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Mare Sepulcrum le ultime parole di un ignoto immigrante

Mare Sepulcrum le ultime parole di un ignoto immigrante

Mare Sepulcrum

Sto trovando la morte, nelle fredde acque del mare,

questo mare per me sarà Mare Sepulcrum.

Sono un uomo, sono maledettamente uomo e scappo.

Scappo dalla miseria, dalla guerra, dalla fame,

ma soprattutto dalla disperazione.

Speravo che al di là del mare

sarei potuto finalmente essere uomo,

avrei potuto avere di che mangiare,

ma soprattutto di potere avere di che sperare.

Nei secoli passati i miei fratelli  furono deportati nelle americhe,

strappati dai loro villaggi, dalla loro vita, e stivati in grandi navi,

dove solo i più robusti sono sopravvissuti.

Se ti ammalavi, nessuno ti curava, ti prendevano e ti buttavano in pasto ai pesci,

e quando arrivavi ti aspettava una dura vita nei campi,

ed era inutile cercare di fuggire,

per te solo lavoro, sudore, morte e speranza.

Mare Sepulcrum
Mare Sepulcrum

La speranza che i  figli o i figli dei figli un giorno diventeranno liberi,

e con essi liberi almeno i semi dei padri  dove è custodito tutto il dolore vissuto per loro.

Noi invece, ci siamo stivati da soli, in pericolose imbarcazioni,

siamo stati costretti a venderci ai moderni mercanti di uomini,

ai quali dobbiamo pagare la speranza di arrivare di là del mare.

E se non abbiamo nulla contraiamo un debito

che ci converrà comunque pagare

perché dovunque sei ti troveranno e dovrai pagare.

Ma adesso la barca è sbilanciata, ondeggia,

finiremo tutti a mare, moriremo come topi nella trappola,

le gelide acque di un mare ostile saranno il nostro sepolcro,

e con esse, nel Mare Sepulcrum, morirà la nostra speranza.

La speranza di essere libero, di avere un lavoro,

di avere del cibo e un riparo e una donna da amare …

Dio, mio Dio, dove sei mio Dio?

La barca si rovescia e non c’è più speranza per noi,

c’è la morte soltanto la morte.

Ti incontrerò almeno dopo la morte?

Dopo che i miei polmoni cominceranno

a riempire acqua al posto dell’aria

e smetteranno di farmi respirare,

ti incontrerò Mio Dio?

Per uno come me ci sarà un po’ di spazio vicino a te di là?

Come sono gelide queste acque!

Non c’è più lo Spirito che aleggia in esse,

nemmeno il mio riesce ad aleggiare.

C’è la morte, è inutile chiedere aiuto,

inutile urlare, nessuno ascolta.

Il mare Sepulcrum è come un gran deserto,

pieno di fantasmi e di oscurità.

C’ è solo la morte  …

In questo mare Sepolcrum  c’è solo la morte.

Claudio Pace Terni 19 Aprile 2014 su Mare Sepolcrum

Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola […]
Non mi sommergano i flutti delle acque e il  vortice non mi travolga, l’abisso non chiuda su di me la sua bocca.


3 thoughts on Mare Sepulcrum le ultime parole di un ignoto immigrante

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