Armonizzare l'atmosfera

PrayForParis ancora una ferita nel cuore dell’Europa

PrayForParis ancora una ferita nel cuore dell’Europa

PrayForParis

PrayForParis
PrayForParis PrayforFrance e altri hashtag simili indicano la necessità di pregare di fronte alla violenza e al male che dilaga furioso

Una triste sera di Novembre quella di ieri 13 Novembre, nella quale in tempo quasi reale abbiamo visto in scena a Parigi,  un’altra volta dopo quello di Gennaio, un tristissimo spettacolo di morte.

Il giorno dopo, mentre si attendono ancora i colpi di coda, si comincia a riflettere sulle cause di quanto avvenuto, e su come è possibile che i servizi segreti, ancora una volta, e non solo quelli francesi, non sono riusciti ad evitare questa ennesima strage in Europa che fa tremare tutta l’Europa.

Eppure nella settimana qualche notizia di azioni contro il terrorismo è giunta, con gli arresti avvenuti tra la Norvegia e Merano, ma senza che in esse ci fossero riferimenti diretti alla Francia.  

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Palmira la risposta del Male al free2pray di Pentecoste

Palmira la risposta del Male al free2pray di Pentecoste

Palmira

Quello che è accaduto nei giorni scorsi a Palmira e che è stato diffuso dei media proprio al compiersi del giorno di Pentecoste, il giorno dopo del free2pray voluto da Papa Francesco fa ancora una volta riflettere su questi tristi avvenimenti, queste notizie di morte continua, di stragi di Cristiani che avvengono nel Vicino Oriente.

Notizie che si accompagnano anche ad altre notizie non meno gravi, quali quelle della distruzione di chiese, moschee, reperti e siti archeologici, notizie che non devono mai farci perdere però, se non vogliamo cadere nelle stesso livello di questi criminali, il senso delle cose, come ricordava l’omelia di Pentecoste di un frate francescano pronunciata ieri a Greccio e che citava un detto rabbinico: Si piange più per i mattoni delle torri che per le vittime della loro caduta.

Mi ha anche colpito il commento di una persona su FB alle notizie che ritwitto spesso su queste stragi e malefatte allo scopo di contribuire nel mio piccolo a mantenere alta la tensione su questo continuo sterminio di Cristiani in Siria come in altre parti del mondo. 

Era un commento triste e ironico che chiedeva se si pensasse di fermare questi fondamentalisti con le preghiere, intendendo che solo le maniere forti possono fermarli.

Un commento che ignora una situazione geopolitica cosi strana e complessa come mai in passato, si pensi solo alla rivoluzione sciita nello Yemen e la configurazione sunnita dell’Isis stesso.

Il problema dell’Isis e di un eventuale intervento militare è così complicato e delicato che non si può risolvere in una battuta di twitter o in una discussione su FB, anche se è certo che stiamo assistendo, stiamo vivendo una pagina di storia dove la lotta del Maligno contro la Chiesa è quanto mai evidente. 

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Io Sono Keniano un hashtag per non dimenticare: iosonokeniano

Io Sono Keniano per non dimenticare iosonokeniano

Io Sono Keniano

Io Sono Keniano o Keniota, come sarebbe preferibile dire, ma la sostanza non cambia, il terrore fondamentalista ha colpito il Kenya, e se fosse confermata la notizia che uno dei terroristi uccisi fosse figlio di un alto funzionario del governo, il veleno del fondamentalismo sarebbe entrato nel cuore dello stato keniota, che il contagio del veleno fondamentalista proveniente dalla Somalia è arrivato fin lì, … e sradicare il fondamentalismo non è un’impresa facile.

Il terrorismo è vigliacco si nasconde, come un crudele demonio, si offre per proteggerti e invece ti uccide, nel modo più crudele possibile, nel modo che possa spaventare di più,

Sulla rete è partitol’hashtag #Iosonokeniano, Io Sono Keniano, soprattutto grazie al tweet di un Vip, Flavio Briatore che scrive amareggiato:

i nostri politici erano su tv e media x condannare attentato in Francia neanche una parola morti di serie B”

Avrà anche ragione ma il problema non sono le dichiarazioni dei politici, che spesso lasciano il tempo che trovano, ma l’assuefazione a questo genere di notizie, l’impotenza che pervade i leader mondiali come l’uomo della strada che al massimo può esternare sui social media i suoi sentimenti di rabbia o di pietà, ma come sconfiggere il male del terrorismo fondamentalista?  E’ una risposta davvero difficile da dare, meno che meno in un tweet.

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Orrori Isis Share, Sharia e disinformazione

Orrori Isis Share, Sharia e disinformazione

Orrori Isis

Circolano in rete dei siti web di giornalismo, dove alle volte le notizie sono dette a metà, in modo accattivante, con foto che da sole invitano a cliccare, perché quello è il loro scopo, che vi si clicchi sopra, perché cliccando aumenta il loro guadagno.

Gli argomenti sono i più disparati, dall’episodio del fedifrago, all’animale che fa qualcosa di strano, dal meteo … agli ultimi orrori Isis che sono stati diffusi in rete o nei siti internazionali da fonti non sempre attendibili, perché di persone che stazionano in quei luoghi (come gli inviati di guerra per esempio) ce ne sono sempre di meno.

La disinformazione sugli orrori Isis è il fatto stesso che questi siano diventata merce, news che fanno share che danno clic al sito e quindi pubblicità, senza che si cerchi di capire bene come stanno le cose, alla fine alimentando un certo luogocomunismo fatto da affermazioni assai discutibili, con equazioni improbabili come quella che leggo oggi su un sito tra i più seri ed informati come “Il Giornale”, che nega ad ogni costo l’esistenza di un Islam moderato perché il Corano stesso è in sé un libro violento  generatore di violenza …

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Via Crucis riflessioni e immagini di google

Via Crucis riflessioni e immagini di google

Via Crucis

È di nuovo quaresima, e con la quaresima nelle parrocchie, nelle comunità o singolarmente ricomincia quello che si chiama il pio esercizio della Via Crucis … Un ripensare il culmine del mistero cristiano, della fede cristiana, che è una fede materialista e non spiritualista che crede nella generazione della Parola dal Pensiero, dalla Mente di Dio, di questa Parola che si fa Carne, come abbiamo festeggiato poco più di un mese fa, perché attraverso la Carne e la Parola riscoprissimo, entrassimo nel Pensiero di Dio. Questo cammino meraviglioso del Verbo ha avuto il suo culmine nella Via Crucis, raccontata in tutti e quattro vangeli, anzi nel quarto Vangelo è circa la metà del testo se si considera l’ultimo discorso di Gesù nell’ultima cena.

Immagino gli Apostoli, le donne, i primi cristiani di Gerusalemme, ripercorrere  le strade della via Crucis dove Gesù visse i suoi momenti più difficili, dove pur rimanendo Dio era come se Dio non fosse (kénosis), come fosse solo uomo, l’unico uomo capace di sperimentare fino in fondo l’abbandono totale da parte di Dio.

Credo che nessun mistico o santo che sia, abbia mai potuto e possa mai vivere quello che ha vissuto Gesù e non solo durante la via Crucis. Gesù che chiede ad ogni uomo di vivere la sua vita, il suo più o meno grande fardello di sofferenze, in comunione con le sue, come diceva San Paolo, che di sofferenze ne conobbe moltissime, completare con i propri patimenti, le sofferenze di Cristo.

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