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Angeli biblici la seconda lezione del corso di Angelologia

Angeli biblici la seconda lezione del corso di Angelologia

Angeli Biblici
Angeli Biblici. Il cenacolo San Marco è il posto ideale per parlare degli angeli.

Questa sera, al cenacolo San Marco di Terni, abbiamo avuto la seconda lezione del corso di Angelologia

con una full immersion di angeli biblici, dentro le Scritture ad opera di un biblista francescano,

padre Giulio Micheliniche partendo dalla tradizione rabbinica,

con il racconto della creazione dell’uomo non voluta dagli angeli che avrebbero avvertito Dio del pericolo di creare una creatura capace di disobbedirgli,

ci ha fatto percorrere in lungo e in largo le Scritture Bibliche in compagnia degli angeli biblici,

del loro mondo, della loro attitudine a servire e ad essere mediatori di Dio essendo Gesù,

come dice la lettera agli Ebrei  molto superiore degli angeli,

e loro spiriti incaricati di un ministero,

inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?

Diaconia Angelica

La domanda/riflessione suggerita tra le altre, è

se il rapporto Gesù con gli angeli biblici è più in relazione al suo essere Dio

e quindi avere questo canale privilegiato con queste creature celesti o l’essere Gesù, Adam,

uomo e come tale essere oggetto primario della diaconia angelica 

che ha come primo compito proprio quello di servire l’uomo.

E cosi si è riparlato  degli angeli di Abramo alle querce di Mamre,

con una certa confusione di termini tra uomo, angelo, Dio, confusione che si ritrova anche in altre parti della Bibbia

ma che comunque rafforza il concetto di mediazione dell’angelo, della sua missione di aiuto per l’uomo.

Un aiuto decisivo, ad esempio, nel fermare la mano di Abramo che,

in totale obbedienza, sta per sacrificare il suo unico figlio Isacco, passando una prova che secondo la letteratura rabbinica

era stata richiesta dagli stessi angeli a Dio in modo analogo a quello che è nel racconto del libro di Giobbe.

Giudici

Angeli Biblici Giulio Michelini
Angeli Biblici. Don Enzo Greco ha presentato durante la conferenza sugli angeli biblici, il libro di Padre Giulio Michelini: “La lotta tra il demone e l’angelo. Come Tobia e Sara diventano coppia“.

Facendo riferimento al libro dei Giudici,

è stata evidenziato il ruolo anche formativo dell’angelo nei confronti di Gedeone,

che lo incontra mentre batte il grano nel tino

e non in cortile per paura di fare brutti incontri,

essendo in quel periodo tutto il popolo israeliano preda di frequenti razzie da parte dei Madianiti.

L’Angelo incoraggia Gedeone,

l’aiuta ad assumere quel ruolo che avrà nel processo di difesa del suo popolo,

facendogli venire fuori quella forza e quel coraggio che latitavano un po’ prima di questo incontro.

Padre Giulio ha speso poi qualche parola in più sul libro di Tobia, canonico per noi cattolici, presente nella tradizione rabbinica ma non con lo stesso valore che gli diamo noi, di Parola di Dio.

Diverse interpretazioni del libro di Tobia

Un libro che si presta a diverse interpretazioni,

anche quella che evidenzia l’aiuto  divino alla maturazione sessuale e umana di un giovane che accompagnato dall’amico angelo,

da ragazzo diventa adulto nel giro di un breve ma importante quanto simbolico viaggio.

Una lettura sulla base del significato biblico dell’espressione ‘piede’ o ‘lavare i piedi’

che nasconde quella della genitalità maschile minacciata dal pesce che viene dominato,

pescato per diventare esso stesso medicina, rimedio per sconfiggere il terribile demone che c’era dietro la maledizione di Sara.

Sara infatti era stata resa vedova sette volte  ([nota mia] come nella parabola che i sadducei hanno proposto polemicamente a Gesù)

tanto che per Tobia, i genitori di lei hanno già pronta la buca per seppellirlo.

Insomma  seguendo questa ermeneutica del libro di Tobia chi aveva i problemi più grossi non era la plurivedova Sara,

ma Tobia nel suo cammino di crescita.

Significativi nel libro i nomi che assume l’angelo, quello di RaffaELe, medicina di Dio,

quello umano di AzarIA, aiuto di Dio e il ruolo anche del cane di Tobia,

che nella tradizione assira, a differenza di quella ebraica che lo considerava impuro alla stregua del maiale,

aveva anche lui la funzione di custode.

Angeli e sogni

Sugli angeli ‘apocalittici’ di Apocalisse e di di Daniele solo cenni,

in riferimento al dono tipicamente ebraico di interperetare i sogni (cosa rivendicata anche da Sigmund Freud)

e al sogno e l’oniricità come luogo di manifestazione del divino, come nel caso del Giuseppe sposo di Maria,

che in sogno riceve tutte le istruzioni per salvare Gesù dalle mani di Erode,

angeli che appaiono anche ai Magi che fanno ritorno a casa senza passare a riferire ad Erode.

Daniele ha sogni (visioni) ma sa interpretare bene il sogno del re Mesopotamico,

lo stesso il ‘patriarca’ Giuseppe’ il sognatore , invidiato per questo dai suoi fratelli,

è un ottimo interprete dei sogni altrui e lo dimostra in Egitto,  mentre la moglie di  Pilato, romana,

si turba di fronte ad un sogno che non riesce a capire bene se non per il fatto che Gesù è un giusto

e che suo marito farebbe ad evitare di avere a che fare con lui.

Vangeli

Padre Giulio ha scorazzato con gli angeli biblici su tutti e quattro i vangeli,

evidenziando che, fatta eccezione per l’angelo della prova che apparve a Gesù per consolarlo poco prima della sua passione,

la presenza degli angeli è descritta solo nel vangelo delle origini e delle tentazioni e in quello della resurrezione,

quelle parti dei vangeli che si potrebbero definire più ‘metastoriche’ mentre sono diverse le sentenze in cui Gesù parla degli angeli.

Per esempio quella molto significativa in cui gli angeli dei bambini vedono il volto del Padre Celeste.

Approfondendo poi la sentenza di Gesù pronunciata per Natanaele sugli angeli che salgono e scendono dal cielo aperto citando evidentemente,

uno dei passi della Torah che probabilmente era oggetto di meditazione del buon Israelita,

che non aveva però una grande stima per i galilei.

Si tratta del passo di Genesi relativo alla scala di Giacobbe quasi uno stargate,

una porta alla sommità delle scale che fa entrare l’uomo in contatto, tramite gli angeli, con la dimensione celeste.

Domande

Rispondendo alle domandi finali del pubblico, Padre Giulio ha precisato che nella Bibbia si possono trovare solo riferimenti,

all’angelo delle nazioni citato nelle apparizioni di Fatima (nei primi capitoli di Apocalisse)

e allo stesso angelo custode, che la lotta di Giacobbe contro Dio,

è più una lotta con l’angelo che contro e che può riferirsi ad una lotta interiore

dopo la quale Giacobbe trova la forza di affrontare il fratello Esaù a cui aveva sottratto con astuzia la primogenitura.

Alla mia in particolare sull’effetto che potrebbe avere avuto la visione di Gesù,

il Cristo, preso con se e trasportato da un angelo ‘cattivo’ su un monte e sul pinnacolo del tempio,

su chi avesse potuto vedere questa scena tra gli abitatori del deserto,

Padre Giulio ha risposto che bisogna interpretare i brani ( di Matteo e di Luca) nella categoria dei generi letterali, in sostanza episodi metastorici.

Claudio Pace Terni 11 03 2015 su Angeli Biblici

[youtube]https://youtu.be/tEGfkSa0tQE[/youtube]

Angeli Biblici 2
Angeli Biblici. Padre Giulio Michelini ha accennato anche al fatto che la famosa questione di epoca tomistica sul sesso degli angeli, ha qualche riscontro biblico per esempio nell’immagine dei serafini che si coprono i piedi ..,

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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