Non sarà forse una sorpresa per chi ci segue da tempo, ma per chi comincia a seguirci da poco, forse sì.
Al convegno LENRTERNI del tre di Ottobre 2015 a Terni, in bella mostra due quadri del pittore Ternano, Otello Fabri.
Come è ovvio non è mancata, la Cascata delle Marmore, già vista nel convegno su scienza e fede di Assisi, che ricorda Sorella Acqua che avrà il suo spazio nella relazione di Sergio Dotto sull’energia idroelettrica che proprio in Valnerina con la Cascata ha avuto e ha il suo ruolo di energia rinnovabile di grande importanza da rilanciare.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Tanto è stato scritto in questi giorni sulla stampa locale, cartacea e web, circa la protesta dei ragazzi del liceo artistico Metelli, che per presunte ragioni di sicurezza dovrebbero lasciare la loro sede storica sita presso la passeggiata di Terni, l’Anfiteatro Fausto, il monumento ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale, per essere delocalizzato in qualche parte nella periferia della città.
Intendiamoci, le periferie vanno di moda, grazie anche a Papa Francesco e al suo slogan delle periferie esistenziali, come va di moda la spending review, ma un progetto educativo come quello artistico non può fare a meno di essere realizzato il più vicino possibile ai luoghi artistici di Terni scampati ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e a discutibili scelte delle precedenti amministrazioni comunali (vedi l’abbattimento del palazzo delle Orsoline o il modo con cui è stata trattata la torre medioevale di via della Biblioteca).
Non è un caso che la amministrazione precedente ha voluto dedicare la toponomastica di Otello Fabriad una piazzetta sita proprio dietro lo storico istituto, che i ragazzi stessi del liceo hanno inaugurato festosamente mettendo in bella mostra i loro lavori.
L’amministrazione comunale e provinciale non dovrebbero tener conto di questo decisivo elemento culturale e storico?
Penso anche alla memoria dell’indimenticato preside Giulio Viscione, che tra quelle mura ha vissuto i suoi migliori anni … Si potrebbe, se ci fosse un po’ di buona volontà, trovare il modo di mettere in sicurezza una struttura che non pare poi messa cosi malaccio rispetto ad altre che si vedono in giro nel panorama dell’edilizia scolastica nazionale.
Se si tratta poi di spendere 400.000 euro, perché non stornarli dall’inutile, quanto incomprensibile, progetto di abbattimento della Telfer?
Stiamo parlando della stessa cifra, della stessa quantità di denaro.
Si eviterebbe di compiere l’ennesimo scempio e si lascerebbe ai ragazzi di Terni e dintorni, non solo un edificio ma la memoria storica dell’arte in una città che da sempre ha saputo coniugare arte e lavoro.
Nessuna persona che si accosti alla pittura di Otello Fabri può omettere di osservare la ricorrenza di un volto femminile o di due volti femminili, donne misteriose, che le testimonianze dei parenti non riescono a identificare in nessun volto particolare, e che forse non devono essere identificati in nessun volto particolare ma rimanere nel loro contrasto, nel loro essere due, due donne, due donne misteriose. Due, il numero due, è per eccellenza il numero del contrasto, della divisione, della lotta che non ha necessariamente un significato negativo, anzi può avere un significato fecondo, come nell’espressione tipica delle radici giudaico-cristiane: ‘L’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sole’. L’espressione è di Genesi, e verrà ripresa poi nel vangelo dal rabbi Gesù che obbietta la sentenza dell’antica Toràh, a chi gli propone di accettare un compromesso sulla pratica del divorzio, contestando il potere che aveva il maschio israelita di liberarsi della propria moglie, se per esempio questa fosse stata sterile e non avesse potuto garantirgli discendenza o per casi simili. Ma Otello nei suoi non raffigura una coppia uomo-donna ma due donne e nei loro atteggiamenti non c’è nulla di saffico o di simile che appartiene più alla sensibilità di questo periodo storico che non a quello in cui Otello dipingeva e che non mi pare che voglia in alcun modo esprimere …
Largo Otello Fabri a Terni Intitolazione e Inaugurazione di una mostra
Largo Otello Fabri.
Il nove Novembre, data scelta per l’intitolazione del largo ad Otello Fabri e l’inaugurazione della mostra a Palazzo Primavera, cade di sabato. Sarà più facile per chi non lavora di sabato partecipare all’evento e credo che ne valga proprio la pena.
L’Amministrazione comunale ha deciso infatti di dedicare, alla memoria del pittore ternano, un largo, largo Otello Fabri, appunto perché anche nella toponomastica della città, proprio vicino al posto dove lui aveva il suo laboratorio, sia ricordato questo pittore le cui opere abbiamo potuto ammirare già in una mostra l’anno scorso, mostra che ha avuto una grande affluenza di pubblico e che è stata, se non ricordo male, perfino prorogata …