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Sabato Santo dolore e attesa

Sabato Santo dolore e attesa

Sabato Santo Dolore
Sabato Santo Dolore e Attesa

Sabato Santo dolore

Ieri sera a San Francesco, dove mi ero recato per partecipare all’azione liturgica del Venerdì Santo.

Ho visto la statua dell’addolorata, l’unica forse a Terni, custodita nella Chiesa di San Lorenzo,

una delle chiese più belle ed antiche di Terni che si trova in Corso Vecchio.

Era lì perché doveva essere portata in processione con quella del Cristo Morto

dalla Chiesa di San Francesco al Duomo.

Processione a cui ho partecipato ascoltando anche la lettura del Vangelo e la breve ma efficace omelia dell’amministratore apostolico, Mons. Vecchi,

che ho potuto salutare e che ha tenuto a dirmi, anche con una certa gioia,  che almeno fino a Giugno rimarrà a Terni.

Mi ha detto che non sarà Vescovo Emerito della città,

perché amministratore e non ‘titolare’ ma che importa,

Terni gli è entrata nel cuore, come lui è entrato nel cuore dei Ternani.

Omelie Semplici

Questi sono ormai abituati alle sue omelie semplici, schiette e spiritose.

Devo dire che i suoi termini dialettali divertivano molto, qualcuno dietro di me, ogni volta che il vescovo usava un bolognesismo, qualcuno lo ripeteva divertito.  

L’omelia era su Giuseppe d’Arimatea, quest’uomo che con coraggio chiede il corpo esanime del Signore a Pilato, per dargli degna sepoltura e un po’ di consolazione alla Madre già straziata, nel vedere l’Agnello immolarsi per la salvezza del mondo.

Carisma del Comando

Lei, la Madre l’unica che poteva dirgli scendi dalla Croce, non glielo disse perché sapeva il motivo per cui rimaneva lì, dimostrando di amara più Dio, la sua volontà, l’uomo, la sua salvezza, piuttosto che il Figlio che amava più di qualunque cosa ma che lasciò morire lì.

Quanto questa omissione del suo potere, del suo carisma di comando, che esercitò a Cana ma non a Gerusalemme, le sia costata di sofferenza,  a lei come forse al figlio, non è dato sapere …  

Forse il dolore ( e la gioia allo stesso tempo per l’obbedienza) di non esercitare il carisma è stato uno dei più grossi dolori della Passione.

Dolore per la Mamma che pur potendo, per obbedienza al Padre, non soccorre il Figlio.

Dolore per il Figlio, che pur potendo essere soccorso non viene soccorso, ma viene lasciato lì mentre la gente crudele gli chiede di ‘scendere dalla croce’ amplificando, con lo sfottò  il dolore già immenso.

Meditiamo anche noi in silenzio questo dolore di Maria con una riflessione che viene dalla spiritualità del Movimento Carismatico di Assisi fondato da Franca Cornado:

MARIA!
Una vita contemplativa,
aperta all’imprevedibile!
Una vita senza … schemi;
un solo desiderio: l’obbedienza al PADRE
che la volle e la vuole Corredentrice.

Claudio Pace Terni 19 Aprile 2014 su Sabato Santo dolore e Attesa Buona Pasqua!

[youtube]http://youtu.be/nnXVwbdEFYY[/youtube]

 


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