Armonizzare l'atmosfera

Suicidi Anonimi In memoria di un operaio edile scomparso

Suicidi Anonimi in memoria di un ex vicino edile

Suicidi Anonimi

Oggi mi è giunta la triste notizia di un ragazzo, non più giovanissimo, che per molto tempo è stato mio vicino di casa e che per ragioni che ignoro si è tolto la vita.

Non credo di sbagliare molto immaginando che le difficoltà che aveva nel lavoro possano averlo parecchio influenzato nel prendere una decisione così sbagliata e così straziante per i suoi familiari e per i suoi amici.

So che lavorava nel mondo dell’edilizia e che come tanti lavoratori del settore edile ha sofferto della crisi iniziata tanti anni fa e che è costata il posto di lavoro a tante persone. Tra le cause del crollo del settore edile anche la politica di tassazione della casa che il governo Renzi ha annunciato di volere cambiare e che speriamo veramente cambi perché l’edilizia va rilanciata con le grandi opere come potrebbe essere la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, ma anche con tutto il resto …

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Ultima colata di acciaio per Bochum, finisce un`epoca …

Ultima colata di acciaio per Bochum, finisce un’epoca …

Ultima colata

Radio Bochum da questa notizia triste
In Outokumpu la fabbrica di acciaio in via Essen è stato colato per l’ultima volta l’ acciaio [Inox] .
Questa è la fine di un’epoca in Bochum, dopo più di 100 anni la produzione di acciaio è stata completata .
Già da diverse settimane fa era chiaro che l’ impianto siderurgico sarebbe stato chiuso a fine giugno.
I circa 200 dipendenti saranno rilevati da ThyssenKrupp o andranno in pre-pensionamento .
I tirocinanti dovrebbero continuare ad essere addestrati – forse nella ThyssenKrupp ,
ha detto IG Metall Agenzie Bochum Eva Kerkemeier.

Ultima ColataCredo che ci siano pochi commenti da fare sulla notizia che ha fatto poco notizia perché racconta di un evento ampiamente previsto.

Una notizia che lascia  un po’ di amarezza perché è sempre brutto vedere chiudere una grande fabbrica e non solo per i posti di lavoro che si perdono.

Con un azienda così grande che chiude muore un pezzo di storia, un pezzo di vita e di cultura del lavoro.

Speriamo che le cose in Europa cambino, di assistere all’apertura di nuove fabbriche giammai chiusure … vengono alla mente tutte le vicende della Inoxum e dell’Antitrust Europeo, e prima ancora il grande sviluppo della Cina e dei Brics che hanno influenzato fortemente le scelte economiche europee …

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IS0 9001 2015 il rischio della introduzione dei rischi

ISO 9001 2015 il rischio della introduzione dei rischi

ISO 9001  

Il 15 9 2015 è stato pubblicato il nuovo rilascio (orribile italianizzazione del un termine inglese release) della ISO 9001 la madre di tutte le norme.

Dopo la release finta, quella del 2008 in cui i cambiamenti furono davvero pochi e poco significativi, arriva adesso con la nuova Iso 9001:2015 una versione nuova nella quale i cambiamenti annunciati sono tanti e  … molto rilevanti.

Leggendola appare chiaro che la novità più rilevante è quella di parlare in modo più esplicito di rischi.

La madre di tutte le norme, la Iso9001,  infatti è adesso più simile, anche nella struttura dei paragrafi, alle altre norme più orientati ai rischi.

Per esempio le norme della serie Iso14000 sull’ambiente, la famosa OHSAS 18001 citata perfino dalla legge 81, il testo unico sulla sicurezza e la salute dei lavoratori,  e la, meno conosciuta ma non per questo meno importante, ISO27001, sulla sicurezza delle informazioni.

Una norma quest’ultima che in genere si considera tipica del mondo IT, che per definizione vive e gestisce informazioni, ma che dovrebbe riguardare tutte le organizzazioni che ormai vivono in un mondo dove l’informazione è una risorsa più difficile da tutelare, quasi impossibile se non si ha una visione di insieme e ci si accontenta solo di piccoli rimedi. 

Salvo poi piangere lacrime amare quando avviene un attacco hacker come quello dello scorso 13 Maggio.

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Mia Madre un film sulla vita, il lavoro, la morte e l’ … anima

Mia Madre un film sulla vita, il lavoro, la morte e l’ … anima

Mia Madre

Ebbene sì, ieri sera ho visto il film di Nanni Moretti e Margherita Buy, Mia Madre, un film semplice che racconta gli ultimi giorni di vita di una insegnante di lettere, dei suoi figli, della nipote, di come si spegne la vita di una brava persona, onesta, seria e impegnata a trasmettere ai suoi ragazzi, insieme al suo sapere, il suo amore per la vita.

Un film italiano doc, insieme e prima degli spaghetti gli italiani sono noti per il loro amore per la mamma.

La protagonista del film Margherita è una  regista, nevrotica ed egocentrica, madre distratta, egoista  come amante, scontata come moglie, autoritaria e aggressiva nei confronti delle persone che le stanno accanto.

Margherita, mentre muore la mamma, sta girando delle scene di un film ‘impegnato’, che racconta quello che ormai si vive da ogni parte d’Italia, il dramma del lavoro, le occupazioni, le aziende vendute, la gente costretta ad abbandonare il proprio posto di lavoro.

E questo proprio a Roma,  nelle strade di Roma, ivi compresa via Molise, la sede del Mise,  il ministero più impegnato con i suoi famosi ‘tavoli’ nelle troppe numerose vertenze che da ogni parte della penisola e delle isole vanno a finire a Roma dove non c’è più un Iri che possa riconvertirla ma dei funzionari e il ministro stesso che supportano trattative , gestiscono incentivi, cercando soluzioni spesso impossibili.

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Acciaierie dimenticate nella storia e la congiuntura siderurgica

Acciaierie dimenticate nella storia e la congiuntura siderurgica

Acciaierie dimenticate

Ovvero ci sono pagine di storia dell’acciaieria di Terni che sono state dimenticate, per il tanto tempo trascorso ma che grazie agli studiosi e la loro passione, ci vengono riproposte suscitando un certo interesse per le lezioni che la storia ci da e per la sorprendente attualità, anche dei nomi e dei personaggi che sono in gioco.

Tra questi studiosi l’amico Sergio Dotto, vice presidente del Centro Studi Malfatti, che ha pubblicato (clicca QUI per visualizzarla) un interessante pagina della rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica (Anno 57, Vol. 4, 1906), in cui si fa cenno ad uno sciopero durato ben 59 giorni, correva l’anno 1906,  e che, sono le parole della rivista dei gesuiti, mise in pericolo la vitalità delle officine. 

Non sembra di leggere le preoccupazioni odierne sulle conseguenze nefaste che potrebbero esserci dal ripetersi di uno sciopero come quello recente dell’Ottobre-Novembre 2014?

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