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Don Bosco poeta La preghiera alla lampada del Santissimo Sacramento

Don Bosco poeta

Ho partecipato ieri sera, all’Auditorium Don Bosco di Terni

ad una conferenza del vicario provinciale dei Salesiani dell’Italia Centrale,

don Francesco Marcoccio, dal titolo ‘Don Bosco e la Chiesa‘,

che mi ha fatto immergere nella figura del grande santo educatore, di due secoli fa certamente

ma la cui testimonianza ed insegnamento è di grandissima attualità.

Santo che ho conosciuto da ragazzo frequentando le scuole e gli oratori salesiani.

Don Bosco PoetaDon Francesco ha davvero parlato di molti argomenti,

partendo dalla figura di mamma Margherita autentica maestra di fede e di carità,

dei sacerdoti don Calosso e don Cafasso,

la cui direzione spirituale gli permise di fare la scelta giusta,

incontrando una persona ispirata a fare una congregazione dedicata a San Franceso di Sales

(la marchesa di Barolo) che lui poi realizzerà (malgrado lei) con tante fatiche e sofferenze

tra le quali i suoi molti viaggi a Roma,

una Roma che ha visto cambiare anche politicamente

da capitale del regno pontificio a quella del regno d’Italia.

Abbate Bosser

Tanti gli episodi raccontati, dalla prima udienza da Pio XII in cui fu presentato al Papa come l’Abbate Bosser,

e che interrogato dallo stesso su che cosa facesse, fu paragonato dal papa ad un prete torinese Don Bosco

che anche si occupava dei giovani a testimonianza che il suo agire era arrivato già alle orecchie del papa e

quella di un fiorellino ‘benedetto’ raccolto proprio mentre il papa benediva il popolo dalla sua sedia gestatoria

mentre lui casualmente si trovava ai suoi piedi.

Don Bosco, con il suo agire puro come le colombe ma astuto come i serpenti,

si dichiarava disposto a fare un inchino al demonio pur di strappargli una anima,

conoscendo bene anche l’ambiente torinese dei potenti ostili alla chiesa

(ma non al suo agire di cui apprezzavano almeno la valenza sociale)

riusci a mediare tra la giusta intransigenza del papa nella nomina dei vescovi vacanti

in una quarantina di diocesi del nuovo regno, e l’opposizione del governo italiano che voleva figure meno ‘fedeli’ al papa.

Due anni a Roma

Se questa fu certamente l’azione più polticamente rilevante,

non fu certamente l’unica che ebbe a fare nella città santa,

che visitò e pregò in numerose chiese, in cui organizzò i suoi cooperatori,

facendo del bene e facendo fare del bene, per sostenere le opere salesiani

ivi compresa la costruzione della Chiesa del Sacro Cuore nel quartiere di Castro Pretorio,

allora un ambiente periferico, oggi a due passi dalla stazione Termini.

Chi non ricorda la sua Santa Messa celebrata lentamente tra ricordi e pianti davanti all’altare della Madonna Ausiliatrice,

in cui capì come tutte le promesse e le ispirazioni ricevute dall’alto, si sono realizzate tutte?

Don Francesco ha parlato anche di un aspetto a me sconosciuto, quello di Don Bosco compositore di preghiere, ma non solo a me.

Se si fa una ricerca in rete ‘Preghiere DI san Giovanni Bosco’ si trovano solo ‘preghiere A san Giovanni Bosco’

il quale pregava certamente le preghiere di un prete diocesano, nulla di straordinario,

ma con la vena ‘carismatica’ e ‘Artistica’ che ebbe difficile immaginare che non fosse anche un poeta.

Don Bosco Poeta

Don Bosco poeta appunto, anche se non ci sono rime nel testo che  il relatore ha citato:

la preghiera alla lampada del Santissimo Sacramento.

Questa preghiera ‘geniale’ (a cui si ispira l’opera della Serva di Dio Vera Greti)

fa scoprire il punto di forza dell’agire di Don Bosco, la contemplazione,

senza la quale ogni agire, ogni piano o progetto parstorale che sia si rivela solo un vano

e poco fruttuoso agire umano: Senza di me non potete fare nulla.  ( Gv 15,5)

Don Bosco invidiava la lampada del Santissimo Sacramento!

Invidiava forse chi poteva essersi scelto la ‘parte migliore’ come i monaci o le suore di sola vita contenplativa,

ma seguì la sua chiamata che lo voleva nel mondo dei giovani (non da solo e non solo per il suo tempo)

e aprì il sentiero a tanti che pur non disdegnado di essere contemplativi come Maria servono il Signore come Marta.

Don Bosco mise al primo posto l’Eucarestia e i sacramenti,

la devozione alla Ausiliatrice e la dimensione ecclesiale,

con il servizio ai giovani in obbedienza davvero filiale al successore di San Pietro,

la cui tomba volle toccare devotamente con il suo bastone.

Claudio Pace 5 febbraio 2023

Nella Pagina seguente il testo della preghiera alla lampada del Santissimo Sacramento di Don Bosco Poeta

Nel filmato che segue  l’elenco dei luoghi di San Giovanni Bosco a Roma


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