Inutile Convocazione permanente del consiglio comunale di Terni
inutile convocazione permanente
Leggo nel sito ufficiale del comune di Terni questo comunicato di convocazione del consiglio comunale:
(Ufficio Stampa) – Una seduta straordinaria del consiglio comunale dedicata alla questione di AST/TK è stata convocata stamattina dall’ufficio di presidenza al termine della riunione con la conferenza dei presidenti dei gruppi,
per lunedì 13 ottobre dalle ore 10 (in sostituzione di quella convocata in precedenza),
nella sala convegni del Centro Multimediale, in piazzale Bosco.
Sarà una seduta con funzione di stati generali della città,
alla quale sono stati invitati a partecipare le forze economiche e sociali e i rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee.
Il consiglio comunale, a partire da questa iniziativa, intende affrontare la straordinarietà della situazione della città considerandosi convocato in maniera permanente per fornire il proprio contributo a livello di interlocuzione e di confronto e affrontare nel modo più produttivo ed efficace la situazione nel suo continuo evolversi.
Leggendo questo comunicato credo sia lecito domandarsi:
Qquale contributo può offrire questo consiglio comunale alla situazione dell’Ast
dove una parte quella della ThyssenKrupp ha dimostrato di avere le idee chiare,
di sapere quello che fa e di agire in modo determinato e sicuro, mentre l’altra parte pare che non si abbiano …
Amarcord ricordi amari
Senza voler ritornare a parlare dei tempi tristi della chiusura del magnetico o della titania, che qualcuno anche in tempi recenti,
continua a spacciare per viva, ma abbiamo già dimenticato come i primi di Agosto di fronte alla minaccia della direzione aziendale di non effettuare le manutenzioni lo sciopero proclamato a tempo indeterminato è stato subito revocato?
Giustamente, cosa altro si poteva fare?
Strumenti come lo sciopero, l’occupazione dei binari ferroviari, delle strade, delle autostrade lasciano il tempo che trovano, la globalizzazione li ha spazzati via!
Qualunque danno possa tu fare al patrimonio aziendale locale lo fai a te stesso,
ogni minaccia, in un regime di quote e in tempi di sovracapacità produttiva europea,
non è un problema per nessuno, che tu blocchi le portinerie o fai qualunque genere di casino, lo fai contro te stesso.
Lo stesso sciopero proclamato prima per giovedì prossimo, poi per venerdì diciassette,
con chissà quale logica, non può certo scalfire la linea dura intrapresa dalla direzione aziendale con l’invio delle lettere di mobilità.
Servirà a ribadire che la città e la regione sono solidali con i lavoratori ast, ma questo già lo sappiamo, a che serve dunque?
Che dire poi di quelli che parlano di azionariato popolare,
di commissariamento dell’azienda per motivi ambientali come è stato fatto a Taranto ma in un contesto totalmente diverso?
Buona Fede
E’ da apprezzare la buona fede e il sentimento amorevole nei confronti delle acciaierie,
ma si pensa davvero che il governo italiano abbia il potere politico ed economico di confiscare dei beni di una multinazionale tedesca?
E se anche l’avesse e facesse un’ azione del genere e non trovasse ostacoli dall’Europa
e trovasse i soldi per mandare avanti una acciaieria, impresa non facile,
la commercializzazione dei prodotti finiti si pensa che sia una cosa da poco?
Si pensa che il mercato è lì ad aspettare che l’Ast nazionalizzata crei una rete di vendita internazionale e competitiva in tempi rapidissimi?
Ma per tornare alla realtà basti ricordare l’estate del 2011 quando in Germania furono venduti un po’ di titoli del debito pubblico italiano facendo andare lo spread alle stelle con conseguente primo scricchiolamento del governo Berlusconi.
Come sempre in Italia piuttosto che unirsi sotto la bandiera dell’Italia durante un attacco del nemico,
personaggi come Bersani, tanto amato dal pd ternano e umbro che lo ha festosamente accolto a Casa Del Diavolo,
piuttosto che compattarsi con chi rappresentava allora il governo italiano,
hanno preferito cercare di smacchiare il giaguaro sotto la bandiera dell’Europa,
dando vita alle condizioni per un governo Monti che con il suo ministro Fornero
ha attuato la cosiddetta riforma delle pensioni che non permette più, di mandare in pensione i più anziani della fabbrica,
salvo il caso si dessero degli ammortizzatori sostanziosi di cui pare non si parli proprio.
E che dire di chi è al potere politico a Terni e in Umbria?
Jobs Act
Sfortunatamente sono gli ultimi della minoranza pd,
recentemente umiliata dalla fiducia al Jobs Act firmato da Matteo Renzi vincitore delle primarie pd,
non dal senatore a vita Monti o da Silvio Berlusconi!
Invece di sostenere l’azione del governo in una mediazione quanto mai necessaria,
le nostre istituzioni umbre sembrano limitarsi a fare qualche dichiarazione pilatesca di plauso al governo,
senza poi far capire con fermezza a chi ha respinto il piano del governo tout court, i sindacati locali, con orgoglio sprezzante del pericolo,
che la situazione è ben più grave di quella che si immagina perché non si ha nessuna efficace arma a disposizione
diversa da quella delle mediazione governativa e di un’azione politica europea,
una volta tanto compatta e multipartisan a difesa degli interessi italiani, di quel che è rimasto di industria italiana, nell’ambito europeo.
Appello nonostante l’ inutile convocazione
Cari consiglieri comunali, vi auguro già da adesso buon lavoro per la vostra seduta del prossimo lunedì,
che avverrà mentre la giunta comunale, senza nemmeno una vostra approvazione formale credo,
dovrebbe mettere in piedi (speriamo non lo faccia) l’ annunciato cantiere che distruggerà la Passerella Telfer con i soldi della regione,
buttando alle ortiche una delle tante opportunità di lavoro che il territorio offrirebbe ai giovani
se si facesse un amministrazione seria e oculata della cosa pubblica.
Con queste gravi omissioni non si potrà che continuare a vedere
un esodo ed una emorragia di giovani dal nostro territorio
che cercheranno fortuna altrove nel mondo, mentre nella nostra città altri giovani provenienti per lo più dall’Africa,
anche loro senza prospettive di lavoro, passeranno il loro tempo a chiedere soldi ad una popolazione indigena sempre più anziana.
Forse di questo sarebbe meglio che vi occupaste,
di un autentica valorizzazione dell’archeologia industriale,
della vostra inefficiente macchina comunale e della vostra totale mancanza di spending review e di
iniziative che possano rendere attrattivo il nostro territorio a chi avesse voglia di investire,
pensare a nuove prospettive di lavoro nel territorio infatti non significa accettare il ridimensionamento della Fabbrica ma anzi contribuire ad evitarlo …
Claudio Pace Blogger Terni 11 Ottobre 2014 su inutile convocazione
Danilo Stentella …. ma, se non torniamo a fare politche industriali torneremo ad essere la città de li callari (quelli de rame ribattuti a mano), e come noi, anzi peggio di noi, sta tutta l’Umbria. Non mi pare che negli ultimi anni qualcuno dei nostri rappresentanti abbia fatto un solo gesto pieno di senso per difendere l’economia della Regione. Anzi, nei convegni, a molti dei quali partecipavo come relatore, sostenevano tutti la necessità di rendere più flessibile questo o quello. Quasi sempre mi sentivo rappresentante della sinistra (pur essendo un democristiano) mentre gli altri mi sembravano il peggio del neoliberismo. Quindi, a forza di diventare più flessibili adesso siamo proni, in quella posizione là.