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Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

Il ruolo del profeta

Ma chi è il profeta? Qual è il suo ruolo?

Nel libro di Amos, uno dei profeti detti ‘minori’, chissà poi con quale criterio, c’è una sentenza che credo migliore di ogni altra definisce il ruolo del profeta con riferimento proprio ad Adonai:

”In verità Adonai non fa cosa alcuna senza aver rivelato le sue intenzioni ai suoi ministri i profeti” (Am 3,7)

Credo che sia la sintesi più felice di moltissimi passi biblici del Vecchio e del Nuovo Testamento, che non posso che citare velocissimamente,

a partire dall’apparizione dei tre uomini-angeli ad Abramo alle querce di Mamre (Gen 18) in cui Dio confida ad Abramo la sua intenzione di distruggere Sodoma e Gomorra,

a finire con lo sconosciuto profeta Agabo che viene dalla Giudea a Cesarea per annunciare a Paolo,

ma sostanzialmente alla comunità dei credenti, la Chiesa, il suo prossimo destino di prigioniero del Signore

. “[Agabo] Presa la cintura di Paolo”, leggiamo al capitolo 21 degli Atti al versetti 10 e 1 (At 21,10-11)  si legò i piedi e le mani e disse:

“Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo a cui appartiene questa cintura sarà legato così dai Giudei a Gerusalemme e verrà quindi consegnato nelle mani dei pagani”.

Profeta confidente di Adonai

Il profeta, confidente di Adonai, non è solo chi scrive i messaggi che può ricevere durante la preghiera

o nel bel mezzo delle sue occupazioni quotidiane, le voci che sente nel suo cuore,

ma è anche un annunciatore e, pertanto diviene, talvolta anche contro il suo stesso volere, un predicatore, un oratore.

Se si sente, deve essere capace di parlare in pubblico nei circoli, nei teatri, nei chiostri, nelle parrocchie, nei social media o nei media tradizionali.

In fondo è Dio che parla al profeta e il profeta riferisce, annuncia ciò che ha sentito,

ma può anche parlare in nome di Dio, a seconda le luci interiori che riceve e riferisce le esatte parole di Dio,

il profeta non può sbagliare. Se invece è lui che parla in nome di Dio secondo le luci che ha, può,

talvolta, sbagliare perchè può farsi influenzare da fattori affettivi o da cose da lui già conosciute o dalla sua visione ideologica.

E’ un problema di esperienza e di coscienza del profeta determinare, in questo caso, ciò che Dio dice e ciò che lui si sente di dire in nome di Dio.

Il profeta poi è in un certo senso costretto a muoversi, a seguire le mozioni dello Spirito o com’è raccontato anche in varie parti della Bibbia,

a muoversi trasportato dallo spirito o da un angelo, penso al diacono Filippo nel libro degli Atti o al profeta che viene trasportato nella fornace nel libro di Daniele.

Il profeta deve avere fiducia nel fatto che se Dio dice di andare, dà anche la possibilità e i mezzi per andare e da tempo necessario e mezzi, per adempiere l’obbedienza.

Il modello Giona

Viene alla mente oltre il caso già raccontato di Franca che va ad Assisi,

quello del profeta Giona che cerca invano di andare dalla parte opposta a quella indicata da Dio

e che invece attraverso un pesce, nel cui ventre viene ospitato per tre giorni e tre notti,

viene risputato nella spiaggia e finalmente si decide a partire per la sua missione pericolosa, quella di predicare a Ninive.

Penso anche a fra Rufino, uno dei primissimi compagni di San Francesco, riluttante ad andare a predicare ad Assisi dove ci sono i suoi parenti

e gli amici di un tempo e che è costretto da Francesco ad andare a predicare nudo,

per santa obbedienza. Santa obbedienza che Francesco pentito impone anche a se stesso facendo compagnia al suo fratello assisano come del resto anche lui.

La carità è come attesta l’inno dei Corinzi (ICor13) , è il più grande dei carismi perche in esso si esercita l’armonia dell’amore che rimane per sempre,

che è l’essenza costituiva dello stesso Dio, Dio è amore, mentre le profezie sono destinate a sparire, perché legate alla contingenza del cammino escatologico,

ma la profezia è egualmente grande e meritoria per l’umiltà che deve avere il profeta nell’accettarla,

per i rischi che ogni volta corre nell’esercitarlo, rischi che il profeta supera solo esercitando la sua fede:

il carisma straordinario è un continuo mettere alla prova la fede. 

(continua nella pagina seguente) (pagina precedente, pagina iniziale)


13 thoughts on Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

  1. Claudio, correggi l’ultima locuzione: Tu solo santo…: all’inizio vi è una ripetizione (credo)…

  2. Ciao sorella barbara posso chiederti perché domandi sui mistici sponsali? Vivi un’esperienza di questo tipo?

  3. non so perchè non mi è arrivata la notifica della tua risposta Claudio e la trovo ora qui perchè casualmente ho cercato nuovamente sui mistici sponsali su google. Ora passo al rispondere alla tua domanda Claudio con un’altra domanda: perchè, che tipo di domanda è ? Perchè non si può porre ? Cosa ha di così strano e da come lo dici, sembra addirittura illecito e anche molto ? Dico veramente, non capisco cosa ha che non va la mia domanda. Voglio solo capire la natura dell ‘interessamento di Barbara riguardo i mistici sponsali, se cioè è solo mera curiosità o se invece ha vissuto o stia per vivere quanto ad esempio ho vissuto io in merito, cioè riguardo i mistici sponsali, tutto qui, se ha un’esperienza simile insomma e confrontarla con la mia per vedere le varie similitudini e scoprirne e verificarne la natura in se, cioè quella di questo connubio mistico divino. E’ forse peccato chiedere confronti di questo genere ? Cioè sapere di più su Dio e le esperienze delle altre anime, mie e tue sorelle, in merito per crescere insieme nell’Amore come fratelli e sorelle che solo si amano e vedono solo il bene ovunque anche dietro il dolore ? Se a me avessero posto tale domanda io non ci avrei visto nulla di male o peccaminoso e avrei tranquillamente risposto, a seconda della curiosità e sano interessamento. Perchè tu ci vedi qualcosa che non va ? Vorrei capirlo. Io ho raccontato diverse volte, anche se poco capito, la mia, credo, esperienza in merito eppure non ho mai etichettato come inappropriate domande a me rivolte su tale mia vicenda e giustamente, perchè dovrebbero esserlo ? Questo tipo di unione è un’unione di anime, non di corpi e anche se fosse stata di corpi comunque non c’è nulla di male a chiedere ma capisco i tabù e li si va più cauti. Ma in questo caso, il coinvolgimento è solo di tipo affettivo, spirituale e non carnale, almeno sempre secondo anche la mia stessa esperienza che coincide con quegli scritti sembra appunto riguardo i mistici sponsali detti. Il mio interessamento è dovuto al fatto che teoricamente ma anche quindi fisicamente la natura di queste due anime non è solo che hanno la stessa anima come viene detto in quegli scritti, se ben ricordo, che detta così credo che fisicamente si può dire che i corpi hanno la stessa chimica, genetica, composizione molecolare, solo al contrario sessualmente, cioè lei è la versione letteralmente al femminile di lui, anche biologicamente, totalmente cioè, anche fisicamente, oltre che conseguentemente anche animicamente o spiritualmente e volevo vedere se anche lei aveva visto quel fratello, che teoricamente, seguendo la stessa logica di quel che vidi io della mia presunta versione al femminile, non del tutto sicuro perchè non del tutto verificata esser tale, se anche lei aveva visto quel fratello dicevo che dovrebbe essere letteralmente, ripeto, la sua esatta, completa, versione al maschile, anche fisicamente. Per questo viene chiamata “gemella”, gemella corrispondente a te ma nell’altro sesso. Quindi ora, se anche Barbara legge e se questo mio commento lo si rietiene degno di essere inserito, si potrà capire il perchè ho posto tale domanda che capisco che poteva essere insolita se non si sa o non si è visto o capito forse la natura anche fisica, cioè anche scientifica di questa scoperta che sembra feci, vidi, nel luglio del 1997 quando appunto realizzai in pochi istanti di cosa si trattava. Amen
    Quindi nessun interesse morboso di chissà quale genere ma semplice curiosità di vedere se anche lei aveva vissuto tale mia esperienza e confrontarla con la mia per vedere se è davvero reale, perchè io non l’ho potuto del tutto appurare. Ma se lei ad esempio vive questa cosa ed è ancora in contatto con questo suo fratello, la sua versione al maschile quindi, mi sarebbe piaciuto verificare se c’erano queste somiglianze fisiche anche tra loro, insomma se erano come me ed Elisa. E.M. Enrico Maiorana ed E.M. Elisa Mariani.
    Così la mia si chiama. Mariani, un nome che ricorda anche qualcosa inerente questi argomenti 🙂
    Potrei parlare dei segni anche simbolici attorno alla nostra esperienza, le visioni, locuzioni che ebbe la mia nonnina in merito. Aspetta, forse locuzioni no su di lei, ma visione o meglio si anche ma ispirazioni più che altro e visioni si.

    Una locuzione che mi riguardò solamente a me che ebbe fu quando feci la mia prima comunione, quel day in cui avvenne, costei (cioè la mia nonnina) sentì queste parole : ” si ama ciò che si è accolto ”

    se ho sbagliato ancora mi scuso, non parlo più

    anche a Gesù lo condannavano perchè andava con le prostitute, anche se lui ci andava per altri motivi ma alcuni che non vedevano che con i propri occhi abituati alle tenebre, gli dicevano ” ti sembra che sia una cosa da fare ” ?

    Ma che pazienza che aveva

    1. Ciao Enrico,
      ho approvato il tuo commento, ma adesso non so semmai leggerai il mio, e se tra quanto tempo. Credo, parlo in generale, che le vicende che riguardino storie personali di mistici sponsali, non possano essere oggetto di un dialogo su internet, per quello che concerne proprio il fatto personale, una questione di buon senso, di equilibrio se non proprio di privacy. Uno dei criteri per capire se un amore, una attrazione, un comune sentire è potenzialmente, o anche qualcosa di più che potenziale, è proprio quel senso di riservatezza che non è senso del tabù, paura di essere fraintesi o simili, ma fa parte proprio del gioco d’amore che non vogliono le creature ma lo Spirito che le investe. Il mistico sponsale è un carisma e come dice il Concilio Vaticano II (LG12) ‘I doni straordinari . . . non si devono chiedere imprudentemente’. Questo non significa che ci debba essere silenzio tra i due, ma se uno dei due fosse arrivato prima dell’altro a capire il dono, deve aspettare pazientemente che l’altro capisca, per anni e anni anche deve solo pregare, poi lo Spirito metterà l’altro in condizione di maturare e di capire e di accettare. Si perché ci vuole anche questo l’accettazione del dono, e se uno accetta e l’altro no, chi accetta deve pazientare, tacere, affidarsi a Dio come un martire. Insomma il discorso è molto complesso, comprendi perché non è facile parlarne in rete? Ciao e cmq grazie, scrivi quando vuoi la mia mail è paceclaudio chiocciola gmail.com (al posto di ‘chiocciola’ metti ‘@’

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