Economy of Francesco Verso una economia dell’Inaurazione
Economy of Francesco
Economia, è una parola ormai universale comune a tutte le lingue, che viene dal Greco “οἰκονομία”
composta dalla parola οἶκος «dimora» o «casa»
e νομία «nomia» che significa «amministrazione», «controllo»
quindi letteralmente economia potrebbe intendersi come ‘amministrazione della casa’
ed è evidente che nel linguaggio del magistero di papa Francesco, la casa di cui si parla,
supera i confini delle proprie mura domestiche, del proprio villaggio o della propria città,
della propria regione o stato, per raggiungere l’intero pianeta,
quello a cui papa Francesco ha dedicato la storica enciclica “Laudato si‘”
che porta come sottotitolo appunto SULLA CURA DELLA CASA COMUNE ovvero sull’Economia.
Il Santo Vangelo
Il Santo Vangelo, ispirò la vita di santo Francesco e la regola che scrisse per i suoi frati iniziando con queste parole,
La Regola e vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo,
vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità. [FF75 regola bollata]
Il Vangelo si sa non è un manuale di economia, ma ai manuali di economie e alle dottrine economiche, agli uomini che le studiano
ha qualcosa da dire, ha molto da dire… cosi come le stesse dottrine economiche hanno da dire qualcosa ai cristiani di oggi,
perfino il marxismo da cui è venuto fuori il socialismo reale e con esso la più grande persecuzione di Cristiani della storia,
pur tuttavia come afferma il Cardinale Marx : “noi non avremmo dovuto lasciarci rubare da un capitalismo senza freni
la bandiera della giustizia verso gli operai e la solidarietà verso coloro che sono calpestati“.
Papa Francesco
Nella sua storica e prima visita ad Assisi, il 4 Ottobre del 2013,
tra le tappe del suo primo pellegrinaggio non mancò di fare un salto presso
l’eremo delle carceri con una papamobile assai originale per un papa, una panda di colore scuro.
Un luogo dove è sepolto e ricordato con una lapide Barnaba Manassei
inventore e fondatore dei monti di pietà, un modo per ottenere immediata liquidità finanziaria
a tassi non di usura, lasciando un pegno che in caso di insolvenza sarebbe stato messa all’asta.
E quello di Barnaba Manassei, precursore ante litteram di quello che oggi chiamiamo microcredito,
non fu un caso isolato nella storia francescana.
Sant’ Antonio combattè tenacemente l’usura a Padova, la minestra avvelenata che egli mangiò consapevole,
gli fu offerta da un usuraio che cambiò vita dopo aver visto il miracolo che Antonio compì solo per ottenere la sua conversione.
Santo Francesco
che per ottenere la nobiltà al suo casato non esita
a dirigersi come cavaliere in Terra Santa,
compie nella sua vita una rivoluzione anche economica.
Si spoglia infatti di tutti gli averi del padre,
perfino dei vestiti per rimanere nudo in piazza davanti ai suoi concittadini assisani sgomenti,
compiendo una rivoluzione di valori totale, in rapporto alle cose, ai beni, al creato, agli uomini che lavorano.
Gli uomini, le stoffe, i tessuti, il denaro, tutto era visto in funzione dell’accumulo delle ricchezze, della gloria, dell’onore e il timore degli uomini,
dopo la spogliazione tutto è visto in funzione della gloria di Dio… I primi uomini di cui si occupa sono i lebbrosi, quelli che tutti fuggono,
e che non esita a servire nelle loro più piccole necessità e perfino capricci.
Le cose diventato tutte uno strumento per lodare il Signore, ogni cosa diviene fratello e sorella,
perché serve e obbedisce al Signore come loro vogliono servire e obbedire, nello spirito del Santo Vangelo.
Questa è l’economy of Francesco, una economy subito contrastata, non fa in tempo a tornare dalla Terra Santa,
che trova già i suoi frati cambiati, imborghesiti, non in grado di vivere nelle vecchie spelonche come il tugurio di Rivotorto…
Economy of Francesco per una elite o per tutti?
Ma quest’economy of Francesco era solo uno stile di vita riservato ai religiosi, una cosa da asceti,
da persone fuori dal mondo?
Decisamente no come esprime bene il racconto dei fioretti in cui Francesco e i suoi
dopo avere conosciuto la volontà di Dio dalla preghiera di Chiara e delle sue sorelle
Andando con empito di spirito, sanza considerare via o semita, giunsono a uno
castello che si chiamava Savurniano. E santo Francesco si puose a predicare, e comandò
prima alle rondini che tenessino silenzio infino a tanto ch’ egli avesse predicato. E le rondini
l’ ubbidirono. Ed ivi predicò in tanto fervore, che tutti gli uomini e le donne di quel castello
per divozione gli volsono andare dietro e abbandonare il castello; ma santo Francesco non
lasciò, dicendo loro: « Non abbiate fretta e non vi partite, ed io ordinerò quello che voi
dobbiate fare per salute dell’ anime vostre ». E allora pensò di fare il terzo Ordine per
universale salute di tutti. E così lasciandoli molto consolati e bene disposti a penitenza, si
partì quindi e venne tra Cannaio e Bevagno. [FF 1846]
Economy of Francesco nel nuovo millennio già venuto
Ai giovani economisti che verranno ad Assisi il prossimo marzo 2019,
nei luoghi dove Francesco, i suoi fratelli e le sue sorelle, ascoltarono la voce del Signore,
l’augurio di rivivere l’esperienza dall’aura portata violenta dello Spirito
che riempi tutta la casa dove gli apostoli e le donne con la Madre di Gesù
vissero e che permise loro a parlare in altre lingue al modo che lo Spirito
dava loro di ‘esprimersi in forma di risonanza.
Secondo il racconto degli atti degli apostoli, che qualcuno pensa sia un po’ idealizzato,
la moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola
e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune (At 4,32)
Sappiamo sempre dagli atti che Paolo fu costretto a fare una raccolta di fondi per sostenere la chiesa di Gerusalemme,
che aveva fatto una scelta così coraggiosa, e che probabilmente a causa delle persecuzioni non riuscì a mantenere.
Economia spinta dal vento dello Spirito
Certo è che la economy of Francesco si potrà realizzare solo se ci si metterà sotto il vento dello spirito,
in ascolto della voce dello Spirito, dell’aura portata, sulla scia delle profezie di Paolo VI
e degli altri grandi papi del secolo passato circa una nuova civiltà dell’amore, e di una
apertura d’un periodo nuovo della vita religiosa e spirituale nel mondo,
non come un avvenimento fra i tanti della nostra storia, quasi a sé stante, ma come un principio,
un fatto genetico, una conseguenza del Concilio, destinata a caratterizzare
un rinnovamento interiore e morale nella coscienza degli uomini;
e di considerarlo ancora come una grande occasione propizia, «un tempo favorevole, un giorno di salvezza»
che abbiamo una fortuna benedetta, se lo sappiamo accogliere come si deve, una grave responsabilità,
se per stolta distrazione o per maliziosa opposizione noi lo lasciamo cadere…
Noi tutti ci dobbiamo mettere in sopravvento al soffio misterioso,
ma ora, in certo modo, identificabile dello Spirito Santo. (Paolo VI)
Claudio Pace 13 Giugno 2019 Economy of Francesco