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TELFER SALVANDA EST rassegna stampa Domenica 4/8/2013

Telfer Salvanda Est la nazione 5 agosto 2013TELFER SALVANDA EST rassegna stampa 4 Agosto 2013

TELFER SALVANDA EST. Telfer da Salvare è il tema che la stampa locale (in fondo jpg con gli articoli) di oggi, domenica 4 Agosto, ha trattato dando ampio spazio alla questione, che nel pieno dell’estate è venuta fuori. Ecco le parole pubblicate nel sito del centro studi Malfatti riportate integralmente negli articoli della stampa locale: 

Telfer Salvanda Est   Corriere dell'Umbria
Telfer Salvanda Est Corriere dell’Umbria

è imminente l’ennesima distruzione perpetrata ai danni del patrimonio di archeologia industriale di Terni, la cosidetta “Telfer” dello stabilimento elettrochimico di Papigno, che serviva a far attraversare il fiume a numerose condutture oltre che a portare nel magazzino di stoccaggio i prodotti, carburo e cianamide. Le merci erano poi spedite mediante carri ferroviari che utilizzavano i binari della tramvia Terni-Ferentillo. Da quanto si evince dalla documentazione disponibile in rete, i lavori comporteranno un esborso di circa 400.000 euro e c’è ragionevolmente da chiedersi se magari, intervenendo per tempo e con minore investimento, sarebbe stato possibile salvare il manufatto, dato che le varie amministrazioni locali succedutesi negli ultimi anni hanno più volte affermato di voler realizzare a Papigno un polo museale di eccellenza. Forse questa cifra potrebbe essere sufficiente a mettere in sicurezza e preservare la Telfer. Fino ad oggi di fatto l’area dell’ex stabilimento di Papigno non è stata oggetto di alcun apprezzabile progetto di conservazione e riuso, per cui allo stato attuale non possiamo far altro che registrare la fallimentare esperienza degli studi cinematografici, l’abbandono in loco di numerose scenografie dei film di Roberto Benigni, che prima o poi dovranno essere smaltite, come immondizia, la prossima demolizione della Telfer, lo stato di degrado della centrale idroelettrica Velino-Pennarossa e i continui furti di materiale dai pochi impianti rimasti. Ancora una volta un pezzo, preziosissimo, del patrimonio di archeologia industriale di uno dei più importanti siti d’Europa se ne va, senza che alcuno abbia valutato il suo valore storico e museale, in un ecosistema unico al mondo, in cui la bellezza della natura e l’opera dell’uomo si fondono creando un ambiente dal fascino unico, che invece, probabilmente, si candida ad essere sfruttato dai soliti palazzinari.”

Segue un filmato sul tema TELFER SALVANDA EST realizzato dal Centro Studi Malfatti:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=-VMIDdOZF2A&feature=share&list=UUXuJMwimHKo8qB5I1Gg2Ixg[/youtube]

In rete intanto continua la discussione, sul gruppo “La Terni che non voglio” dove si registrano, accanto a qualche voce (isolata) favorevole o indifferente all’abbattimento della passerella e dell’intera area, testimonianze di persone pronte a mobilitarsi e a chiedere spiegazioni all’assessore ai lavori pubblici del comune di Terni e link di altre parti di Europa dove i siti di archeologia industriale sono stati messi sotto patrocinio dell’Unesco e … come il caso di Zollverein che non è un caso isolato. Fino a che il comune di Terni non cambia completamente progetto, e invece di demolire non pensa di recuperare e costruire, questa mobilitazione e attenzione va tenuta alta, perché se si distruggesse questa passerella e il sito circostante, lo si potrebbe ammirare solo sulle cartoline e le foto in rete. 😥 Altre voci favorevoli all’opinione espressa con forza, TELFER SALVANDA EST,ovvero per dirla un po’ più popolarmente, “Giù le mani dalla Telfer”, nel commento alla foto che il sottoscritto, imitato da altri amici in rete, ha messo sulla sua copertina del profilo e della pagina facebook. Ormai la rete ha conquistato un suo spazio di impegno civico e di mobilitazione democratica. Chi amministra la città non può far finta di ignorare il “Telfer Salvanda Est” che viene dalla gente e che vuole subito un progetto per trasformare l’area della Telfer e dell’archeologia industriale  in un patrimonio mondiale protetto dall’Unesco. Recuperare la Telfer, metterla al servizio dello sport e del turismo sportivo fluviale, che già si pratica proprio sotto la passerella, credo sia il miglior modo non solo di salvarla ma di creare ricchezza e occupazione. Certo non è l’occupazione che proverebbe da un sito industriale, ma in questi tempi di crisi, qualsiasi iniziativa economica che abbia un fondamento economico certo, che sia sostenuta dal mercato e non dai soli fondi pubblici, deve essere sostenuta e incoraggiata. Claudio Pace Terni 4 Agosto 2013 Blogger Consigliere della Prima Circoscrizione Terni Est gruppo Consiliare Pdl.

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