Armonizzare l'atmosfera

Perdono Assisano e sogno di Andrea Bocelli

Perdono Assisano e sogno di Andrea Bocelli

Perdono Assisano

Oggi è la festa del perdono di Assisi, una festa che affonda le sue radici nella storia e nella spiritualità dell’Umbria, quando un giovane, proveniente dalla classe emergente dei mercanti, decide di abbandonare la vita tracciata dai desideri del padre per vivere una utopia ancora oggi utopica ma quanto mai attuale, vivere seguendo il Vangelo, vivere senza usare il denaro, in santa, completa totale povertà.

[youtube]https://youtu.be/QI9euK4hvlg[/youtube]

Considerando come dietro la questione delle indulgenze, si manifesterà nei secoli seguenti a quelli vissuto da Francesco, una serie di problemi ‘economici’, di deviazione e utilizzo del potere della chiesa di aprire e chiudere i cieli per ragioni di basso profilo quale l’accumulo di ricchezze, ricchezze che anche se raccolte per il più nobile dei fini, molto difficilmente non riescono a non degenerarlo, il gesto di Francesco di chiedere al papa l’Indulgenza e il Perdono e nulla altro, appare quanto mai profetico anche se, come purtroppo spesso accade la voce dei profeti rimane inascoltata.

Papa Francesco

Perdono Assisano Primo Agosto 2015
Perdono Assisano Primo Agosto 2015 l’immagine di Francesco nella Chiesa di San Francesco a Terni con le parole, in Latino, che gli rivolse Gesù:”Francesco ripara la Mia Casa”. Nella chiesa di San Francesco di Terni, come in tutte le chiese parrocchiali e/o francescane i fedeli possono ottenere l’indulgenza con comunione, confessione (entro 15 gg) e con la recita di un Credo, un Padre Nostro e una preghiera per le intenzioni del Papa. 

La profezia di Francesco dopo secoli di storia sembra riecheggiare nel magistero del primo papa che ha, profeticamente, preso il nome di Francesco, e che ha auspicato fin dagli inizi del suo pontificato una chiesa povera per i poveri:

“… Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d’Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva,  fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi.

E’ per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no?

E’ l’uomo che ci dà questo spirito di pace, l’uomo povero … Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! …”.

E’ il sogno di papa Francesco, che come il sogno di Andrea Bocelli, va inquadrato in un cammino che condurrà non solo la chiesa ma l’intera umanità al ritorno di Cristo.

Solo una chiesa povera di ricchezze materiali, ma ricca di carismi  e di virtù, sarà capace di uscire dalla tentazione dell’imborghesimento ma al tempo stesso dell’intimismo potrà affrettare il giorno del ritorno dell’amato, del ritorno di Cristo.

Verità

Perdono AssisanoIl Cristo che, come profeta parlò e testimonio fino all’ultimo giorno, fino a discutere con Pilato stesso il tema così delicato della Verità, incurante che la discussione, la testimonianza coerente e che non scende a patti, gli sarebbe potuta costare, come poi gli è costata, la vita.

Pilato ignorava però che Gesù era venuto per quello, per darla la vita per poi riprendersela di nuovo, l’apparenza è che gli sia stata tolta con violenza e che il male abbia vinto, ma non è così quella del male e della morte è solo stata una vittoria apparente, non è loro l’ultima parola.

Ecco perché bisogna sempre testimoniare, e se occorre anche nelle piazze, come lo stesso Gesù fece quando insegnava tranquillamente nei portici del tempio pur consapevole che prima o poi il potere avrebbe cercato di annientarlo.

Annientamento che sarebbe stato compiuto se il Cristo invece di dare il suo perdono ai suoi aguzzini, li avesse maledetti o peggio ancora se avesse usato dei suoi privilegi di essere Dio per sconfiggerli.

Misericordia

La festa del perdono assisano ci aiuta a capire per poi mettere in pratica questa dimensione peculiare del Cristianesimo del perdono e della Misericordia, che è sì astenersi dal giudizio della persona, “Chi sono io per giudicare”, ma non dalla difesa dei valori, a partire dai cosiddetti principi non negoziabili, che non sono e non possono passare di moda perché si basano sul Vangelo, sui dieci comandamenti, sui principi basilari della convivenza e del diritto naturale.

Perdonare non significa in nessun modo abdicare, rinnegare i comandamenti e il Cristo, in nome di un perdonismo, di un buonismo che nel Vangelo si può anche trovare, ma solo in quei personaggi come il giovane e non nominato ricco, che prima di chiedere a Gesù cosa deve fare per guadagnare la vita eterna, lo chiama ‘buono’ non riconoscendo però ‘buono’ quando gli svela il suo cammino: ‘Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi’.

Claudio Pace Terni 1 Agosto 2015 su Perdono Assisano


2 thoughts on Perdono Assisano e sogno di Andrea Bocelli

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.