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VeryBello uno slogan ok per un sito non proprio Very Bello

VeryBello uno slogan ok per un sito non proprio Very Bello

verybelloVeryBello

Il fatto che la tendenza #verybello sia diventata una delle prime tendenza di twitter per un po’ è la dimostrazione che una volta tanto al ministero dei beni culturali ci hanno azzeccato, almeno nella scelta del “nome  del sito” / slogan.

Sì è vero, Verybello a noi italiani ricorda quella parte di noi stessi che non vorremmo essere ma che siamo dai tempi del “Noio volevàn savoir l’indiriss ja”  e che abbiamo continuato ad essere con Un Sacco Bello  di Verdone, termine antenato del nostro ‘VeryBello’ di Franceschini, fino ai nostri giorni con il ministro Renzi che fa delle figure epiche quando parla in inglese (vedi il  video imperdibile di Renzi che fa rimpiangere l’inglese di  Berlusconi che parla con Bush dell’importanza della bandiera americana) …

Ovvero ci sono tanti italiani bravi e colti, che conoscono bene tante lingue straniere, a partire dall’inglese, anche se  molti di essi vivono e lavorano all’estero perché spesso in Italia la meritocrazia rimane un sogno chiuso nel cassetto della parentocrazia e del clientelismo.

Si guardi un po’ il mondo dell’università e degli ospedali dove a dire di tanti, esiste un filo parentologico che lega ordinari e dottori e di cui nessuno si scandalizza nemmeno più.

Un filo che con l’istituto della convivenza è ancora più difficile da dipanare, perché magari si fanno anche i regolamenti che prevedono il divieto di assumere parenti e affini fino al quarto grado di una amministrazione pubblica, ma che ovviamente non prendono in considerazione i conviventi …

Ma veniamo al verybello sito, verybello.it, presentato in un video con una musica che ricorda tanto quelle che si ascoltano quando si sta in attesa di parlare con qualcuno.

Un sito senza infamia e senza lode, più adatto ad essere consultato da smartphone che da Pc e su cui già tutti hanno detto la loro, a partire dal fatto che utilizza solo la lingua italiana, e che misureremo sul campo partendo da dati oggettivi, come il numero di accessi in un intervallo di tempo significativo da prendersi durante l’Expo 2015 e non certamente dopo il giorno del suo lancio.

Ma non facciamo i gufi, auguriamo successo al sito, successo alla cultura italiana e all’Expo, che sia un verybello expo anche se si parte male, bloccando iniziative, come quella sostenuta da Vittorio Sgarbi, di portare i bronzi di Riace a Milano, iniziativa che, con una spesa piuttosto modesta, avrebbe portato un enorme valore aggiunto al sud e alla Calabria, ma che il ministro Franceschini non ha avuto il coraggio di sostenere.

Una colpa grave quella del ministro perché la battaglia culturale è anche quella di vincere le resistenze superstiziose ad ogni forma di innovazione e di progresso, rischiando un pizzico di impopolarità, ma contribuendo ad uscire dal tunnel della crisi dalla quale non si esce se si continua a chiedere permesso senza accorgersi di essere dentro piuttosto che fuori la porta come raccontava in una sua Gianni Rodari.

Claudio Pace Blogger 25 Gennaio 2015 su Verybello

A seguire lo spot di Berlusconi su Magic Italy nella versione originale quasi introvabile per le tante parodie generate su you tube

[youtube]http://youtu.be/GqCAuBgFGDE[/youtube]

 


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