Armonizzare l'atmosfera

Thyssenkruppast approfondimenti, scenari e complimenti

Thyssenkruppast  approfondimenti, scenari e complimenti

Thyssenkruppast.Thyssenkruppast.

Ero indeciso sul titolo di questa pagina che scrivo dopo la prima mia, seguita ad una mattinata densa di contatti e di scambi di opinioni non solo telefonici con un po’ di gente. Solo una persona mi ha fatto intendere che sapeva già tutto, ma avendomelo detto solo a fatti avvenuti, non credo sia attendibile. 

Il primo titolo che mi veniva in mente era ‘Thyssenkruppast, Potremmo avere avuto … Fortuna’ ma se c’era qualche motivo per essere prudenti prima figuriamoci dopo. Quando un giornale locale, bruciando tutti sullo sprint ha annunciato, ieri l’altro, che la vendita era fatta, sulla mia pagina fb ho pubblicato insieme al link dell”articolo un richiamo al vangelo di San Giovanni, quello di Tommaso che se non vedeva non credeva e avevo ragione. Tra (  ) ho cancellato il link perché un amico mi ha fatto osservare che, un richiamo diretto al Vangelo, era troppo dissacratorio e siccome aveva ragione da vendere ho cancellato il mex con il riferimento inopportuno … 

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Cellophane: La Sicilia degli anni 80′ vista dagli occhi di Aurora

Cellophane: La Sicilia degli anni 80′ vista dagli occhi di Aurora

CellophaneCellophane

Metti che una sabato sera ti trovi al Kaos (un art center del comune di Terni dato in appalto ai privati e che comincia anch’esso a sentire il degrado) per la presentazione di un libro di un tuo amico e che una tua amica che incontri per caso, ti saluta e ti dice: “fermati che tra un po’ c’è Cinzia Leone che ti presento, parlerà del suo libro Cellophane, lo hai letto?”. Sono inviti questi che non si possono rifiutare, specie per la stima dell’amica che ti invita, pazienza per gli impegni presi con quelli di casa, proprio il giorno del mio compleanno, mando un sms e li avviso: “arriverò più tardi perché …”. Sulla fiducia del consiglio della mia amica, acquisto anche Cellophane, che stava nella bancarella dei libri della fiera e prima della presentazione arrivo a leggerne il primo capitolo e devo dire che mi intriga subito e mi fa anche sorridere, visto che nel mio piccolo impegno politico di consigliere circoscrizionale di rifiuti me ne sono occupato innumerevoli volte, direttamente e indirettamente.

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Anagrafe gelata nel palazzo comunale del Pentagono a Terni.

Anagrafe gelata nel palazzo comunale del Pentagono a Terni.

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Non è ancora Natale e di buono c’è che grazie alla crisi i primi panettoni e pandori si cominciano a vedere solo adesso. Ricordo qualche anno fa che già ai primi di Novembre gli scaffali erano pieni di panettoni e pandori, che francamente stonavano, cambiando, per il dio euro, i ritmi delle nostre feste, che nonostante la globalizzazione continuiamo a vivere.

A Novembre è d’obbligo comprare i crisantemi, visitare al cimitero i nostri cari scomparsi, ricordarci di loro, con la preghiera per chi crede nella loro resurrezione, solo con il ricordo per chi non crede affatto. Tra poco invece comincia il tempo di Natale, preceduto dal tempo di Avvento per la chiesa cattolica, tempo di attesa del ritorno del Cristo e del Natale liturgico, della celebrazione cioè della festa più importante della cristianità, dopo la Pasqua. E con l’attesa del Natale ricominciano le luci (purtroppo non nelle periferie e nei sobborghi della città che sono un po’ trascurati),  i canti, il desiderio di avere vicino e stare vicino alle persone in cui crediamo, anche se magari stanno fisicamente lontano da noi.

Non so se è questo spirito natalizio, ma al comune di Terni, all’ufficio anagrafe, che più richiama il Natale (per via delle registrazione delle nascite), forse per caso o per altro,  si comincia a viverne una parte, non la migliore, quello che si richiama alla  famosa poesia e canzone, scritta dal poeta e santo, Sant’Alfonso Maria de Liguori che comincia cosi:

Tu scendi dalle stelle al freddo e al gelo…

anagrafe gelata corriere umbria

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Donne misteriose dei quadri di Otello Fabri

Donne misteriose dei quadri di Otello Fabri

Donne MisterioseDonne misteriose.

Nessuna persona che si accosti alla pittura di Otello Fabri può omettere di osservare la ricorrenza di un volto femminile o di due volti femminili, donne misteriose, che le testimonianze dei parenti non riescono a identificare in nessun volto particolare, e che forse non devono essere identificati in nessun volto particolare ma rimanere nel loro contrasto, nel loro essere due, due donne, due donne misteriose. Due, il numero due, è per eccellenza il numero del contrasto, della divisione, della lotta che non ha necessariamente un significato negativo, anzi può avere un significato fecondo, come nell’espressione tipica delle radici giudaico-cristiane: ‘L’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sole’. L’espressione è di Genesi, e verrà ripresa poi nel vangelo dal rabbi Gesù che obbietta la sentenza dell’antica Toràh, a chi gli propone di accettare un compromesso sulla pratica del divorzio, contestando il potere che aveva il maschio israelita di liberarsi della propria moglie, se per esempio questa fosse stata sterile e non avesse potuto garantirgli discendenza o per casi simili. Ma Otello nei suoi non raffigura una coppia uomo-donna ma due donne e nei loro atteggiamenti non c’è nulla di saffico o di simile che appartiene più alla sensibilità di questo periodo storico che non a quello in cui Otello dipingeva e che non mi pare che voglia in alcun modo esprimere … 

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