Armonizzare l'atmosfera

BOOK and BIKE due proposte per rendere le periferie di Terni più vivibili in tempi di targhe alterne

BOOK and BIKE due proposte per rendere le periferie di Terni più vivibili in tempi di targhe alterne

Book and Bike

Le foto che vedete nella pagina le ha inviate un mio amico ingegnere che per motivi di lavoro è stato in Germania

e ha visto questa simpatica iniziativa chiedendomi se, a mio parere, poteva essere riproposta dalle nostre parti.

In pratica si tratta di contenitori di libri, assolutamente aperti senza chiavi ne serrature dove ognuno può prendere e lasciare il libro che vuole.

In un era in cui Internet, strumento prezioso per carità ma anche troppo invadente

e che per certi aspetti uniforma e appiattisce il sapere e la conoscenza delle persone,

riscoprire i libri diventa fondamentale e  a questo scopo  tutte le forme di book sharing

o book crossing potrebbero essere agevolate anche dalle istituzionali comunali, come la BCT

per la quale l’assessore Guerra,  ha festeggiato i dieci anni ma come sempre in centro, a Piazza Europa …

book and bike

Periferie

Ora avremmo bisogno che la cultura cominciasse a circolare di più anche nelle periferie della Città,

posti  come Giuncano, Larviano, Torre Orsina, Piediluco, Cesi

o altri ancora con delle installazioni come quelle che si vedono

nelle foto o con la collaborazioni di bar

o di altri negozi che si rendessero disponibili mettendo a disposizione uno scaffale o un tavolo .

Tanti potrebbero essere coinvolti  in una iniziativa che per funzionare

occorre però che sia seguita da qualcuno che ci crede

e che abbia la competenze necessarie per coordinare le iniziative culturali.

Bike Sharing

Insieme ai libri e alle questioni culturali, le periferie e le fabbriche del polo siderurgico

e del polo chimico, potrebbero essere coinvolte anche nelle iniziative di Bike Sharing!

Perché non mettere dei terminali di bike sharing anche sui luoghi di studio

(università di Pentima e di Colle Obito per esempio)  

e di lavoro delle fabbriche di viale Brin e della zona Polymer.

Se il servizio riuscisse ad assorbire quel numero di persone che già giornalmente prendono la loro bicicletta,

per recarsi in fabbrica, aumenterebbe il numero di utenti

e si abbasserebbero notevolmente i costi di gestione dell’iniziativa che senza massiccia partecipazione di pubblico è destinata a fallire. 

Ma non solo le fabbriche dovrebbero essere servite ( perché no?) anche i quartieri di periferia!

San Zenone

Immagino una bella installazione di Bike Sharing nel piazzale di fronte la Chiesa di San Zenone nella Val Serra o di San Matteo a Borgo Rivo.  

Terni non ha le salite di Perugia o di Narni è tutta in piano,

se si facesse una politica concreta e non solo simbolica pensando solo al centro di bike sharing,

le centraline dell’Arpa sicuramente registrerebbero valori inferiori di emissioni e alla lunga anche qualche risparmio per l’USL.

Perché muoversi in bicicletta, fa certamente meglio o che andare in motorino o in macchina.

Certo ci vorrebbero anche più piste ciclabili e meno Tir che circolano per la città, … 

Claudio Pace Blogger 17 1 2013

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