Nassiriya kamikaze ricordato come vittima
Nassiriya kamikaze. L’intervento dell’onorevole pentastellato Emanuele Corda, è uno di quelli che riesce a scatenare un dibattito mediatico che rischia di essere l’ennesimo dibattitto sul nulla, se ci si lascia prendere dai sentimenti e dalle proprie visioni ideologiche e non ci si concentra sui fatti: le parole dette dall’onorevole e i fatti storici. Ricordare il “Nassiriya kamikaze” che è stato l’autore materiale della strage, come vittima, non è formalmente sbagliato, come non è sbagliato ricordare l’inutilità di quella guerra e la falsità dei documenti mostrati dagli americani per dare via alle azioni belliche. Scena che si è quasi ripetuta recentemente per il caso Siria, solo l’azione decisa di Papa Francesco e di una parte della diplomazia internazionale ha impedito una nuovo intervento americano in Siria che con ogni probabilità avrebbe causato una iraqizzazione della guerra civile siriana, con una scesa in campo delle forze occidentali che avrebbero fatto fare ad Assad la stessa fine di Gheddafi, lasciando la Siria in un clima politico ancora più incerto e violento di quello attuale con ulteriori persecuzioni per i cristiani che sono sempre sotto il mirino del fondamentalismo islamico. Il problema è il modo di dire le cose, di rapportarsi ai fatti storici, anche ai dettagli come quello dell’ideologia che sottende ad essi. Il popolo parlamentare grillino appare spesso come un popolo di sinistra de-ideologizzato, desinistrato, dicono cose che direbbe una certa sinistra ma senza esporre le bandiere rosse, una sorta di grillo-comunismo. C’è anche uno scimmiottamento, più o meno inconsapevole di un certo mondo radicale? Quello che per esempio ricorda in modo ‘non convenzionale’ i fatti di via Rasella? …
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