Armonizzare l'atmosfera

Misteriosa donna vestita di nero al Metrò della stazione Termini

Misteriosa donna vestita di nero al Metrò della stazione Termini

misteriosa donna vestita di nero
Misteriosa donna vestita di nero

La misteriosa donna vestita di nero, che si vede nell’ immagine, era  ferma al metrò della  stazione Termini, lo scorso 15 Luglio verso le 10.40.

Avvistata mentre mi recavo al convegno del Cirps della Sapienza di Roma sul LENR, dopo una mattinata iniziata male, di ordinaria sfortuna, tipica di chi usa i trasporti ferroviari locali.

Il convegno iniziava alle ore 10.30 ed ho deciso quindi di prendere il treno delle 9.02 che  arriva alle 9.56 a Roma Termini.

Un  treno IC che costa sedici euro in seconda, più del doppio della tariffa per la tratta Roma Termini-Terni che è di sei euro e ottanta e che è partito con venticinque minuti di ritardo per poi arrivare con mezz’ora di ritardo e, colmo dei colmi, si è fermato al primo binario est,  oltre cioè il termine di tutti i binari della stazione Termini.

Un percorso dal binario est alla stazione  da fare tutto a piedi e con questo caldo non è certo un utile esercizio. Sedici euro per fermarsi al binario est, con mezz’ora di ritardo  che vergogna di servizio pubblico!

….

 Inutile dire che sono giunto in prossimità del metrò direzione Laurentina, giusto alla chiusura degli sportelli,  altri dieci minuti circa per il successivo.

Mentre attendevo, dall’altra parte del metrò, compare la giovane ragazza orientale della foto, la misteriosa donna vestita di nero, appunto, molto misteriosa ed affascinante, vestita di nero con una borsa nera, che stava aspettando il mezzo nella direzione opposta, una immagine da catturare con il cellulare senza flash né obbiettivo né risoluzione, con massima garanzia di rispetto della privacy per l’assoluta irriconoscibilità dei volti catturati.

Guardavo la foto scattata e pensavo alla perfezione con cui siamo stati creati, ai nostri occhi che catturano e memorizzano milioni e milioni di immagini in movimento, e di come la nostra tecnologia in fondo riesce solo a fissarne qualcuna.

L’arte in fondo è anche questo, il sapere trasformare una immagine  imprigionata, la misteriosa donna vestita di nero per esempio, in una emozione, nella momentanea cattura di qualcosa dell’eterna bellezza delle cose create che ci passa davanti senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo.  Una persona, la misteriosa donna vestita di nero, dai tratti tipici dell’estremo oriente, con cui  ho  condiviso pochi minuti di attesa e che non ho mai conosciuto e con una probabilità statisticamente molto alta, mai conoscerò.

Tra lei e me una divisione di culture, di mondi, di idee, di storie, di amori, di generazioni,  di tutto, salvo quella comune ed effimera attesa al metrò della stazione Termini.

Divisione ben simboleggiata dal binario del metrò che si vede nella foto. Tra lei e me, un binario  che non si può attraversare, pena la morte, e dalla direzione del treno che ciascuno di noi ha preso, ciascuna  opposta all’altra.

Per la cronaca, la misteriosa donna vestita di nero ha trovato subito il metrò, nella sua direzione ne sono passati due prima che passasse il mio, ma si sa la sfiga, che pur non esiste, quando viene fa le cose complete.

Del convegno ho parlato in questo mio articolo, un convegno bello e interessante come è interessante l’argomento della fusione fredda della quale per caso sono diventato un cultore, e credo di essere ormai testimone di un passaggio dalla ricerca pura a quella applicata.

Al ritorno altro contatto con l’inesistente sfortuna,  arrivo 16.35 a Termini, con il treno  per Terni al solito binario 1Est, 23 minuti per fare il biglietto e raggiungere il famigerato binario.

Beh si dirà il tempo c’era, peccato che mi sono incaponito a volere recuperare un credito di due euro fornito da una macchinetta fs che qualche settimana fa ha incassato i soldi per poi dire che è guasta e non restituirli ma trasformarli in un pezzo di carta con un codice che a Terni, ovviamente,  non hanno accettato e che si accetta solo a Roma Termini.

Ovviamente la macchina automatica scelta (ma anche  almeno altre due che ho provato) nemmeno con le bombe ha voluto riconoscere il credito fs.  Ma intanto il tempo è passato senza che nemmeno mi accorgersi e a questo punto solo una prestazione atletica mi avrebbe consentito di non perdere il treno delle 16.58 pronto a partire dal primo binario Est.

Che fare?

Ho evitato di cimentarmi con le mie  gambe, non ancora mummificate ma poco  allenate alla corsa,  e recatomi nell’atrio della stazione ho preso il numeretto della grande biglietteria di Roma Termini: riuscirò a farmi rimborsare i due euro senza perdere l’ulteriore interregionale delle 17.58 che partiva tanto per cambiare,  dal primo binario est oltre la linea di tutti i binari?

La fila è composta, non c’è ressa, c’è un distributore di numeri come nelle poste, ma non so perché ma la mia sensazione è stata che nella distribuzione dei biglietti divisi in diverse categorie, a secondo se freccia rossa o interregionali o altro, la mia categoria, la “B” scorresse più lenta delle altre e in effetti sono passati ben trenta minuti prima che arrivasse il mio turno. 

Un po’ come quando vedo scorrere le code delle poste non essendo  in possesso del bancoposta mi tocca aspettare almeno il doppio del tempo di attesa degli altri, ma forse è stata solo una sensazione.

Biglietto fatto e timbrato e subito, ma senza correre,  verso il primo binario est. Appena giunto, trovo un gentilissimo capo treno che mi  invita ad andare avanti perché l’impianto di condizionamento nella  prima carrozza era guasto.  

No Problem,  che vuoi che sia andare un po’ più avanti dopo tante disavventure con i trasporti nel giorno?  

Almeno un volto umano che ti avvisa del guasto e del piccolissimo disagio.

Qualche altro minuto di ritardo nella partenza, credo dieci, e poi via verso Terni, dove a pochi minuiti dall’arrivo,  ho re-incontrato l’amico ternano che era   con me al convegno di Roma  e con cui  ho scambiato volentieri due parole commentando il seminario Cirps sul Lenr.

Insomma cari pendolari, non vi invidio affatto e la giornata di oggi almeno mi è servita per capire meglio il privilegio di avere il lavoro a dieci minuti da casa.

Claudio Pace su misteriosa donna vestita di Nero  Terni 19 Luglio 2013 Blogger Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est 

Misteriosa donna

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