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Tiburtina Station sconcertanti annunci in inglese

Tiburtina Station sconcertanti annunci in inglese

Tiburtina Station

Tiburtina StationNella Tiburtina Station sconcertanti annunci in inglese con le storpiature dei nomi di città e località italiane. Una cosa inascoltabile. Diceva un pessimista che il peggio non muore mai ed in effetti  forse non si trattava di un pessimista ma soltanto di una persona realista che frequentava la stazione Tiburtina, perché non bastano i treni in ritardo o le assurde soluzioni costruttive  e realizzative di quest’opera costosissima ancora incompleta ma già bisognosa di grossi interventi manutentivi, non bastano questi continui sprechi di danaro pubblico (in 20 anni il gruppo delle ferrovie dello Stato ha assorbito qualcosa come il 12.5% del debito pubblico e qualcuno pretende di difendere il proprio superstipendio!). Non basta tutto questo. Oltre ai continui disagi cui i viaggiatori e soprattutto i pendolari sono sottoposti ci sono anche queste trovate che mortificano l’animo, e che ci fanno vergognare di essere italiani! Infatti l’annuncio dei treni è bilingue ma quando parte quello in inglese i nomi delle nostre amate e bellissime città vengono storpiati (come si può sentire nel video sotto riportato) come fossero pronunciati da un inglese anche un pò spocchioso di quelli che non si preoccuperebbero di chiedersi in quale paese sono capitati. 

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Ultime dalla stazione Tiburtina

Ultime dalla stazione Tiburtina

Ultime dalla stazione TiburtinUltime dalla stazione Tiburtinaa, un titolo da corrispondente di guerra; non deve stupire, purtroppo. La vita del pendolare è una guerra continua. Una guerra contro chi dovrebbe facilitare e rendere possibile la tua vita, la vita di chi, per esigenze di ogni genere, ha deciso di vivere lontano dal proprio posto di lavoro. Sappiamo che quasi sempre non è una scelta quella di essere pendolari ma un qualcosa imposto dalle circostanze che siano questioni familiari oppure economiche oppure entrambe. E più che una guerra è un continuo difendersi e trincerarsi, cercando di barcamenarsi e trovare rimedio ai continui attacchi alla propria esistenza e al proprio tempo libero operati da chi invece dovrebbe mettere a disposizione un servizio adeguato ed efficiente, proprio per permettere ai 3,5 milioni di Italiani che usano quotidianamente il treno di raggiungere il posto di lavoro in modo sereno e tranquillo. I continui attacchi alla nostra esistenza già penalizzata da ore dedicate ai trasferimenti sono operati in continuo.

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I treni non vanno a chiacchiere

I treni non vanno a chiacchiere

rosso

I treni non vanno a chiacchiere egregio sig. Moretti. L’AD di Trenitalia continua  a parlare della Stazione Tiburtina e del trasporto ferroviario e lo fa in un modo assolutamente sorprendente e lontano anni luce dalla realtà.

Da pochi giorni è stata annunciata la costruzione ed è stata posta la prima pietra  della nuova sede della BNL che sarà proprio vicino alla Stazione Tiburtina. Come e cosa le due opere possano avere in comune e possano interagire è domanda di secondo piano. Quello che sconcerta sono le affermazioni di Moretti in questa occasione. Addirittura Moretti, come riportato da RomaToday, si “scusa” se la Stazione Tiburtina sia stata completata nei tempi previsti! Si, forse l’enorme parallelepipedo di vetro ferro e cemento, la cui utilità ci è ancora del tutto ignota, è stato in qualche modo completato nel 2011 ma quello che dovrebbe essere la parte vitale di una stazione, quello che ne permette la sua funzione,  cioè la rete ferroviaria, i binari per intendersi, sono ancora in gran parte inagibili ed oggetto di lavori la cui fine sembra assai lontana. Giova ricordare che lavori sui binari della stazione Tiburtina sono stati condotti almeno altre due volte dal 1999. Si rende necessario, poi, sottolineare che la stazione dalla sua inaugurazione, anzi da prima, dalla data dell’incendio, funziona con circa la metà dei binari rispetto a quelli che dovrebbe avere.  Un incendio per cui nessuno a pagato nonostante le palesi mancanze nella sicurezza e protezione.  La non agibilità di metà dei binari comporta enormi disagi nella maggioranza dlle decine di migliaia di utenti giornalieri che usano i treni a Tiburtina. Infatti i treni regionali e locali carichi di pendolari vengono troppo spesso fermati per far passare Frecce, rosse o di altri colori, che viaggiano il più delle volte semivuote.

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Stazione Tiburtina: Cattedrale nel deserto?

Stazione Tiburtina: Cattedrale nel deserto?

Stazione Tiburtina, un inarrestabile fiume di soldi nostri per una cattedrale nel deserto inaugurata ormai un anno e mezzo fa, in corso d’opera.  Due anni invece sono già passati dal rovinoso incendio dovuto a colpevoli mancanze di controlli e sicurezza da parte della gestione della stazione. Un incendio le cui cause sono ancora ignote, un incendio che ha messo in luce la pericolosa superficialità di chi doveva custodire il sistema di controllo della stazione. Ma mentre nulla si sa sulle responsabilità dell’incendio gli utenti, le migliaia di pendolari che ogni giorno transitano per questo cruciale nodo di scambio scontano ancora le conseguenze dell’incendio e degli interminabili lavori di ristrutturazione.  

Una buona metà dei binari è ancora inagibile e ciò causa ritardi e disagi soprattutto per i pendolari i cui treni devono sempre e comunque dare la precedenza ai treni Alta Velocità anche nel caso, non infrequente, in cui  siano questi ultimi ad essere in ritardo.

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