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Social Security Definizione dalla Norma ISO 22300 e attualità

Social Security Definizione dalla Norma ISO 22300 e attualità

Social Security

Nella ISO 22300 “Societal security – Fundamentals and vocabulary”, la definizione di societal security è:

“La sicurezza della società si occupa della capacità di una comunità di proteggersi da e di rispondere a una vasta gamma di eventi avversi (incidenti, emergenze, disastri) causati da minacce di natura diversa (naturali, tecnologici e umani, sia volontari che involontari)”.

Social Security

Social Security e attualità

Una definizione che va bene per diversi tipi di società e diversi tipi di sicurezza, non solo quella ICT ,  ma che calza a pennello con la situazione che stiamo vivendo questi giorni in #CentroItalia

Una situazione davvero drammatica dove all’emergenza terremoto si è sostituita prima e combinata dopo l’emergenza maltempo mentre si scopre che il parlamento preoccupato forse dal dilagare della corruzione ha emanato norme che non sempre permettono di dare risposte brevi in tempi brevi come nelle emergenze.

E si continua a gridare allo scandalo (vedi qui)  se lavora qualcuno che in passato non ha avuto il beneplacito dell’autorità anti corruzione di Cantone, alla quale però non si può imputare la lentezza nel proteggersi e rispondere agli eventi avversi di cui parla, non solo la norma ma la cronaca, purtroppo nera.

Tra il 2009 e il 2016

A l’Aquila nel 2009 quattromila casette costruite in tempi record e consegnate in breve tempo ai terremotati, pur tra le critiche all’allora governo centrale.

Oggi invece meno di un centinaio tra Norcia ed Amatrice consegnate con il metodo del sorteggio, che pur ha tenuto conto di invalidi e di altre necessità particolari.

Tanta gente continua a rimanere negli alberghi altri preferiscono vivere nelle roulotte per non abbandonare il territorio.

Poco viene fatto per gli animali che costituiscono una risorsa importante dell’economia agricola e l’economia tutta che basandosi su questi e sul turismo non può che vedersi in pochi giorni annientata.

Legge sulla Protezione Civile del 2012

Un effetto della legge del 2012 sulla protezione civile e/o delle leggi e del clima di eccessiva cautela creatosi contro il fenomeno corruzione?

A tal proposito ho sentito un operatore del settore economico e civile, molto attivo nelle zone colpite dal Sisma, commentare sconfortato: ‘meglio disonesti ma bravi, che onesti e incapaci’.

Avrei voluto rispondergli ‘meglio onesti e bravi’ ma ho evitato, perché lui era esasperato e perché non so se avrei saputo rispondere alla sua potenziale replica ‘dove sono?’.

Ma intanto la gente muore e quella che sopravvive non è messa molto bene.

Forse sono finiti i tempi in cui le sciagure erano considerate una opportunità di crescita e soprattutto si ha l’impressione che lo sciame sismico eccezionale non accenni proprio a diminuire, così come non accenna a diminuire il maltempo.

Turismo a pezzi

Chi andrebbe a fare una vacanza spensierata negli alberghi in una zona dove a causa degli aventi avversi sono morte delle persone?

E che dire della satira di Charlie Hedbo che , dimostrando un cinismo impressionante,  ha fatto ulteriore eco della calamità subita, aggiungendo un danno d’immagine alle zone colpite, che si aggiunge ai tanti danni subiti?

Che abbiamo fatto di male a Cristo per meritarci questo?

È la domanda che il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, diffonde ai vari media che lo intervistano.

Gli stessi media a cui esprime ‘quasi’ indifferenza per il crollo del campanile di Sant’Agostino (contano le vite umane non le pietre).

Alla domanda del sindaco non si può dare una risposta di tipo parenetico, associando il cattivo comportamento degli uomini singolare e sociale alle catastrofi naturali,  si rischierebbe il linciaggio mediatico.

Eppure a Norcia la facciata risparmiata dal sisma è stata puntellata e salvata ad Amatrice no.

Il campanile, la facciata di una chiesa sono il simbolo di una fede che i popoli si tramandano da secoli, sebbene contino di meno delle persone, contano pure loro.

Forse se proprio dobbiamo cercare tra le cose di male fatte a Cristo, la volontà di considerarlo una cosa del passato oppure un dio magico, che punisce i malvagi e benedice i giusti!

Il Cristo Storico diverso da quello magico popolare

Non è questo quello che il Cristo ha predicato, il Cristo che andava a mangiare con gli spicciacallari ( gli esattori delle tasse per conto dei romani, i pubblicani) tanto odiati dal popolo e considerati impuri, senza però rifiutarsi di accettare l’invito dei farisei (separati o puri) dai quali andava pur sapendo che tra di essi c’era chi l’odiava letteralmente ‘a morte’ e non perdeva occasione per metterlo in difficoltà.

Eppure Gesù quando lo interpellavano sulle disgrazie che capitavano nei suoi tempi, correggeva una mentalità sbagliata, ma non esitava ad invitare a convertirsi e lo faceva senza diplomazia, senza timore di essere politicamente corretto … :

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. Lc 13,1-4

Volontà e permissione di Dio

I simboli della fede contano, come conta il Vangelo, la fede semplice che sa distinguere tra volontà di Dio, che vuole sempre il bene dell’uomo fino al punto di incarnarsi e soffrire per aprirgli definitivamente i cieli, il paradiso, migliore di quello perduto, e la permissione di Dio.

La permissione di Dio è quella che lascia gli uomini di agire in perfetta libertà, di conservare o meno la fede che il Figlio dell’Uomo è venuto a portare sulla terra, e che lascia loro liberi di compiere il male, ma senza mai smettere di essere misericordioso con loro, fino alla fine della vita di terrena di ogni singola vita umana, questa è la Misericordia di Dio che abbiamo celebrato nel giubileo voluto da Papa Francesco.

Piuttosto che chiederselo retoricamente ‘cosa abbiamo fatto di male a Cristo’ dovremmo chiederlo veramente, pensando che il Cristo non è un dio dell’Olimpo ma il più piccolo dei fratelli, degli uomini a cui abbiamo fatto il bene o il male, come lui stessa insegna con quella famosa frase:

Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me‘.

Dunque quello di mettere a rischio la propria vita da parte dei soccoritori, per cercare, nonostante l’alto pericolo di nuovi sismi e di nuove valanghe, vite umane sotto la macerie dell’hotel Rigopiano lo hanno fatto non solo ai dispersi e alle loro famiglie ma a Cristo!

E  da lui saranno ricompensati molto più che dal plauso degli uomini, che subito dimenticano.

Il male di non fare bene la Social Security

Mentre il male di fare leggi non fatte bene, di non dare la giusta priorità ai problemi privilegiando gli interessi di pochi prima del bene comune, di impaludare la società civile senza permettergli di funzionare bene, da parte di politicanti più o meno improvvisati, più attenti agli interessi di parte che ai veri interessi della società, a partire dalla necessaria attenzione alla Social Security, lo hanno fatto a Cristo …

Cristo è la bambina intrappolata nell’Hotel Rigopiano, il più piccolo dei fratelli.

Cristo è anche il soccoritore, che come Cristo da la propria vita per salvare, così è scritto nel Vangelo, per esempio nella parabola del Buon Samaritano, Vangelo che ha influenzato positivamente la nostra cultura, ivi compresa quella dei soccoritori non ancora quella di chi ci governa se l’analisi sintetica fatta dal generale Aldebrano Micheli sul governo Gentiloni fosse, come pare sia, drammaticamente ineccepibile.

Claudio Pace Terni 22/1/2017 su Social Security

A proposito di Social Security un quaderno tecnico sulla Business Continuity che mi è stato inviato e che volentieri pubblico per la diffusione di una cultura della qualità che tanta manca nei nostri ambienti ‘sociali’.


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