Armonizzare l'atmosfera

Piano Industriale Ast preoccupazioni e speranze

Piano Industriale Ast preoccupazioni e speranze

Piano Industriale AstPiano Industriale Ast

Si avvicina, sia pure con qualche incertezza, la data in cui sarà comunicato il nuovo piano industriale dell’AST e con l’avvicinarsi di questa data aumentano le preoccupazioni la cui fondatezza sapremo solo quando saranno noti a tutti  i dettagli di un piano industriale che viene fuori dopo una serie di vicende e di prese di posizioni politiche, come quella del M5s che ha portato la questione in parlamento in un question time con il ministro Guidi, come si può leggere nel blog di BeppeGrillo, con un  pezzo che si conclude con con una proposta, forse non originale, di un tavolo allargato e l’invocazione di conoscere subito i contenuti del piano industriale ast:

[…] Serve subito un tavolo per tutti gli attori coinvolti nella vicenda e allargato anche alle forze parlamentari e europarlamentari umbre. Bisogna subito conoscere e valutare i contenuti del piano industriale Thyssen. Infine, è necessario lavorare per il rilancio della produttività e competitività dell’intero sito siderurgico ternano, completando il sistema infrastrutturale e abbattendo i costi energetici di produzione.  …

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Deindustrializzazione siderurgica un commissario forte per evitarla

Deindustrializzazione siderurgica un commissario forte per evitarla

Deindustrializzazione siderurgicaDeindustrializzazione siderurgica

Commentando un articolo di Marco Torricelli (giornalista sempre attento ai problemi del mondo del lavoro) sul mancato invito dei sindacati dell’Ast nei colloqui tra board e MISE sui destini dell’AST ho scritto una breve frase, che non nasconde una punta di sana ma rispettosa polemica:
Si chiedano anche il perché“.
Risposta a cui ha replicato prontamente il segretario generale della Cgil di Terni Attilio Romanelli:il perchè ci è chiaro, non siamo d’accordo come scritto nel comunicato della Fiom-CGIL, invece di cercare sempre negli altri le responsabilità sarebbe utile dire cosa si pensa in proposito“.
A seguire la mia posizione, non solo sulla polemica che ritengo secondaria rispetto alla sostanza della questione della Deindustrializzazione siderurgica …

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TITANIA RESUSCITATA MA SOLO NEI COMUNICATI SINDACALI TERNANI

TITANIA RESUSCITATA MA SOLO NEI COMUNICATI SINDACALI TERNANI

Titania Resuscitata
Titania Resuscitata?

TITANIA RESUSCITATA

Leggo sulla stampa di oggi notizie di un comunicato o comunque di una presa di posizione, di uno storico sindacato ternano e nazionale, che esprime preoccupazioni per le sorti della Titania.

Con tutto il rispetto e l’amicizia per gli amici sindacalisti, devo dire loro che le reazioni di alcuni lavoratori ternani non sono state compiaciute, specie quelli che nella Titania, quando esisteva veramente, avevano lavorato e che l’hanno vista chiudere, piano, piano nell’indifferenza di molti. Titania, all’inizio del millennio, nell’anno duemila era un eccellenza del lavoro in Italia e non solo in Italia, si può dire forse la quarta azienda manifatturiera per fatturato e produzione di Titanio nel mondo, poi …

Poi è diventata ThyssenKrupp Titanium, e alla fine è diventata quasi nulla, un reparto dell’AST che produce lamiere e pochi tubi che in Germania non riescono a fare per tempo e i cui ordini slittano su Terni ma non si sa per quanto tempo ancora. A meno di una improbabile resurrezione, di una Titania resuscitata che tutti dovremmo chiedere.

Di qui l’invito agli amici, sindacalisti e giornalisti, di non parlare più di Titania ma di produzione residuale del Titanio, che non è di certo la regione Umbria e nemmeno il governo nazionale che possono far implementare, come si può desumere dalla brutta figura del precedente ministro dello sviluppo a Terni, che non sapeva nulla del ritorno  dei tedeschi alla proprietà, ma anche di coloro,  che occupando alte cariche in Europa, sponsorizzavano la soluzione Aperam e la davano per sicura, questione di giorni ci dicevano e infatti, dopo pochi giorni la soluzione c’è stata ma non quella auspicata da una certa parte politica che ha perso la scommessa francese. Alla fine chi rischia di perdere veramente è Terni e il suo lavoro …

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Buona Pasqua 2014 da Terni i miei auguri agli amici della rete e non

Buona Pasqua 2014 da Terni i miei auguri agli amici della rete e non

Buona Pasqua 2014 Auguri!
Buona Pasqua 2014 Auguri!

Buona Pasqua 2014

Quest’anno gli auguri di di Buona Pasqua 2014, lo ho voluti fare personalizzando una immagine della nostra fabbrica, le acciaierie di Terni, che hanno festeggiato con un udienza da papa Francesco #TernidalPapa, i suoi 130 anni di vita  e che dopo le note vicende di vendita all’Outokumpu stoppata dall’Europa è stata riacquistata dallaThyssenKrupp ed è in attesa di nuovo piano industriale (per Luglio?) in cui finalmente si saprà quale sarà il futuro della fabbrica che, non solo a Terni ma in tutta l’Umbria, produce benessere ma che deve affrontare nuove sfide su vasti fronti. Non ultimo quella ambientale come dimostra il botta e risposta tra il suo amministratore delegato ed alcune associazioni ambientaliste.  Questo mentre la politica a livello nazionale ha dimostrato la sua debolezza ignorando perfino che il passaggio di proprietà era verso i tedeschi e non i francesi …

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Crisi Complessa o complessità di una crisi? il punto sull’area ternana

Crisi Complessa o complessità di una crisi? il punto sull’area ternana

Crisi ComplessaCrisi Complessa

La bocciatura della vendita dell’acciaierie di Terni (AST) al gruppo finlandese che faceva capo all’Outokumpu, avvenuta lo scorso anno, ha comportato una situazione assai particolare nello stabilimento ternano che nell’intenzione di un gruppo legato alla francese Aperam poteva essere comprato con una somma assai inferiore a quella chiesta dall’INOXUM (società 70 per cento Finlandese e 30 % tedesco). L’INOXUM se avesse accettato l’offerta Aperam, non sarebbe stata poi in condizione di pagare un debito contratto proprio con Thyssenkrupp per acquisire i suoi stabilimenti e i suoi centri servizi europei  del comparto degli acciai speciali ivi compreso lo stabilimento ‘integrato’ di Terni. Questi recentemente ha perso, causa i nuovi assetti societari, commesse importanti che per anni gli hanno permesso di vendere il suo acciaio ‘grezzo’ al Messico consentendo il riempimento della sua parte calda della produzione. Senza piano industriale, senza un assetto societario certo e con una crisi internazionale del mercato era difficile guadagnare! I Finlandesi hanno avuto grosse difficoltà finanziarie, gli interventi dei loro  fondi ‘pubblici’ a sostegno dell’operazione di acquisto dell’Inox europeo sono andati davvero male, …

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