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Todo por Amor e per Misericordia da Leopoldo Mandic a madre Speranza passando per Medjugorje

PRESENTAZIONE DELLA TESI DOTTORALE

INTRODUZIONE

La Misericordia è il cuore della Bibbia.

È il nome e l’essenza di Dio.

Le opere della creazione e della redenzione essenzialmente manifestano e proclamano la grandezza dell’amore stabile di Dio e della Sua Tenerezza verso le creature.

Poiché tutti gli esseri umani, cristiani o meno, fanno parte di questa meravigliosa creazione, la Misericordia diventa anche l’elemento indispensabile della loro vita.

È l’ossigeno dell’umanità senza il quale essa perderebbe il senso del suo esistere.

Il mondo contemporaneo sta affrontando diversi generi di problemi e di calamità: divisioni, violenze tra diverse comunità ed etnie, guerre, povertà, corruzione e ingiustizie.

Poiché la Chiesa vive nel mondo, è toccata, influenzata da situazioni così terribili. Inoltre, a livello spirituale o di fede, la Chiesa affronta una crisi interna causata dal peccato e dal potere del male, che aliena la fede da Dio, fonte di vita, di gioia e di pace.

Dunque, la Chiesa oggi ha la grande responsabilità di ripristinare l’importanza di sanare, perdonare, riconciliare e testimoniare la misericordia di Dio attraverso i suoi ministri e il ministero della riconciliazione.

MOTIVO DELLA RICERCA

Sono molte le ragioni che mi hanno spinto a scegliere questo particolare tema:
Il concetto della misericordia negli scritti e nell’apostolato di fra Leopoldo MandićNella prospettiva del ministero della chiesa e della missione della misericordia nel mondo contemporaneo.

La prima ragione è che la vita coinvolgente e santa e il ministero eroico di fra Leopoldo Mandić sono poco conosciuti.

Questa dissertazione vuole essere un piccolo tentativo di diffondere la sua devozione tra i fedeli cristiani e di presentarlo come esempio di vera vita cristiana e religiosa.

La seconda è che la raccolta di scritti di fra Leopoldo, per quanto piccola possa essere, sembra essere una ricca miniera che contiene preziosi gioielli di dottrina e di spiritualità cristiana.

Mano a mano che lo leggiamo, che riflettiamo e studiamo sui suoi scritti e sul suo apostolato; scopriamo sempre più nuove e più profonde intuizioni, specialmente riguardo al meraviglioso amore e all’infinita misericordia di Dio.

Pertanto, questa ricerca è orientata a far conoscere i suoi scritti e a porre all’attenzione dei lettori i profondi pensieri biblici, teologici e spirituali sulla misericordia.

La dedica totale e altruistica di fra Leopoldo al ministero della riconciliazione, è stato un altro elemento essenziale che ha catturato la mia attenzione e mi ha spinto a lavorare su questo particolare tema.

Egli è stato uno di quei ‘ben noti’ confessori della Chiesa che ha offerto tutto: la sua intera vita, il tempo, l’energia, la conoscenza, le capacità e i carismi nel servizio disinteressato del Signore e dei peccatori penitenti. Per tutta la sua vita ha lavorato come ‘missionario di misericordia.

Pertanto questa dissertazione ha lo scopo di presentare fra Leopoldo come modello di confessore misericordioso ai ministri del sacramento della riconciliazione.

STATO DELL’ARTE

Per quanto riguarda la vita di fra Leopoldo, dalla letteratura è possibile attingere a numerose informazioni.

Molti scrittori hanno scritto diverse biografie e svariati articoli che gettano luce sui vari aspetti della sua vita cristiana, religiosa e spirituale.  Viene espresso chiaramente il suo esemplare modo di credere, si fa ‘focus’ sulle sue convinzioni e si rendono palesi le virtù che ha praticato per tutta la vita.

I due temi ricorrenti che trovano spazio negli scritti degli autori leopoldiani sono principalmente: il suo anelito di unità tra la Chiesa cattolica e ortodossa e il suo ministero di riconciliazione.

Ci sono alcuni autori che hanno prodotto alcune opere significative che si concentrano esplicitamente sulla sua vita, vissuta interamente nel confessionale.

La biografia ufficiale “Leopoldo Mandić, Santo della Riconciliazione” (1989), scritta da Pietro Bernardi, fornisce molti dettagli sulla sua vita dedicando una sezione speciale al suo ministero della riconciliazione.

In un’altra biografia Cesare Cattarossi pone l’accento sulle dimensioni umane e sui valori umani di fra Leopoldo come confessore, mentre Giovanni Lazzara e Fernando da Riese Pio X nei loro libri cercano di vedere e interpretare lo stesso ministero come fortemente orientato alla riconciliazione e all’unità dei cristiani orientali con la Chiesa di Roma.

I due libri intitolati “San Leopoldo Mandić, ministro della misericordia (1983) and Il nome della misericordia” e “San Leopoldo Mandić e la confessione oggi” affrontano direttamente il tema della misericordia.

Per quanto riguarda la ricerca sul ministero sacerdotale di Fra Leopoldo, abbiamo purtroppo solamente la tesi scritta da Marek Miszcynski intitolata “Leopoldo Mandić, Confessore e il concetto di ministro del sacramento della penitenza nel suo tempo. Un indagine sulla base dei suoi scritti e delle testimonianze”.

Queste opere, tuttavia, non trattano ampiamente il tema della misericordia; si occupano per lo più del sacramento della riconciliazione e presentano ai lettori un’indagine sulle diverse qualità morali e spirituali di fra Leopoldo come confessore a Padova.

LA NOVITÀ DEL TEMA

Il presente tema scelto per la ricerca di dottorato è nuovo sotto diversi punti di vista.

È nuovo, nel senso che per la prima volta il tema della misericordia secondo Leopoldo viene scelto per una ricerca di dottorato.

In secondo luogo, questa ricerca svolge un’indagine approfondita dei suoi scritti e porta alla luce il significato profondo e nascosto del concetto di misericordia.

In terzo luogo, a differenza degli altri libri o opere su don Leopoldo, questa ricerca intende studiare, osservare e descrivere il suo ministero o apostolato della confessione, principalmente come ministero e missione di misericordia.

PERTINENZA E SCOPO DEL TEMA

Vi sono molte ragioni per giustificare l’importanza e la necessità del tema.

Il mondo di oggi infatti, è dominato dalla cultura della miseria, dell’egoismo, dell’avidità, e dell’arroganza.

Ciò ha causato parecchi scompigli nel campo sociale, politico e religioso.

Questa mentalità è cresciuta a tal punto che le cose sono amate e considerate più preziose degli esseri umani che spesso sono ‘usati’ per iniqui guadagni e speculazioni. Per risolvere una situazione così deleteria, solo l’approccio misericordioso che pensa al benessere di tutti, sembra essere l’unico rimedio capace di proporre una soluzione adeguata.

Pertanto, oggi nel mondo si sente un bisogno urgente di promuovere la cultura dell’amorevole misericordia e della cura compassionevole per tutti.

Come il mondo, anche la Chiesa riconosce l’importanza della misericordia e sente anch’essa un grande bisogno di vita e di apostolato.

C’è una crisi spirituale nei fedeli cristiani.

A causa della secolarizzazione, del materialismo, della eccessiva importanza data al progresso scientifico e tecnologico ma anche per la mancanza di trovare la giusta risposta al senso delle malattie, delle sofferenze e di altri problemi del mondo.

I fedeli arrivano a dubitare perfino dell’esistenza di Dio e gradualmente si allontanano da Lui e di conseguenza, trovano la loro vita disorientata, senza senso e senza speranza.

In queste situazioni disperate, c’è un grande bisogno di instillare nei fedeli la fede nell’esistenza di Dio, che è lento all’ira e ricco di misericordia (Gl 2,13, Gio 4,2), che solo può realizzare i desideri del loro cuore e che vuole riempirli di gioia piena (Gv 15,11) e di vera pace (Gv 14,27).

Il luogo in cui si sperimenta tangibilmente la tenerezza, la gentilezza amorevole e il tocco misericordioso di Dio è il sacramento della riconciliazione.

Pertanto, c’è urgente bisogno di sostenere e ripristinare il valore e la preziosità di questo sacramento come fondamentalmente il sacramento della misericordia di Dio.

Inoltre, la necessità di questo tema soggiace nascosta nell’azione salvifica e nelle parole di Gesù venuto sulla terra per fare la volontà di Dio:

«E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato… » (Gv 6,39).

Il crescente senso di perdita del peccato ha accecato la coscienza dei fedeli, ha offuscato la loro visione di Dio e li ha allontanati da Dio. Il potere ingannevole del peccato che può causare la dannazione eterna delle anime è sfortunatamente preso troppo alla leggera.

I fedeli cristiani sembrano dare per scontato il grande sacrificio di Gesù e il suo ardente desiderio di salvare ogni singola anima per Dio.

Per questo motivo ha istituito il sacramento della riconciliazione come la via straordinaria per la guarigione, la liberazione e la redenzione. Quindi, la responsabilità dei ministri della Chiesa è quella di creare una forte consapevolezza nei fedeli.

Seguendo l’esempio di Cristo, il Buon Pastore, i ministri devono impegnarsi con tutto il cuore e compiere ogni sforzo per portare a termine questa missione salvifica che è essenzialmente il ministero e la missione della misericordia.

Ci sono molti fedeli che credono veramente nella misericordia e nel perdono di Dio sperimentato nel sacramento della riconciliazione.

Ma sfortunatamente talvolta non trovano ministri degni che si rendano disponibili per la confessione e che li trattino in maniera adeguata.

I fedeli vogliono vedere nei confessori il riflesso del volto misericordioso di Dio. In questo scenario, questo tema della Misericordia è essenziale nella misura in cui tutti i confessori vengono chiamati ad attuare nel loro ministero un approccio più comprensivo e umano cercando di coltivare caratteristiche e attitudini compassionevoli e misericordiose.

Questo potrebbe davvero attirare i fedeli verso Cristo e la sua chiesa, facendoli sentire abbracciati, amati, perdonati e liberati dal suo amore misericordioso.

METODOLOGIA E SVILUPPO TEMATICO DELLA RICERCA

In questa ricerca l’argomento è sviluppato e si sviluppa in quattro capitoli. Tutti e quattro i capitoli hanno utilizzato diverse tecniche scientifiche, principi metodologici e mezzi critici per portare alla luce il valore autentico e l’importanza del concetto di misericordia nascosto nella vita, negli scritti e persino nel ministero di fra Leopoldo, figlio della Dalmazia.

Il primo capitolo, la vita di Leopoldo (Bogdan) Mandić: una esperienza di Misericordia attraverso la Debolezza, si basa su valide informazioni storiche, biografie scientifiche e testimonianze reali.

È di natura descrittiva e presenta un breve schizzo della vita di Leopold Mandić. Facendo uso dello stile del linguaggio narrativo descrive la vita di Leopoldo piena di esperienze negative di miseria.

Spiega che da ragazzo ha incontrato le disgrazie della vita nella forma della povertà e della fame.

Ha assistito alla violenza collettiva che porta all’odio, alle divisioni e a sanguinosi massacri.

Come giovane seminarista ha dovuto affrontare contrarietà dovute ai suoi difetti fisici, a malattie e a scoraggiamenti.

Più tardi come frate religioso subì umiliazioni, critiche, incomprensioni e dolori per gravi malattie.

Le cosiddette esperienze negative sono diventate per lui una sorta di benedizione.

Infatti, sono diventate per lui una manifestazione della rivelazione della bontà e misericordia di Dio, resa visibile a lui attraverso vari eventi e persone.

Attraverso i suoi genitori premurosi e amorevoli ha sperimentato la tenerezza e la dolcezza dell’amore di Dio.

Nei formatori disciplinati ma comprensivi, e più tardi nei suoi amici intimi e benefattori, ha conosciuto la generosità e la magnanimità del cuore di Dio.

Oltre a questo, nella sua povertà, riconobbe la ricchezza del provvidenziale soccorso divino di Dio.

Nella sua umiliazione e nella sua piccolezza ha testimoniato l’infinita grandezza di Dio e nella sua malattia e nelle sue tentazioni ha ricevuto immense grazie di consolazione e conforto.

In breve, ha sperimentato l’abbondanza della misericordia di Dio e della bontà degli altri attraverso la debolezza.

Il secondo capitolo, come suggerisce lo stesso titolo, Il concetto della Misericordia negli scritti di Leopold Mandić, si sforza sinceramente di offrire una chiara definizione di misericordia.

Si è cercato di indagare attentamente, analizzare correttamente e interpretare autenticamente tutti gli scritti disponibili: lettere, articoli, voti, riflessioni e preghiere dello scrittore cappuccino.

Studiando criticamente, valutando gli scritti e interpretandoli dal punto di vista teologico, biblico e spirituale; la ricerca intende fornire una comprensione realistica e accettabile di tutto ciò che Leopoldo pensava, intendeva, rifletteva e meditava sulla misericordia.

Di fatto, Leopoldo ha usato il termine misericordia soprattutto nelle sue lettere, in un contesto di povertà, malattia, disgrazie e lotte spirituali vissute dai suoi penitenti. In queste condizioni parla loro della misericordia che viene spesso attribuita e associata a Dio, Gesù Cristo, e talvolta persino alla Beata Vergine Maria.

In questo contesto la misericordia rappresenta quella nobile e altissima qualità che esprime principalmente l’infinita bontà e la schiacciante bontà amorevole di Dio. Questo concetto viene significativamente ampliato ulteriormente collegandolo strettamente con il simbolo del cuore.

Usando profusamente l’espressione latino-italiana misericordia, Leopoldo mette in evidenza il vero e pieno significato della misericordia come se avesse un cuore, o fosse un cuore che sente compassione della miseria degli altri.

Nel linguaggio biblico avere un cuore significa avere le viscere della misericordia o l’amore viscerale.

In questo senso la misericordia è definita come un insieme di sentimenti profondi e intimi di compassione.

Tuttavia, la misericordia concepita nei suoi scritti, è come un arcobaleno che si manifesta in espressioni diverse come la gentilezza, il perdono, la benevolenza, l’amore costante, le grazie e i favori.

Questo capitolo usa espressioni diverse come: farà con lei la sua misericordia, farà nella sua misericordia or avrà misericordia per esplicitare l’intervento misericordioso di Dio.

Tutte queste espressioni, spesso usate con il tempo futuro, rivelano la misericordia inamovibile e l’amore di Dio che durano di generazione in generazione.

Un altro elemento significativo di questo concetto è che è sempre qualificato con vari aggettivi come: divino, infinito, pieno, immenso, così via e così via.

Illustra che la bontà e l’amorevole benignità del Signore sono sconfinate come il mare. Il suo amore compassionevole e misericordioso è il più grande e più potente di ogni cosa. In effetti, la Sua misericordia è così vasta che riempie e circonda l’intero universo.

Il terzo capitolo fa uno studio analitico delle principali fonti della ricerca e fornisce una spiegazione dettagliata sulla grande missione di misericordia di Leopoldo. La virtù della misericordia era il segno distintivo della sua vita e soprattutto del suo apostolato.

Il capitolo cerca fortemente di dimostrare che egli era un vero ed eroico dispensatore e missionario della misericordia di Dio.

La stessa misericordia e amorevole gentilezza che ha sperimentato e che è stato il punto focale della sua meditazione e che si riflette nei suoi scritti, Fra Leopoldo ha cercato di condividerla e proclamarla attraverso le sue parole, azioni e il ministero della riconciliazione.

Lo studio intende dimostrare che fra Leopoldo si è impegnato totalmente e generosamente nel ministero della riconciliazione fino all’ultimo respiro di vita.

Era pienamente convinto che Dio lo avesse scelto per questo ministero, al fine di dispensare il Suo infinito amore e la Sua compassionevole misericordia che è fonte di gioia, pace, perdono e salvezza per il povero peccatore.

Era dotato di diverse qualità naturali e soprannaturali.

Era paziente, sempre disponibile, umile, gentile e soprattutto misericordioso nei modi, negli atteggiamenti e nei gesti.

Con il suo cuore compassionevole, ascoltando con attenzione, usando parole affettuose e commoventi ha voluto essere un ponte che unisce i peccatori con Dio, la debolezza con la misericordia, la terra con il cielo.

Questa misericordia lo ha spinto ad essere paterno con alcuni, amichevole con altri; mentre l’esperienza fatta con la maggior parte dei penitenti, lo guidò e lo portò a relazionarsi come giudice prudente, medico premuroso e maestro saggio.

La seconda parte di questo capitolo è dedicata alle sue opere di misericordia. Come frate cappuccino era povero, ma aveva un cuore, ricco e pieno di gentilezza e compassione verso i fratelli bisognosi.

La sua missione di misericordia consisteva in opere di misericordia corporale e spirituale verso gli ammalati, i poveri, i fratelli separati, etc.

La sua missione era fatta di piccole cose, di cose piccole sì, tuttavia eseguite con dedizione, perseveranza e soprattutto con ardente e appassionato amore.

Come fedele cristiano e come confessore, fu davvero un ammirevole ed eroico ministro della misericordia di Dio, consolatore dell’afflitto e instancabile apostolo dell’unità.

Ogni ricerca di dottorato mira a contribuire a qualcosa di nuovo e significativo in un particolare campo di studio.

Il quarto e ultimo capitolo di questa dissertazione può essere considerato come un piccolo contributo nel campo del ministero della Chiesa e della missione di misericordia. Fra Leopoldo manifestò e diffuse la meravigliosa misericordia di Dio in e attraverso l’esercizio del suo ministero di riconciliazione.

Questa stessa misericordia si riflette in modo evidente nell’insegnamento della Chiesa e nei recenti documenti papali.

Avendo studiato, valutato e interpretato questi documenti, prendendo in considerazione i contributi positivi e utili delle scienze moderne e basandosi sullo stile, le buone maniere e i modi di fra Leopoldo, questo capitolo propone la Chiesa come modello di misericordia attraverso il ministero e i ministri della riconciliazione oggi.

Il capitolo raccomanda fortemente il nuovo modo di guardare al sacramento della riconciliazione e afferma che questo deve essere percepito soprattutto come il sacramento dell’amore misericordioso e compassionevole di Dio.

Ciò implica che dovrebbe essere inteso maggiormente come luogo di proclamazione della misericordia fedele e di scuola di perfezione cristiana e di evangelizzazione.

La Chiesa diventerà lo strumento della misericordia di Dio nella misura in cui i suoi ministri, i confessori, impareranno ad assumere lo stesso atteggiamento e gli stessi sentimenti di Cristo, il volto misericordioso di Dio.

Oggi i confessori sono chiamati a coltivare una stretta relazione con il Dio della misericordia, che rappresentano, come fosse un rapporto umano autentico e personale con i penitenti.

Questi due pilastri rappresentano la testimonianza del loro autentico amore di Dio che deve essere condiviso con il loro prossimo, cioè i penitenti.

Questa duplice relazione deve essere accompagnata dall’adattamento di nuove capacità comunicative e con l’utilizzo di adeguate tecniche psicologiche.

LIMITI DELLA TESI

Questa ricerca ha inteso indagare con attenzione tutte le risorse disponibili e ha cercato di spiegare in modo completo come Frate Leopoldo ha capito la misericordia, e poi, come ministro della riconciliazione l’ha curata e dispensata ai fedeli. Tuttavia, questa tesi non pretende di essere perfetta ed esaustiva: Ha i suoi limiti e difetti.

Intanto, per scoprire e definire il concetto di misericordia, lo studio ha indagato su tutto: la vita, gli scritti e l’apostolato di Leopoldo.

In tal modo, ha in certa misura teso ad ampliare il tema e il suo significato in base a diversi contesti e situazioni. Forse, sarebbe stato meglio limitarsi ad un solo aspetto facendone emergere il suo profondo significato e i suoi benefici.

La parola chiave di questa tesi è indubbiamente la misericordia. Ricorre quasi in ogni pagina di questa ricerca.

Il tentativo faticoso ma spero pregevole è stato fatto per far emergere il significato spirituale, teologico e biblico e l’interpretazione di questo concetto.

È possibile che in qualche modo questo concetto sia stato trattato in modo esclusivo e che quindi non si sia riusciti a trovare il necessario equilibrio tra gli attributi della misericordia e della giustizia di Dio.

Un altro limite nella dissertazione può essere notato nel posto prominente dato al confessore, quale ministro della misericordia di Dio.

La limitazione sta proprio nel modo in cui questa immagine viene proposta. La tesi parla solo delle buone qualità e degli aspetti positivi dei confessori.

Difficilmente parla dei loro problemi, difficoltà o contrarietà che devono combattere mentre amministrano il sacramento della misericordia.

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