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Diaconia Angelica e movimento francescano

Diaconia Angelica e movimento francescano

Diaconia Angelica.
Angeli nel Vangelo

La parola angelo non compare nel credo della chiesa cattolica, nemmeno di sfuggita, pur essendo gli angeli presenti in molti episodi del vangelo.  

L’angelo Gabriele annuncia a Zaccaria e a Maria la nascita dei rispettivi figli e un angelo spiega a Giuseppe l’opera dello Spirito Santo e non di un uomo in relazione alla gravidanza di Maria.

Gli angeli festeggiano nel cielo di Betlemme la venuta del Messia di pace dandone un segno ai pastori, i primi adoratori dell’Altissimo.

Gli angeli avvertono in sogno i Magi di non tornare da Erode e consigliano a Giuseppe di fuggire in Egitto. Gli angeli confortano Gesù dopo le tentazioni nel deserto e durante la tremenda agonia del Gestemani.

Gli angeli annunciano la resurrezione ai discepoli che cercano Gesù tra i morti e sono talmente avvertiti nella loro presenza dai primi cristiani che quando Pietro, liberato per mezzo di un angelo dalla schiavitù delle catene, bussa alla porta della casa in cui si prega per lui, viene scambiato per il suo angelo

Angeli e profeti

Diaconia Angelica e movimento francescanoL’autore della lettera agli ebrei, con una nota quasi commovente, raccomanda la pratica dell’ospitalità, dichiarando che alcuni praticandola hanno accolto degli angeli, pur senza saperlo. 

Gli angeli infine sono i grandi protagonisti della profezie apocalittiche dell’ultimo libro della Scrittura. 

La diaconia angelica pare determinante ogni volta che lo Spirito Santo suscita nella chiesa i suoi carismi, le sue opere, in tutti i tempi anche quelli più moderni.

Cosi se Don Bosco insegna ai suoi ragazzi la devozione agli angeli custodi, San JoseMaria Escrivà scopre, fonda, partorisce quasi l’Opus Dei il due di ottobre del 1928 giorno della festa degli angeli custodi.

Angeli e Francescanesimo

La diaconia angelica fu alla base anche del movimento francescano, la sua chiesa, tanto piccola quanto spiritualmente importante, la Porziuncola è dedicata a Santa Maria degli Angeli, e san Michele è citato in una antifona che se non era proprio di San Francesco era tra le preghiere più in voga tra i primi francescani:

Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a te, figlia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste, madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro.

Antropologia Angelica

Ma chi sono questi angeli di cui parla la Scrittura e che sono entrati nella devozione popolare dei Cristiani di ieri e di oggi?

Essi hanno una psiche, una mente molto simile a quella dell’uomo, superiore per certi aspetti ma non certamente nell’aspetto della fantasia e della creatività che pare non abbiano proprio. 

A differenza dell’uomo non posseggono un cuore e pur essendo nella corte di Dio e vivendo Dio in mezzo a loro in cielo, Dio non li inabita come inabita i cuori degli uomini che vivono in grazia di Dio e che lasciano Dio espandersi in loro. 

A sentire Chiara che chiama una sua sorella nella fede ‘gioia degli angeli’, la diaconia angelica gode di servire gli uomini che servono Dio nel prossimo. Il modo di amare della diaconia angelica è spirituale, è luce, non è lo stesso amore, lo stesso modo di amare che ha l’uomo e che può offrendo le proprie sofferenze completare ciò che nel disegno di Dio manca alle sofferenze di Cristo.

L’angelo è e rimarrà sempre un servo di Dio, il destino dell’uomo invece è la deificazione, non è un caso che il serpente rese efficace la sua tentazione alla disobbedienza prospettando il vero fine per cui la coppia fu creata: ‘Diventere dei’. 

Il nome degli Angeli

L’angelo infine ha come nome la missione che svolge, e non procrea, non genera altri angeli, che sono stati tutti creati direttamente da Dio. 

Non esiste insomma il figlio di San Michele, come uno dei miei figli, quando era bambino ingenuamente, mi chiese dopo aver osservato in una chiesa carmelitana prima una gran figura di San Michele Arcangelo e poi la figura di un angelo, un serafino forse, molto più piccola, che collaborava alla transverberazione di Teresa d’Avila.

Gli angeli saranno i protagonisti nascosti della prossima visita del papa Francesco ad Assisi, proviamo ad immaginare dal loro punto di vista la loro gioia quando questi varcherà per sostare quei brevi attimi di preghiera dentro la loro casa che è la Porziuncola.

Ma se è vero che ci saranno almeno centomila persone, c’è da pensare che ci saranno almeno centomila angeli presenti, considerando l’angelo custode di ogni persona.

E quanta gioia tra gli angeli per la conversione di ogni singolo peccatore, per l’avvicinarsi sincero al sacramento della confessione per esempio delle persone che converranno ad Assisi quel giorno o nei giorni successivi, e che accoglieranno con sincerità e coerenza la predicazione di papa Francesco.

Un’ anima che abbandona la sua vita di peccato e ritorna ad aprire il suo cuore a Dio permettendo a Dio di inabitare nel suo cuore è la più grande gioia che un angelo custode può avere, una gioia che dura in eterno.

Claudio Pace Terni 26 9 2013 Blogger su Diaconia Angelica


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