Poesia breve Italiana al tempo di Twitter Antologia Personale
Poesia breve (Clicca QUIper un elenco di twitt poetici con foto)
Ogni tanto su twitter qualcuno lancia dei trend su temi letterali,
per esempio gli avverbi, invitando a scrivere tweet che lo richiamino nel messaggio stesso,
ripetendolo come un hashtag, una parola chiave preceduta dal segno “#” che più è ripetuta
e più è evidenziata a tutti coloro che sono connessi su Twitter e che vedono in tempo reale quali sono le parole più usate.
Sono trend a cui mi piace partecipare,
componendo rapidamente un messaggio che nell’angusto spazio di centoquaranta caratteri possa esprimere qualcosa che sia significativo, che colpisca,
ma che soprattutto dica, in poche parole quello che uno ha veramente dentro.
Dante
Questa è almeno una delle definizione più belle di poeta ( e quindi di poesia) che risale al padre della letteratura Italiana,
Dante Alighieri, che parlando di se stesso dice:
I’ mi son un che, quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
ch’e’ ditta dentro vo significando
( Purgatorio ·Canto XXIV 52-54)
Che tweet avrebbe scritto oggi Dante Alighieri se avesse voluto giocare anche lui con i trend letterali?
Avrebbe partecipato anche lui oltrepassando la barriera del digital divide o sarebbe rimasto chiuso nelle sue rime inimitabili?
Versi, quelli del sommo poeta, che hanno attraversato i secoli e ancora piacciono, nonostante l’evoluzione della lingua che non ne rende immediata la comprensione.
Insomma la short poetry è una specie di gioco, ma è anche una forma di comunicazione, che assomiglia alla poesia ma poesia proprio non è, anche se in letteratura troviamo delle poesie davvero corte come “Ed è subito sera” di Salvatore Quasimodo:
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è #subito sera
Ho messo il segno del cancelletto davanti la parola subito perché forse sarebbe stato l’hashtag se Quasimodo avesse composto oggi on line su Twitter questa sua che originariamente faceva parte di un pezzo più lungo e che limato, limato ha partorito questa breve ma famosa poesia.
Vi è mai capitato di leggere o ascoltare le parole del Salmo 24(23), Alzate Portali i vostri frontoni ed entri il re della Gloria o della possenza come forse è meglio tradurre il termine gloria se vogliamo pensare (come suggerito anche nelle relazioni teologiche dell’Incontro di Valledacqua) a Dio in maniera più biblica. Pensare a un Dio più come gravità che entità astratta, un Dio che ci attira anzi ci attrae.
Non è un caso che diversi anni fa Franca Cornado mi chiese, facendomi una correzione fraterna nel modo più delicato che si possa fare, ‘Hai mai ringraziato Dio per averti attratto?’. E in realtà non lo avevo mai fatto e ancora adesso lo faccio poche volte, poche volte dico, a Colui che è in un certo senso è il centro di gravità permanente: Grazie Signore per avermi attratto!
[youtube]https://youtu.be/hFGz-t5R0BE[/youtube]
Il salmo 24 tradotto in Italiano assume un suono diverso, da quello che per esempio sentiva Gesù quando, giovane ebreo, lo cantava, con ogni probabilità, nel suo salire a Gerusalemme per qualche festa religiosa.
Oggi quando sentiamo parlare di portali, pensiamo ai portali del web, queste porte di ingresso al world wide web che hanno voluto assumere il nome di portali, e che avrebbero anche loro bisogno di aprirsi a questo Adonai, a cui appartiene anche la realtà virtuale creata dall’ingegno e la fantasia degli abitanti della terra.
Claudio Pace Blogger 6 Settembre 2015 su Alzate portali
Clicca QUI invece per pdf relazione sulla spiritualità dell’Acqua in Franca Cornado e QUIinvece per una lectio sull’attributo della Misericordia per il quale Iddio si è fatto uomo. E ancora QUI per alcune pagine che contengono riferimenti a Franca Cornado