Ast Eon due problematiche che si incrociano per il futuro di Terni
Lo scorso mese di Agosto, a Terni si è detto di tutto e di più sulla questione AST, e ancora si continua a dire e si dirà molto ,e che si parli di Ast, anche se talvolta a sproposito, ben venga, ma ben vengano soluzioni che comincino a dare una prospettiva concreta alle speranze di crescita del sito Ternano che possano garantire non solo la sopravvivenza ma anche un futuro non solo prossimo, perché come è noto il settore siderurgico è ciclico, ha i suoi alti e i suoi bassi, ma ha bisogno di strategie che guardino lontano, perché come si dice simpaticamente da queste parti “A Terni famo l’acciaio mica i cioccolatini” con un riferimento esplicito alla storica fabbrica del cioccolato di Perugia, città che, come già al tempo della vertenza del magnetico, si è stretta compatta ai lavoratori ternani dimenticando qualsiasi forma di campanilismo.
Fare l’Acciaio adesso non è la stessa cosa di venticinque anni fa, non ci sono più solo Giappone, Usa ed Europa che fanno l’acciaio, ma ci sono nuove realtà come la Corea, la Cina, etc… che l’acciaio lo fanno e di buona qualità e con diverse condizioni al contorno, in merito ai costi di materie prime, fiscalità, energia, trasporti, stoccaggio scorie, risorse umane e ricerca scientifica …
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