Armonizzare l'atmosfera

Pizzino Poetico digitale di un magno amico della magna grecia

Pizzino Poetico digitale di un magno amico della magna grecia

Pizzino Poetico

Tornerà in un soffio la sera a sorprenderti il tempo

Cercherai di ingannare l’attesa  affollando le ore

Troverai fra le ceneri spente e i ricordi anche il mio

Sentirai se ancora ti scalda e saprai come farlo sfumare

V.zo

Ho trovato tra le mie vecchie carte, mentre cercavo altro, questo pizzino poetico scritto con il computer, un pizzino poetico digitale,  e stampato con una stampante ad aghi, di quelle che usavano solo il modulo a carta continua.

Non c’è una data ma risale a più di venti anni fa, tra il 1992 e il 1994. appunto  scritto da un amico ternano di nascita ma di cultura meridionale, Vincenzo,  che in procinto di andar via,  mi  lasciò questa oscura quartina,  che mi sono ritrovato tra le mani  dopo tanti anni mentre cercavo ben altro ( il mio pin per accedere ai servizi Inps per la precisione, per scaricare il 730 precompilato 🙂 ).

Un pizzino poetico che ha  riacceso i ricordi di una forte amicizia, dei tempi passati, di una persona colta e raffinata, semplice e affabile, del tutto indifferente a onori e ricchezze, in cerca solo di valori veri, di affetti sinceri, di non trovare alcun verso alla follia della vita e del lavoro.

Il primo verso del pizzino poetico pone già, il mistero del tempo, quel mistero che affascina poeti e scienziati, teologi e analfabeti, … Quelle lancette dell’orologio che scorrono senza mai fermarsi ripetendo ciclicamente un percorso, quell’alternarsi tra giorno e notte e giorno, tra luce e tenebra, mentre le cose della vita trascorrono, mentre si arrugginisce la tua corporeità e i ricordi si cristallizzano in pensieri lontani.

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Alda Merini e il silenzio di Dio di Papa Francesco

Alda Merini e il silenzio di Dio di Papa Francesco

Alda Merini

Alda Merini mistica d'amore
Alda Merini mistica d’amore un libro da non leggere tutto di un fiato, ma da gustare lentamente 😉

Oggi pomeriggio Papa Francesco, al termine di un lungo e faticoso giro nella città di Napoli, seduto, ha risposto a tre domande rivolte simbolicamente da una giovane, un’anziana ed una coppia di mezza età come rappresentanti della famiglia.

Alla prima domanda, quella di una ragazza  sul dolore innocente, Papa Francesco, non senza ricordare la Bibbia e il silenzio obbediente di Abramo  che da totale disponibilità a sacrificare il suo figlio, ha enunciato la sua visione teologica di Dio:  «Il nostro Dio è il Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi».

«Il più grande silenzio di Dio è la croce: Gesù ha sentito il silenzio del padre fino a chiamarlo abbandono: “Padre perché mi hai abbandonato?” E poi è successo quel miracolo, quella parola, quel gesto grandioso che è stata la risurrezione. Ma il nostro Dio è anche Dio dei silenzi, e sono silenzi che non puoi spiegare se non parli con il crocifisso. Per esempio, perché soffrono i bambini? Come mi spieghi questo? Dove trovi una parola di Dio che lo spieghi? E’ uno dei grandi silenzi di Dio. Il silenzio di Dio non dico che si possa capire, possiamo avvicinarci guardando il Cristo crocifisso, Cristo che muore, Cristo abbandonato. E’ questa la verità» […]

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Sceriffo della Val Serra una perla poetica di Maurizio Viola

Sceriffo della Val Serra una perla poetica di Maurizio Viola

Sceriffo

Annava a piedi da Giuncano a Laredo
de la legge avea fatto il suo credo
quarchiduno de Lui avea detto
che je brillava ‘na stella lla ‘n petto

li bardasci tremavono a vedellu
quanno avvicinannose a unu ‘mpò brillu
je puntava la pistola su ‘na recchia
e de botte je ne sparava ‘na fracchia

d’improvvisu spariva ‘gni sbronza
la musica arriempiva ‘gni stanza
li tavolini come ‘na pista da ballo
li caubboi ‘n giro senza cavallo

lu più grande sceriffu ternano
prima sparava poi te dea la mano
mentre stei tranquillu e beatu
o te facea sturzà o armanevi sturbatu

‘na battuta ‘na pacca su le spalle
e diventavi amicu pe la pelle
‘n andru giru ‘n andra sparatoria
co’ Lui ‘gni serata ‘na baldoria

adesso lla stella ha smesso de brillà
la pistola ha smesso de sparà
lu sceriffo se n’è jitu zittu zittu
a posto suu ‘n fiore su ‘n vasittu

annava a piedi da Giuncano a Laredo
de la legge avea fatto il suo credo
quanno sentiremo ‘n bottu da lassù
penseremo sempre che si stato tu

Maurizio Viola Poeta Ternano 01 03 2015

Sceriffo valserriano
Sceriffo della Valserra una perla poetica di Maurizio Viola

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Borgo Trevi Come rami tra gli alberi Reloaded ed Aggiunte

Borgo Trevi Come rami tra gli alberi Reloaded ed Aggiunte

"Borgo Trevi Come rami tra gli alberi 2 Sole
Borgo Trevi

Come i rami di questi alberi

si intrecciano i cammini delle nostre vite.

Alle volte si incontrano, poi si lasciano,

si intrecciano e si sciolgono,

per poi unirsi e stringersi

ed elevarsi verso quel cielo increspato

dalle scie luminose delle macchine volanti

e da un pipistrello bianco

formato da uno strano gioco di nuvole.

All’ Improvviso un vento gelido e forte

scuote le ultime foglie rimaste attacate

e le fa cadere giù lentamente, lentamente, . . .

I miei pensieri le seguono ad una, ad una

mentre si spengono le ultime luci del giorno per dar spazio al tramonto 

e dire un arrivederci al … sole.

Borgo Trevi Come rami tra gli alberi 2 Sole

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