Armonizzare l'atmosfera

Barzellette Storiche del generale Aldebrano Micheli

ALLE MASSIME ISTITUZIONI DELLO STATO

Sui servizi alle persone con disabilità che non devono essere assoggettati a parametri come l’ISEE

Ho un figlio di 37 anni affetto da Childhood Vanishing Myelin, una malattia degenerativa del SNC, rarissima, che giorno dopo giorno, gli toglie capacità motorie e funzionali.

In merito ai servizi sociali, stiamo arrivando ad una situazione che ricorda quella esistente in Germania nell’imminenza del 2° conflitto mondiale; Hitler, per non distogliere risorse utili alla guerra, si liberò di qualche milioncino di quelli che egli definì “bocche inutili da sfamare”;  vecchi, malati, disabili, furono le prime vittime innocenti di un’immane tragedia che è costata 57 milioni di morti ed immani distruzioni.

Solo che, in questo caso, le ragioni per le quali si sta arrivando a questa spregevole situazione, non sono certo quelle impellenti  di fronteggiare una guerra alle porte, ma, in spregio alla Carta Costituzionale di cui fate quotidianamente strame salvo  evocarla solo quando vi fa comodo,  il  voler ignobilmente mantenere a tutti i costi la Nazione in condizione di sudditanza di privati che si arrogano la proprietà del denaro e che garantiscono ad una classe politica vigliaccamente a costoro asservita e genuflessa, di cui voi siete gli esponenti principali, di vivere agiatamente in condizione di potere e di profitto, il più delle volte illecito, succhiando, come zecche immonde, il sangue di un popolo ingenuo, abulico, disinformato, o artatamente informato male, ed anche un po’ codardo.

La malattia non è una scelta (come assumere droga), ergo la salute non è un costo, è un diritto! Ezra Pound diceva che la mancanza di denaro non può essere addotta a giustificazione del taglio di servizi a chi soffre e conduce un’esistenza grama, sarebbe come se un ingegnere adducesse la mancanza di chilometri  come scusa per non costruire una strada! Malgrado l’ondata di schifo e le numerose proteste levatesi dal Popolo, lorsignori/a  non riescono a smettere di sprecare e di prevaricare a scapito dei più deboli, di chi non può difendersi, evidenziando una insensibilità, una disumanità ed una vigliaccheria da quint’essenza! Mi riferisco al taglio di 100 milioni dal fondo per la non autosufficienza; un comportamento arrogante, da sceriffo di Nottingham, e grottesco, siete peggio di Superciuk, un tizio strampalato, immortalato in una serie di fumetti, perennemente ubriaco, che rubava ai poveri per dare ai ricchi. Il tetto della spudoratezza!

E poi  vi meravigliate pure se la gente si indigna e si incazza. Siete senz’anima, non avete una stilla di umanità, per voi la sofferenza è come una mosca che disturba i vostri pantagruelici pasti, siete come iene affamate che si buttano in branco sulle prede debilitate o in difficoltà; le famiglie che assistono un congiunto non autosufficiente sono trattate alla stregua di un fastidio, come pidocchi da schiacciare; e lo state facendo, bancarizzando l’esistenza umana, facendo cassa sulla sofferenza, operando una sorta di chirurgia fiscale tassando l’assistenza. Di più, state prendendo in giro il Popolo Italiano, parlate di crescita quando anche un protozoo capisce che estinguere, o anche solo ridurre, un debito in moneta prendendo moneta a debito non è possibile e che questo debito è già inestinguibile, giacché, così come è strutturato, non può che aumentare.

L’effetto Laffer è ormai evidente, ma voi continuate imperterriti a tassare, ad aumentare tariffe e tagli (tranne che ai vostri privilegi).  Quando si va contro la matematica, le ipotesi possono essere due sole: o si è cretini, o gli scopi perseguiti non sono quelli dichiarati; se aveste veramente voluto uscire dal pantano economico in cui ci avete gettato, sarebbe bastato copiare quello che fece l’eccellenza  Alberto De Stefani,(egli sì, meritò il titolo di eccellenza) Ministro delle finanze del Governo fascista, quando in soli diciotto mesi ridusse il debito pubblico dal 160% al 60% e creò le condizioni per un forte miglioramento del prodotto interno lordo; avete fatto e state facendo l’esatto contrario con l’evidente intento di impoverire sempre di più il Popolo Italiano.

Mi domando quando la magistratura si sveglierà dal torpore in cui è adagiata, …  Adesso state pensando di erogare i servizi sociali ai disabili non più in relazione ai redditi delle persone interessate, ma a quello delle loro famiglie inserendo tra questi anche le indennità riconosciute alla malattia e non alla persona.

Se alcuni redditi sono fiscalmente esenti tali debbono rimanere; l’indennità di accompagnamento e la miserevole pensione di invalidità sono il riconoscimento di una situazione di disagio sociale, che serve a dare un aiuto alle famiglie colpite dalla tragedia di avere un congiunto bisognevole di aiuto, ogni secondo del suo tempo per compiere gli atti quotidiani della vita, ad accudirlo nel proprio ambito; smettetela di prendervela con chi non si può difendere, …

Assoggettare le indennità ed i servizi all’ ISEE famigliare è un provvedimento ingiusto, …, significa mandare sul lastrico migliaia di famiglie, significa obbligare le famiglie a rinunciare ad assistere in casa i propri congiunti sfortunati  e, seppure a malincuore, a doverli ricoverare presso strutture pubbliche aumentando la loro sofferenza ed i costi collettivi, un provvedimento da sprovveduti, da autentici imbecilli, un’esecrazione, un orrore, una ripugnanza nauseabonda, decisamente insopportabile, intollerabile, inaccettabile!

Ma, finalmente, arriverà il giorno in cui ci avrete tolto tutto e non avremo più nulla da perdere, se non la sofferenza, che però non è appetita da voi, zecche di Stato, affamatori del Popolo. Allora prenderemo coscienza di stare per fare la fine del sorcio intrappolato e diventeremo coraggiosissimi.

Non avendo più nulla da perdere, anche l’italiano generico medio, notoriamente apatico, abulico, sottomesso, servile, ed anche un po’ fifone, ma sempre infido, diventa capace di tutto.

QUI VITAM SUAM CONTEMPSIT, DOMINUS EST TUAE; QUI MORI DIDICIT,SERVIRE DEDIDICIT! ( chi sa apprezzare la propria vita è padrone della tua, chi impara a morire, disimpara a servire). Insomma, per essere più chiaro: se per vivere sei costretto a strisciare, alzati, combatti e muori.

Ripristinate la lira almeno come moneta complementare per gli scambi interni emessa a credito e non a debito,(ricordate le 500 lire di carta dove c’era scritto REPUBBLICA ITALIANA e non Banca d’Italia  sull’esempio di altre 4000 circa nel mondo …

Certo occorre intelligenza, preparazione professionale, capacità imprenditoriale, capacità organizzativa, volontà di lavorare, spirito di sacrificio, onestà, altruismo, abnegazione, e, soprattutto, amore per la Patria e per il Popolo italiano, tutte qualità  che difettano assai nei vostri paludati e costosissimi palazzi, ma, fatelo, vi conviene!

Terni 14 Novembre Gen.B.(RIS)      Micheli Dott.Aldebrano Heritage Manager  Centro Studi “F. M. Malfatti”

Nella Pagina precedente i filmati sulle barzellette storiche raccontate dal generale Micheli


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