Armonizzare l'atmosfera

Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

L’unità nell’Opus Dei al cui fondatore Franca era assai devota.

Tornando ai membri della prelatura apostolica dell’Opus Dei, numerari e soprannumerari,

essi sono soliti recitare tutte le mattine, appena alzati le preces, una serie di preghiere

in lingua latina mediante le quali, recitandole con il cuore e la mente, si stabilisce, dopo il riposo notturno,

una specie di comunione con il mondo celeste, a partire dalla Santissima Trinità,

passando per Maria, Giuseppe, gli angeli custodi e il fondatore dell’Opus Dei S.JoseMaria Escrivà,

e con il mondo terreno dove si trova la Chiesa ‘militante’ in cui, sia pure indegnamente, ci si sente parte attiva.

Dopo aver pregato per il sommo pontefice e il Vescovo locale vi è una prece dove si prega proprio per l’unità: 

V. / Orémus pro unitáte apostolátus.
R/ . Ut omnes unum sint, sicut tu Pater in me et ego in te:ut sint unum, sicut et nos unum sumus.
V. / Omne regnum divísum contra se, desolábitur.
R/ . Et omnis cívitas vel domus divísa contra se non stabit.

Rispetto dei ruoli

Così i fedeli della prelatura dell’Opera vivono l’unità nel rispetto dei ruoli e dell’autorità,

facendo apostolato con lo spirito evangelico dei servi inutili ma al contempo consapevoli di essere ‘figli di Dio’

e fanno unità santificando il lavoro, compiendo bene le piccole grandi cose che appartengono alla quotidianità, a cui danno un sapore soprannaturale.

Una preghiera che insegna tantissime cose e che fa proprio il cuore del cuore dell’ultima preghiera-testamento pronunciata da Gesù

e riportata nel Vangelo di Giovanni al capitolo 17,

Che Tutti Siano Uno e che ogni opera, ogni movimento, ogni tipo di comunità di credenti, autenticamente cristiana, deve sentire accesa in se e vivere secondo il suo peculiare carisma.

Seguono un piano di vita personalizzato che è fatto di cose importanti come la Santa Messa, il Rosario, l’orazione e altro

perché la vita troppo attiva leva l’onda contemplativa e non si può santificare il lavoro senza dare spazio alla contemplazione

che non è materia solo dei religiosi ma anche dei laici che riescono a diventare santi con il lavoro ordinario

perché alimentano con la preghiera la loro consapevolezza di essere figli di Dio.

Senza un’autentica vita di preghiera il lavoro, l’apostolato s’inaridiscono e si seccano portando l’anima verso la tiepidezza.

Facendo un rapidissimo cenno alla figura del fondatore dell’Opus Dei,

è importante rilevare che ci troviamo di fronte ad un uomo di grande riservatezza, specie quando è costretto a parlare delle sue cose più intime.

Le locuzioni interiori in San JoseMaria

A stento abbiamo saputo dell’episodio della rosa di Rialp, un segno soprannaturale concessogli da Maria, Rosa Mistica,

durante uno dei periodi più difficili della vita del Padre,

quello della dura traversata dei Pirenei fatta per mettere in salvo alcuni suoi figli in pericolo di vita e riprendere le redini dell’Opus Dei

senza dovere rischiare di morire per il solo fatto di essere sacerdote come capitò ad un grande numero di sacerdoti spagnoli durante la guerra civile.

Il suo modo di capire che quello che sentiva dentro aveva un non so che di soprannaturale oserei dire straordinario

è quando la citazione latina della Bibbia che conosceva a memoria gli veniva ‘forte’ nella mente

e talvolta con qualche leggera modifica che era di valore ermeneutico alla comprensione profetica di un fatto,

di un percorso spirituale, di una mozione dello spirito, il Nome utilizzato per queste ispirazione è: Locuzioni .

(continua nella pagina seguente) (pagina precedente, pagina iniziale)


13 thoughts on Franca Cornado L’UT UNUM SINT nella fondatrice del MC

  1. Claudio, correggi l’ultima locuzione: Tu solo santo…: all’inizio vi è una ripetizione (credo)…

  2. Ciao sorella barbara posso chiederti perché domandi sui mistici sponsali? Vivi un’esperienza di questo tipo?

  3. non so perchè non mi è arrivata la notifica della tua risposta Claudio e la trovo ora qui perchè casualmente ho cercato nuovamente sui mistici sponsali su google. Ora passo al rispondere alla tua domanda Claudio con un’altra domanda: perchè, che tipo di domanda è ? Perchè non si può porre ? Cosa ha di così strano e da come lo dici, sembra addirittura illecito e anche molto ? Dico veramente, non capisco cosa ha che non va la mia domanda. Voglio solo capire la natura dell ‘interessamento di Barbara riguardo i mistici sponsali, se cioè è solo mera curiosità o se invece ha vissuto o stia per vivere quanto ad esempio ho vissuto io in merito, cioè riguardo i mistici sponsali, tutto qui, se ha un’esperienza simile insomma e confrontarla con la mia per vedere le varie similitudini e scoprirne e verificarne la natura in se, cioè quella di questo connubio mistico divino. E’ forse peccato chiedere confronti di questo genere ? Cioè sapere di più su Dio e le esperienze delle altre anime, mie e tue sorelle, in merito per crescere insieme nell’Amore come fratelli e sorelle che solo si amano e vedono solo il bene ovunque anche dietro il dolore ? Se a me avessero posto tale domanda io non ci avrei visto nulla di male o peccaminoso e avrei tranquillamente risposto, a seconda della curiosità e sano interessamento. Perchè tu ci vedi qualcosa che non va ? Vorrei capirlo. Io ho raccontato diverse volte, anche se poco capito, la mia, credo, esperienza in merito eppure non ho mai etichettato come inappropriate domande a me rivolte su tale mia vicenda e giustamente, perchè dovrebbero esserlo ? Questo tipo di unione è un’unione di anime, non di corpi e anche se fosse stata di corpi comunque non c’è nulla di male a chiedere ma capisco i tabù e li si va più cauti. Ma in questo caso, il coinvolgimento è solo di tipo affettivo, spirituale e non carnale, almeno sempre secondo anche la mia stessa esperienza che coincide con quegli scritti sembra appunto riguardo i mistici sponsali detti. Il mio interessamento è dovuto al fatto che teoricamente ma anche quindi fisicamente la natura di queste due anime non è solo che hanno la stessa anima come viene detto in quegli scritti, se ben ricordo, che detta così credo che fisicamente si può dire che i corpi hanno la stessa chimica, genetica, composizione molecolare, solo al contrario sessualmente, cioè lei è la versione letteralmente al femminile di lui, anche biologicamente, totalmente cioè, anche fisicamente, oltre che conseguentemente anche animicamente o spiritualmente e volevo vedere se anche lei aveva visto quel fratello, che teoricamente, seguendo la stessa logica di quel che vidi io della mia presunta versione al femminile, non del tutto sicuro perchè non del tutto verificata esser tale, se anche lei aveva visto quel fratello dicevo che dovrebbe essere letteralmente, ripeto, la sua esatta, completa, versione al maschile, anche fisicamente. Per questo viene chiamata “gemella”, gemella corrispondente a te ma nell’altro sesso. Quindi ora, se anche Barbara legge e se questo mio commento lo si rietiene degno di essere inserito, si potrà capire il perchè ho posto tale domanda che capisco che poteva essere insolita se non si sa o non si è visto o capito forse la natura anche fisica, cioè anche scientifica di questa scoperta che sembra feci, vidi, nel luglio del 1997 quando appunto realizzai in pochi istanti di cosa si trattava. Amen
    Quindi nessun interesse morboso di chissà quale genere ma semplice curiosità di vedere se anche lei aveva vissuto tale mia esperienza e confrontarla con la mia per vedere se è davvero reale, perchè io non l’ho potuto del tutto appurare. Ma se lei ad esempio vive questa cosa ed è ancora in contatto con questo suo fratello, la sua versione al maschile quindi, mi sarebbe piaciuto verificare se c’erano queste somiglianze fisiche anche tra loro, insomma se erano come me ed Elisa. E.M. Enrico Maiorana ed E.M. Elisa Mariani.
    Così la mia si chiama. Mariani, un nome che ricorda anche qualcosa inerente questi argomenti 🙂
    Potrei parlare dei segni anche simbolici attorno alla nostra esperienza, le visioni, locuzioni che ebbe la mia nonnina in merito. Aspetta, forse locuzioni no su di lei, ma visione o meglio si anche ma ispirazioni più che altro e visioni si.

    Una locuzione che mi riguardò solamente a me che ebbe fu quando feci la mia prima comunione, quel day in cui avvenne, costei (cioè la mia nonnina) sentì queste parole : ” si ama ciò che si è accolto ”

    se ho sbagliato ancora mi scuso, non parlo più

    anche a Gesù lo condannavano perchè andava con le prostitute, anche se lui ci andava per altri motivi ma alcuni che non vedevano che con i propri occhi abituati alle tenebre, gli dicevano ” ti sembra che sia una cosa da fare ” ?

    Ma che pazienza che aveva

    1. Ciao Enrico,
      ho approvato il tuo commento, ma adesso non so semmai leggerai il mio, e se tra quanto tempo. Credo, parlo in generale, che le vicende che riguardino storie personali di mistici sponsali, non possano essere oggetto di un dialogo su internet, per quello che concerne proprio il fatto personale, una questione di buon senso, di equilibrio se non proprio di privacy. Uno dei criteri per capire se un amore, una attrazione, un comune sentire è potenzialmente, o anche qualcosa di più che potenziale, è proprio quel senso di riservatezza che non è senso del tabù, paura di essere fraintesi o simili, ma fa parte proprio del gioco d’amore che non vogliono le creature ma lo Spirito che le investe. Il mistico sponsale è un carisma e come dice il Concilio Vaticano II (LG12) ‘I doni straordinari . . . non si devono chiedere imprudentemente’. Questo non significa che ci debba essere silenzio tra i due, ma se uno dei due fosse arrivato prima dell’altro a capire il dono, deve aspettare pazientemente che l’altro capisca, per anni e anni anche deve solo pregare, poi lo Spirito metterà l’altro in condizione di maturare e di capire e di accettare. Si perché ci vuole anche questo l’accettazione del dono, e se uno accetta e l’altro no, chi accetta deve pazientare, tacere, affidarsi a Dio come un martire. Insomma il discorso è molto complesso, comprendi perché non è facile parlarne in rete? Ciao e cmq grazie, scrivi quando vuoi la mia mail è paceclaudio chiocciola gmail.com (al posto di ‘chiocciola’ metti ‘@’

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