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Alda Merini e il silenzio di Dio di Papa Francesco

Alda Merini e il silenzio di Dio di Papa Francesco

Alda Merini

Alda Merini mistica d'amore
Alda Merini mistica d’amore un libro da non leggere tutto di un fiato, ma da gustare lentamente 😉

Oggi pomeriggio Papa Francesco, al termine di un lungo e faticoso giro nella città di Napoli, seduto, ha risposto a tre domande rivolte simbolicamente da una giovane, un’anziana ed una coppia di mezza età come rappresentanti della famiglia.

Alla prima domanda, quella di una ragazza  sul dolore innocente, Papa Francesco, non senza ricordare la Bibbia e il silenzio obbediente di Abramo  che da totale disponibilità a sacrificare il suo figlio, ha enunciato la sua visione teologica di Dio:  «Il nostro Dio è il Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi».

«Il più grande silenzio di Dio è la croce: Gesù ha sentito il silenzio del padre fino a chiamarlo abbandono: “Padre perché mi hai abbandonato?” E poi è successo quel miracolo, quella parola, quel gesto grandioso che è stata la risurrezione. Ma il nostro Dio è anche Dio dei silenzi, e sono silenzi che non puoi spiegare se non parli con il crocifisso. Per esempio, perché soffrono i bambini? Come mi spieghi questo? Dove trovi una parola di Dio che lo spieghi? E’ uno dei grandi silenzi di Dio. Il silenzio di Dio non dico che si possa capire, possiamo avvicinarci guardando il Cristo crocifisso, Cristo che muore, Cristo abbandonato. E’ questa la verità» […]

Alda MeriniParole queste del papa alla ragazza, ai giovani, che ricordano molto una poesia di Alda Merini, <<Dicono che le sorgenti d’amore siano le lacrime ma il pianto non è che un umile lavacro dei tuoi pensieri. […] Tu sei un Dio materno e plurimo, un Dio che si disconosce e che si converte, un Dio buono come l’odio e la gelosia, un Dio umano che si è fatto croce, che si è fatto silenzio, un Dio che si converte in estasi ma che conosce il mistero della collera,>> Fin qui sembra la trasposizione poetica dei concetti espressi da papa Francesco, se intendiamo come estasi la resurrezione ma Alda Merini prosegue: <<e che per riunificare i suoi figli li deve riunire in un solo abbraccio che è l’assenza della sua Parola.>>

Ma  cosa è questa assenza della Sua Parola che costituisce per Alda l’abbraccio di Dio verso i suoi figli?

Forse quel mistero del male sugli innocenti su cui Dio tace e che l’uomo vive consapevolmente o inconsapevolmente come se l’umanità fosse l’unico corpo mistico di Cristo, per cui la sofferenza di ognuno è un completare ciò che manca ai patimenti di Cristo, cominciati nel giorno stesso della sua nascita e mai finiti finché esisterà uno dei più piccoli dei suoi fratelli?

Alda Merini però non si limita ad enunciare un principio, a fare una teologia di Dio, ma scende subito al pratico, al personale, all’esperienza di Dio: <<E quando Dio tu non mi parli, in me non scende musica né affetto umano, ma odio e vendetta, e vorrei distruggere i disegni del tuo grande, inesauribile amore>>.

Evitando ogni possibile strumentalizzazione fondamentalista, il salmo 136 si conclude con una imprecazione piena di odio nei confronti della Babilonia devastatrice ‘felicità di chi prende i tuoi lattanti e li sfracella sulla roccia‘ mentre Gesù invita ad ‘odiare madre e padre per amore di lui‘. A voglia a mettere commenti in cui si dice di intendere al posto di odiare, ‘amare di meno’, il linguaggio di Dio non è sdolcinato si legga l’Apocalisse dove sta scritto che Dio vomita i tiepidi, che non sono né caldo, né freddo.

Alda Merini infine, riconoscendo l’inesauribilità dell’amore di Dio, intende Dio come un fuoco, un incendio che non cessa mai di bruciare, perché il suo combustibile è l’amore. Alda riconosce il Dio del Roveto, che Mosè incontrò mentre pascolava il gregge del suocero nella montagna sacra” e che lei incontra nell’intimo della sua anima mettendo in campo i sentimenti di odio e di vendetta  verso Dio quelli più adatti per far capire quello che si prova.

Siamo lontani anni luce dai fondamentalisti, che credono di fare il volere di Dio spargendo sangue innocente con la scusa di seguire le interpretazioni più aberranti di un libro e di una cultura per fortuna non uniforme, l’odio del mistico verso Dio e  i suoi piani, è come quelle scene di amore dei film in cui gli amanti, prima di conoscersi, litigano e poi all’improvviso si trovano abbracciati e si baciano con passione vivendo un lunghissimo amplesso, eterno amplesso …

Claudio Pace Blogger Terni  21 3 2015 su Alda Merini


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