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Ast parole, prospettive, fatti e opinioni

Ast parole, prospettive, fatti e opinioni

Ast Parole
Ast parole, pensieri, opinioni … ma ora è il momento di concretizzare

Ast parole

Questo mese di Agosto, è cominciato con la decisione di finire lo sciopero ad oltranza, una  presa d’atto di una situazione un po’ particolare, delicata e nuova in cui ci si trova e che necessita la revisione dei modi tradizionali di gestire una vertenza sindacale.

Abbiamo assistito allo sciopero della fame di un collega, politicamente impegnato, dichiaratamente Renziano che non è riuscito però a strappare nemmeno una dichiarazione diretta di interesse del premier per l’Ast.

E’ solo pervenuta una generica promessa di visita che forse avverrà a Settembre ma che non pare possa cambiare di molto la situazione che si è venuta a creare. 

Piano piano si è preso coscienza che la dichiarazione di irricevibilità del piano industriale presentato da ThyssenKrupp è equivalente a quello di un inquilino che ha ricevuto uno sfratto esecutivo e che se non trova qualche soluzione rischia di trovarsi in mezzo alla strada e in questo caso la soluzione non è solo un problema di soldi … (ast parole – continua sotto)

ast parole 2
Ast parole: i fucinati sono la parte più significativa dell’acciaio Ternano che ha una lunga tradizione in questo genere di produzione.

Futuro dell’Ast

Proposte come la formazione di una public company per comprare l’Ast, sia pure apprezzabili dal punto di vista dell’emotività, mi paiono fuori tempo massimo (venti anni fa forse alla fine dell’Iri la città poteva/doveva tenersi una parte di proprietà a garanzia dei sui interessi e invece non lo ha fatto)  e non tengono conto di alcune cose molto concrete, quali la possibile violazione di regolamenti europei, la brutta fine dei soldi dei risparmiatori nordici finiti nel calderone Inoxum, frenato (per non dire fregato) dalla commissione AntiTrust, l’impossibilità della cassa depositi e prestiti di investire il pubblico denaro in operazioni ad alto rischio

I discorsi di Alemanno e DiMaio, apprezzabili per il loro interessamento verso l’Ast, sono in linea di principio sottoscrivibili, ma la situazione politica ed economica attuale dell’Italia,  non è tale da permettere l’imposizione di una nazionalizzazione ad una multinazionale, ne, anche volendo, ci sono i capitali da investire per una nuova Iri.

Nuova Iri

Una Nuova Iri, una nuova finsider è auspicabile ma realizzabile solo se in sede europea avvenisse una rivoluzione politica che inducesse l’Europa a gestire in prima persona una Iri Europea in Italia (come in altre nazioni con problemi simili) mettendo in campo quei soldi europei che l’Italia non riesce a spendere e che se spende, spende male per interventi a pioggia che non innaffiano bene il campo dell’economia italiana.

Dunque cosa fare?  Chiedere l’Accelerazione dei tempi verso l’eventuale vendita ad Aperam o a Posco o simili? Perché no?

Si tratta di capire però se qualcuno che conta, vuole che questa vendita avvenga solo dopo aver spento il caldo, risolvendo il problema dell’eccesso di produzione in Europa, il che significherebbe che la parte venduta del sito ternano sarebbe solo una grande Terninoss (solo freddo) che non potrà mai garantire a Terni e all’Umbria il pil e l’occupazione attuale che l’Ast fino ad oggi ha garantito. 

Dal punto di vista politico occorrerebbe un coordinamento multipartisan tra tutte le forze politiche italiane in modo che a livello europeo e nazionale la questione Terni sia davvero al centro e si raggiunga, come primo obbiettivo, il mantenimento, a livelli accettabili, della produzione di Caldo. E se questo significasse  ritornare al piano Terni Tornio (una rivendita ad Outokumpu), modificando i regolamenti obsoleti della UE sull’AntitTrust che si faccia, che già si è perso troppo tempo.

Rappresentante del governo per la siderurgia in Europa

Ci vorrebbe anche un forte rappresentante del governo per la siderurgia Italiana, con il compito di guidare questa coordinamento multipartisan di parlamentari italiani ed europei allargato ai sindaci di Terni, Taranto e Piombino e ai tre governatori delle regioni in ballo, perché non si può pensare che il problema sia solo di Terni: c’è un problema siderurgico nazionale e Terni ne è un aspetto importante!

Accanto a queste questioni, quelle dell’Energia e delle Infrastrutture.

L’Energia deve essere prodotta in loco e in modo da poter garantire un prezzo in linea con quelli che sono i costi energetici europei (senza alcuna polemica con chi in passato, quando si poteva, non lo ha voluto fare) mentre è urgente  un’azione del governo (da inserire già nel decreto sblocca Italia) e della regione Lazio sulla questione infrastrutturale: – Collegamenti da e per Civitavecchia, ferroviari (per merci)  e stradale (non a pedaggio) completando il tratto da Viterbo a Civitavecchia.  

Se proprio la E45 deve essere trasformata in autostrada, cosa che danneggerà economicamente il sito ternano, la si colleghi a Soratte con uno svincolo autostradale attraverso la Sabina, ma si lasci liberi da pedaggi la Orte Terni!   

Appello alla Marini

Dal punto di vista politico, infine mi permetto di fare modestamente una richiesta al partito democratico umbro, candidate alle prossime regionali una Serracchiani umbra, renziana dop, senza nulla volere di male all’attuale governatrice umbra, che sempre si è presa a cuore la situazione dell’Ast ma senza fino ad adesso ottenere risultati positivi come la sua collega friulana in situazioni analoghe.

Sarà un problema di peso politico del partito democratico umbro che appare bersaniano con una piccola verniciatura renziana venuta non molto bene?

Se non ci fossero questioni come quella dell’AST questo sarebbe un problema interno al partito democratico, ma c’è in gioco non solo il futuro di Terni ma del sistema economico umbro, forse gli amici del partito democratico dovrebbero ben riflettere su questa questione di renzianità reale e di peso dell’Umbria nel governo italiano che è sostanzialmente un monocolore del pd, con l’appoggio diretto di NCD, SC e UDC.

Per il resto, come tanti colleghi e concittadini , sono rassegnato a sentire dire, per il prossimo mese di settembre tante altre “ast words”  ovvero ‘ast parole’ ben vengano ma ben venga qualche parola in meno e più concreta, se vogliamo essere veramente quella città intelligente che il partito democratico festeggia alla Passeggiata,  in attesa del quattro settembre e della altre date importanti per le sorti del sito siderurgico Umbro.   

Claudio Pace Blogger Terni 31 Agosto 2014 su Ast Parole

Ast Parole di Agosto


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