Alessandro Minutella Lettera aperta ai suoi fan dopo la scomunica
Alessandro Minutella
Ciao …,
il cuore della cattolicità, dell’essere cattolici,
è la comunione con il papa e i vescovi mentre il protestantesimo
è nato proprio dalla ribellione all’autorità di Roma creando comunità autocefale
che il magistero di papa Benedetto ha stentato a chiamare ‘chiese’
vedi il documento della Congregazione per La Dottrina Della Fede del 29 6 2007 dal titolo
RISPOSTE A QUESITI RIGUARDANTI ALCUNI ASPETTI
CIRCA LA DOTTRINA SULLA CHIESA
La chiesa cattolica è una sola ed uno solo è il papa,
quello regolarmente eletto dai padri cardinali dopo le dimissioni di papa Benedetto.
Bergoglio
Papa Francesco, che spesso chiamate con una punta di disprezzo ‘Bergoglio’,
è il vescovo di Roma, successore di Pietro, il papa, infallibile solo in rarissime occasioni,
e.g. quando proclama i dogmi, ed al tempo stesso un uomo, autorevole quanto si vuole,
ma un uomo come me, te e Alessandro Minutella e come tutti noi può sbagliare
ed è per questo che con molta umiltà in ogni occasione chiede a chi lo ascolta di pregare per lui.
Don Alessandro Minutella e voi che lo seguite e che accusate Bergoglio di introdurre il Luteranesimo nella chiesa cattolica
state cadendo nello stesso errore di Lutero, sia pure con modalità di caduta diverse.
Alcune vostre ragioni possono essere valide come valide forse furono alcune invettive di Lutero di allora
ma mai come in questo caso avere tante ragioni non significa avere ragione.
Almeno cercate di rendervene conto e cercate di capire in che difficoltà mettete coloro che
credono in alcuni dei valori che Don Alessandro Minutella crede di difendere (e.g. il valore delle apparizioni mariane)
e che non vogliono nemmeno lontanamente pensare di rompere la comunione con il successore di Pietro
e che pensano invece che il Maligno lo ha colpito proprio nel suo punto più debole,
quello di credersi il custode della verità rivelata, ruolo che appartiene al papa e ai vescovi, agli apostoli non ai profeti.
L’esempio di Padre Pio
I veri santi davanti alla gerarchia che dice ‘no’ si umiliano non si ribellano.
Padre Pio smise di celebrare Messa in pubblico e di confessare quando il Vaticano glielo proibì
e al tempo opportuno il Signore ha esaltato il suo servo.
A noi oggi il riconoscimento della santità di padre Pio e di tanti suoi figli spirituali sembra scontato,
ma 50 anni fa nessuno avrebbe scommesso una lira sulla beatificazione e canonizzazione di Padre Pio.
L’atteggiamento di don Alessandro Minutella mi sembra agli antipodi di quello di Padre Pio
e di innumerevoli altri santi, ricorda forse di più quello di mons. Milingo.
Se Alessandro Minutella invece accettasse la scomunica come correzione fraterna,
sciogliesse il suo movimento, e chiedesse pubblicamente scusa del suo operato
e dello scandalo che ha dato (non c’è peggior scandalo di quello di dividere i credenti)
allora davvero dimostrerebbe la sua cattolicità e farebbe un gran bene alla Chiesa
anche se da qui all’ultimo giorno della sua vita si ritirasse in un convento a pregare e non facesse altro.
Il peccato di dare scandalo
Se invece continua sulla sua strada credo purtroppo che prima o poi, nel profondo della sua coscienza,
si confronterà con quella sentenza di Gesù che riportano i Vangeli e che letteralmente recita:
“Impossibile che gli scandali non vengano, ma guai a colui a causa del quale viene:
è meglio per lui se una pietra da macina viene posta intorno al collo di lui ed è gettato nel mare
piuttosto che di questi piccoli se ne scandalizzi uno”. Lc 17,1-2
Forse le mie parole possono sembrare dure e forse lo sono ma spero che almeno siano chiare e che facciano capire
perché considero una sorta di spam quel martellamento in rete di messaggi inneggianti ad Alessandro Minutella
come il defensor fidei e a Bergoglio come l’anticristo che distrugge la fede cattolica.
Molti di voi che le diffondete credete di fare bene e invece senza rendervene conto promuovete la divisione
nella Chiesa andando contro ciò che Gesù chiese al Padre prima di offrirsi a Lui sulla croce: “Ut Unum Sint“.
Vale la pena continuare così?
Claudio Pace Terni 15 Novembre 2018 su Alessandro Minutella