Momenti eterni, quando il tuo volto si avvicina al mio …
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Armonizzare l'atmosfera
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Fotovoltaico Moribondo. Ringrazio l’amico Claudio Pace che mi concede uno spazio sul suo blog per rivolgermi agli amici fotovoltaici (e non).
Numerose sono le visite che riceviamo e numerosi sono i quesiti (anche personali) che vengono lasciati, i più frequenti sono:
– Chi si frega la corrente del fotovoltaico?
– Perché in Italia non si vende più il fotovoltaico?
– Mi hanno proposto il fotovoltaico, dove mi possono fregare?
– Ho messo i pannelli fotovoltaici, ma la bolletta non diminuisce.
– Pannelli fotovoltaici, siete contenti?
– Ma chi ha il fotovoltaico deve pagare le tasse per i kwh prodotti?
– Pannelli fotovoltaici ma chi ci guadagna?
Il denominatore comune è la fregatura, … dovuta ad un fotovoltaico moribondo oramai.
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Notizie Ast.
Vi sarà capitato tante volte alla radio, di sentire un nota emittente radio nazionale, che manda il suo notiziario flash, utilizzando lo slogan : “Radio [nome radio] le notizie prima vengono da noi”.
E in effetti una notizia, non secondaria per le sorti della vicenda Ast, è giunta non da una fonte ufficiale dei governi o della commissione europea, come ci si sarebbe aspettato, ma da una fonte di stampa che ha sicuramente una sua autorevolezza, l’agenzia “Reuters”, che parlando dell’interessamento della Yusco di Taiwan svela un particolare che Almunia sapeva ma che non ha detto non solo ai consiglieri comunali, Tallarico e Giubilei, ma non ha detto nemmeno al premier Letta. O almeno Letta non lo ha riferito e cioè che è stato concesso all’Outokumpu un prolungamento per la vendita dell’Ast fino al primo “quarto” del 2014.
Anche questa era una notizia riservata? Forse è stata anche comunicata prima, ma a me come ad altre persone che stiamo seguendo tutte le notizie ast, questa decisamente era sfuggita, …
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Catastrofi disastri e catastrofismo. Sfogliavo un numero del “Giornale Illustrato dei Viaggi” del 19 aprile 1914, novantanove anni fa!, edito da Sonzogno e la mia attenzione è stata catturata da un articolo intitolato “Fra cinquant’anni!…” in cui l’autore si lanciava in ardite previsioni su come sarebbe stato il mondo 50 anni dopo, cioè nel 1965. Certo è facile 100 anni dopo sorridere su quanto siano sballate queste previsioni, rilevare che nel 1965 certamente Roma Milano in treno non si faceva in 4 h ma ne servivano 6; oggi si fa in 3 ma di anni ne son passati 100, e soprattutto il treno non era quello strano aggeggio sospeso che l’autore immaginava, ma un treno molto più simile a quello che nel 1914 già esisteva; l’agricoltura allo stesso modo non si è così trasformata al punto da rendersi indipendente da latitudine e stagioni. Le città non sono, purtroppo!, i paradisi che l’autore si immagina, tra l’altro senza prevedere minimamente l’invasione delle auto, ma ipotizzando la creazione di immense città-giardino. Dal punto di vista energetico l’autore paventa l’esaurimento del carbone ma immagina che esso possa essere sostituito con acqua, vento e maree ipotizzando l’uso di accumulatori che purtroppo a tutt’oggi non sono ancora così efficienti come lui avrebbe voluto, mentre il petrolio non lo menziona neppure.
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