Armonizzare l'atmosfera

Nuove Opportunità in risposta alla lettera del Ceo di Ast

Nuove Opportunità

Gentilissimo Dr. Massimiliano Burelli,

ho ricevuto la sua lettera, scritta a penna, del 20 Aprile scorso in cui lei ha voluto aggiornare ogni lavoratore, in modo non formale, della situazione  non proprio ottimale dell’Ast che lei dirige, determinatasi già da una congiuntura economica negativa (recessione) e aggravatasi dai vari lockdown intrapresi per limitare i danni del Covid19.

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Mise lavoro Di Maio e le acciaierie di Terni giocare di anticipo

Mise lavoro Di Maio e le acciaierie di Terni giocare di anticipo

Mise lavoro

Unificare i ministeri del lavoro e dello sviluppo economico,

credo sia stata una ottima idea e una cosa ben fatta dal governo del cambiamento.

C’è ancora l’euforia dell’inizio di una cosa oggettivamente nuova e inaspettata,

nessuno si aspettava che due forze così diverse riuscissero a fare un programma comune,

codificato in un contratto, e che potessero dare vita ad un governo che qualcuno ipotizza quinquennale

altri di breve termine, ma che comunque è governo ed è già un gran risultato.

Il governo è stato varato ed ha i numeri per avere la maggioranza in entrambe le camere,

nonostante una legge elettorale che non  è né carne proporzionale, né pesce maggioritario

e che non ha prodotto nessuna maggioranza coerente con gli schieramenti proposti agli elettori.

E ministro del lavoro e dello sviluppo economico (Mise Lavoro) è l’esponente di punta del M5s di oggi,

Luigi Di Maio, che avrebbe voluto essere il capo del governo ma che si è dovuto accontentare

di esserne uno dei due vice anche se vice di peso.

Di Maio e l’AST

Nel 2014, in piena vertenza Acciaierie di Terni, Di Maio si presentò ai lavoratori in sciopero con una proposta un po’ teorica,

quella di comprare l’Ast utilizzando dei fondi strategici nazionali, ottenendo la reazione di un operaio

che sinceramente condivisi e condivido, rinfacciandogli l’operaio l’aver trattato un problema assai complesso

in un modo eccessivamente semplificato …

Qui il link di quello scontro verbale riportato da Repubblica TV, correva l’anno 2014.

Dal 2014 al 2018

Dopo circa quattro anni tante cose sono cambiate.

Di Maio ha certamente fatto più esperienza di politica e di leggi dello stato,

ha una leadership nel m5s che prima non aveva e ha avuto un notevole aumento di consensi popolari ratificati dal voto.

Lui a Terni c’è venuto, Renzi no, c’è dovuta andare una delegazione di ternani alla Leopolda per potergli parlare.

L’Ast dopo la bufera della compravendita e dello sciopero  è andata avanti, raggiungendo notevoli risultati economici,

si è smarcata dal numero delle aziende in crisi, e si è distinta per le metodologie di qualità innovative utilizzate

che la denotato come azienda assai avanzata nel mondo dell’Industria 4.0

Comunque sia, pur non essendo stata avviata alcuna trattativa ufficiale da parte del board tedesco,

pare che l’Ast sia destinata ad essere venduta dalla Thyssen a cui appartiene,

e quando si vende una azienda, è giocoforza che ci sia qualche preoccupazione.

Giocare di anticipo

Sarebbe assai bello se il superministro MiseLav, in stretto contatto con tutte le forze politiche italiane in Europa,

e in stretto contatto con le maestranze e le forze politiche di Terni e dell’Umbria,

una volta tanto giocasse di anticipo, e oltre che monitorare la situazione,

‘sapere è potere e non sapere è non potere‘,

orientasse gli sforzi e i fondi della comunità europea per implementare il lavoro dove si sa lavorare

assecondando il Know how delle comunità locali, evitando di creare cattedrali nel deserto

che prima o poi chiudono per mancanza di acqua, come avvenne assai spesso nel Mezzogiorno.

Il Mise Lavoro giochi di anticipo

Nel caso della siderurgia Ternana, quindi, si tratterebbe non solo di difendere quello che c’è,

l’Ast con tutte le sue lavorazioni a freddo e a caldo, il tubificio, il centro servizi, la società delle fucine

e l’Aspasiel, queste ultime quattro ormai inglobate nell’Ast stessa.

Realtà che per altro non dovrebbero avere bisogno di alcuna difesa

visto che il mercato pare ( a parte la questione dei dazi) soffiare nella direzione giusta,

anche se questo non basta il polo chimico ternano fu chiuso pochi anni fa

e spostato a Ferrara nonostante i buoni risulta economici.

Per difendere la siderurgia di Terni bisognerebbe andare all’attacco.

Bisognerebbe fare in modo di implementare le lavorazioni attuali,

chiedendo all’Europa di ridare la possibilità di riprendere nella zona

alcune lavorazioni come il magnetico e il titanio che sono state sottratte all’area ma che potrebbero tranquillamente

ripartire se solo ci fosse la volontà politica ed economica di farlo.

Indotto

E non solo ma favorire l’indotto, in input

(come nel caso Go Source che produrrà gli elementi di elettrodo dei forni ad arco e che si speri parta presto)

ma anche in Output

(nella tradizione di imprese di rilavorazioni dell’acciaio che già avvengono nella zona e che potrebbero essere implementate).

Una utopia riportare le lavorazioni perdute da Terni nel corso degli anni?

Io credo di no, credo sia invece una risposta concreta a chi in Europa

ci accusa di essere come quelli che cercano il lavoro e pregano Dio di  non trovarlo.

L’Europa invece di fare il giudice delle nostre incapacità e comminare multe per ogni mancanza

dovrebbe fare come faceva l’Iri fino a Ieri aiutare con forza e con i fatti.

Un Italia più forte non ruberebbe nulla agli altri partner europei anzi li rafforzerebbe

rendendo più forte l’Europa stessa, che oggi rischia di capitolare in mezzo ai litigi di Trump con Cina e Russia.

Mitbestimmung

Non sarebbe male poi se  dai tedeschi volessimo copiare anche le cose buone che hanno,

come il Mitbestimmung o cogestione che il vescovo di Terni Piemontese

propose come ricetta alla Crisi del 2014 ma che potrebbe essere invece

una cosa estendibile a tutte le medie e grandi aziende italiane

e che potrebbe portare dei benefici anche economici

notevoli, crescendo il rapporto di fiducia tra Board e lavoratori.

Ingegneria vera

In ultimo il Mise Lavoro, di concerto con il miur dovrebbe far partire a Terni una facoltà, ma anche di più,

un campus universitario di Ingegneria a Terni, ( il modello è quello dei grandi campus come Posttech  )

che sviluppi tutte le questioni di ricerca legate alla tecnologia e alla Siderurgia

( non ci sarebbe miglior posto per una simile facoltà).

Non solo ma in questo Campus ci si potrebbe occupare anche di Energia, di ricerca delle nuove forme di energia,

con particolare riferimento a quelle che potrebbero venire anche dal metallo

secondo gli sviluppi di quella che una volta si chiamava Fusione Fredda e oggi si chiama Lenr o Dst.

Ne cominciammo a parlare nel 2013 proprio nei locali della storica biblioteca del circolo lavoratori

quando facemmo un convegno dal titolo assai significativo, e che oggi  è quanto mai attuale:

Dallenergia per la fabbrica del metalloal metallo per la fabbrica dellenergia?

Oggi la ricerca è andata avanti ma c’è ancora tanta strada da fare, e a Terni la strada sarebbe scorrevole …

Buon lavoro dunque al nuovo ministro Mise Lavoro della Repubblica Italiana,

che il Mise Lavoro di lavoro ne avrà tanto da fare per dimostrare che l’impegno per il lavoro

e i lavoratori non sarà solo uno slogan né solo un fatto assistenziale.

Claudio Pace Terni 2 Giugno 2018 della Festa della Repubblica su Mise Lavoro

Mise Lavoro
Nella foto un immagine della cerimonia del ricordo di San Giovanni Paolo II che visitò le acciaierie di Terni il 1 Maggio del 1981, la manifestazione fu fatta pochi minuti dopo l’annuncio del lungo sciopero con lo stesso megafono che lo annunciò

 

Viadotto Toano – A Terni non succede mai nulla

Viadotto Toano – A Terni non succede mai nulla

Viadotto Toano 1Viadotto Toano

L’assessore alla cultura del comune di Terni ha voluto lanciare una serie di iniziative culturali nel territorio, dando un titolo un po’ polemico e un po’ provocatorio: ‘A Terni non succede mai nulla‘.

Titolo che purtroppo si intona molto bene con la trascuratezza dell’amministrazione comunale verso la periferie come quella in cui abito, Terni Est, più precisamente Borgo Trevi, i cui problemi, bene o male, fino all’anno scorso era seguito da un consiglio di circoscrizione, composto da volontari, per i quali non era previsto alcun gettone di presenza, e che cercava di spendere al meglio un budget piuttosto limitato, ma comunque un budget destinato al territorio. Persone che investite da un voto popolare, di risolvere i problemi del territorio si occupavano con passione …

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Ast 2015 seguire il modello tedesco per le relazioni sindacali?

Ast 2015 seguire il modello tedesco per le relazioni sindacali?

Ast 2015 Buon anno
Ast 2015: sia Anno della ripresa e anche anno della Cogestione, che se ne parli anche in sede legislativa nazionale ed europea. Ast 2015, potrebbe essere veramente l’anno in cui si comincia a parlare seriamente di Mitbestimmung ovvero Cogestione

Ast 2015

Ci avete fatto caso di Ast e dell’accordo non si parla quasi più.

Citato negli  auguri di Natale del Vescovo di Terni, condannato come farlocco da alcuni politici locali, che però non so che accordo immaginassero sarebbe stato possibile firmare, e qualche considerazione assai discutibile di un giornalista locale che attribuiva al pagamento degli stipendi Ast un presunto buon andamento delle vendite natalizie a Terni, nulla di più sullo storico accordo firmato al Mise.

Accordo che è stato votato dalla quasi totalità degli aventi diritto e la vittoria dei sì è stata schiacciante circa  l’ottanta per cento contro uno scarso venti per cento dei no.

Chi ha detto a questo accordo ha sostanzialmente detto al fatto di non dovere di nuovo ricominciare una lotta che nessuno si sentiva di ricominciare dopo la decisione, per molti sbagliata, di proseguire lo sciopero ad oltranza nonostante lo sforzo profuso dal governo, con il premier che ricevuto i rappresentanti dei lavoratori nella sua Leopolda e con il  ministro dello sviluppo economico che ha condotto personalmente una trattativa tra le parti, difficile quanto si vuole, ma comunque andata a buon fine …

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Bethel per l’AST solidarietà o propaganda?

Bethel per l’AST solidarietà o propaganda?

bethel 2
Bethel il manifesto appeso all’ipermarcato Conad-pianeta, con il lavoratore che guarda preoccupato e una signora che piange, sinceramente a me che lavoro in Ast non ha fatto una bella impressione.

Bethel

Stamattina al centro commerciale pianeta di Terni,  un nutrito gruppo di volontari di un associazione, che si definisce di “promozione sociale”, la Bethel, distribuiva volantini e raccoglieva generi alimentari, generi che come recitava il cartello esposto a da me fotografato, intendono destinare a quelle famiglie dell’Ast che messe in difficoltà dalla mobilità e/o dalla lunga vertenza in fase di stallo sono ormai allo stremo e necessiterebbero di generi di prima necessità.

Commentavo con una persona che ho incontrato proprio li, un conoscente che lavorava in Ast, le mie perplessità su questa raccolta alimentare e su questa associazione di cui non avevo mai sentito parlare prima,  il mio interlocutore  in modo lapidario mi ha freddato con una frase piuttosto negativa:

Sciacallaggio, usano il nome dell’AST per farsi pubblicità‘.

Un giudizio pesante, che ognuno può condividere o meno, ma che ha aumentato in me la curiosità di sapere qualcosa in più su questa associazione che raccoglie derrate alimentare per le famiglie dell’Ast, una curiosità che forse avrà avuto anche il giornalista Rai ed ex sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, che proprio in quel momento riprendeva i volontari che distribuivano i loro volantini e faceva riprese anche dentro il magazzino dove le derrate venivano raccolte.

Ho provato a chiedere ad una signora che distribuiva i volantini proprio davanti all’ingresso interno del supermercato , chi fossero , ma non ho avuto nessuna risposta, se non una lapidaria:  ‘sono una volontaria di Perugia, se vuole la faccio parlare con il responsabile‘ …

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