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Borboni e prevenzione dei sismi

Borboni e prevenzione dei sismiBorboni e prevenzione dei sismi

Borboni e prevenzione dei sismi: ma lo sapevate che i primi edifici concepiti per resistere ad un sisma sono stati progettati nel Regno delle due Sicilie, quando c’erano i Borboni? Un articolo sul sito di “Le Scienze” riporta uno studio veramente interessante sull’evoluzione dell’edilizia antisismica italiana. E tutto questo nel Regno delle due Sicilie al tempo dei Borboni. Si legge infatti che a seguito del disastroso terremoto del 1783 in Calabria (che causò 30000 morti) i Borboni emanarono quelle che oggi chiameremo delle Norme Tecniche delle Costruzioni per prevenire i crolli durante i terremoti. Sono stati ritrovati alcuni casolari costruiti all’epoca con questi criteri e si è ricostruito un muro che è stato sottoposto a sollecitazioni che hanno simulato l’azione di un terremoto constatando che il muro è rimasto pressocché integro.

Siamo nel secolo dei lumi alla fine del periodo delle riforme in una fase che preludeva la Rivoluzione Francese e il periodo Napoleonico; se nel Regno delle due Sicilie le riforme dell’agricoltura e del commercio non sono state poi così efficaci c’è comunque da dire che la spinta culturale è stata più forte e probabilmente questo regolamento edilizio è figlio proprio di questo rinnovamento culturale.

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La genialità e la modernità di una simile struttura sta nel fatto che non avendo ovviamente al tempo a disposizione il cemento armato gli ingegneri hanno pensato di usare una struttura lignea (in luogo dell’acciaio) come armatura elastica della costruzione che poi era completata con l’uso di pietra e malta. In questo modo si riusciva a garantire la doppia funzione di resistenza ai carichi statici elevati con la muratura e alle sollecitazioni dinamiche con la parte lignea, costruita in modo, come si apprende dal video da resistere in tutte le sue parti a sollecitazioni sismiche anche di elevata magnitudo. Se pensiamo che tutto questo avveniva 230 anni fa e se pensiamo a quanti terremoto ci sono stati successivamente in Italia e quante costruzioni sono crollate, da un lato c’è da essere orgogliosi di appartenere a questo popolo capace di trovare raffinate soluzioni a problemi anche così gravi, dall’altro c’è il rimpianto di come certi colpi di genio siano rimasti senza un seguito, dimenticati, e quindi non abbiano apportato tutti quei benefici che si potevano attendere da una applicazione a tappeto di questa tecnologia costruttiva.

Emilio Santa Maria – battitore libero

 

 


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