Continua il tempo della Misericordia ovvero della Sovrabbondanza
Continua il tempo …
Carissimi amici,
è praticamente finito l’anno santo della Misericordia e, con tutte le difficoltà sopravvenute dopo il sisma di Norcia, siamo riusciti a celebrare egualmente la terza ‘Festa della Mia Parola’ nell’ambito del Giubileo della Misericordia voluto da papa Francesco.
Poesia Essenziale di fronte alle nuvole di un paesaggio umbro
Poesia Essenziale
Da un po’ di tempo Facebook ha messo su una funzione che propone ai suoi utenti dei post pubblicati anni prima chiedendogli se vuole condividerli, tra questi queste stille di poesia che ho voluto inserire anche nel blog insieme alla foto con cui l’ho postata ben cinque anni fa.
Una poesia che mi piace chiamare essenziale non solo perché formata da pochi versi ma anche perché parla dell’essenza dell’essere “Tu”.
Già, ed è un concetto ben chiaro nella Teologia Cristiana, tutto è un nato da un “Io” Dio, che si fa “Tu” senza smettere di essere Dio.
Teologia essenziale
La Generazione del Verbo come una immagine identica alla Figura che lo ha generato come un’Eco di Voce che dice lo stesso Nome e che pertanto è ha stessa natura senza essere la stessa persona, generata e non creata, perché non appartiene ad una dimensione diversa.
Non entra nel Tempo e Nello Spazio ma rimane in un ‘Non Tempo’ e ‘Non Spazio’ che si rende però comprensibile a chi vive nello Spazio e nel Tempo, mediante la Rivelazione del Roveto, rivelazione compiuta quando la Voce della Parola incarnata pronuncia il Nome: Io Sono!
Nome Divino
Tra i tanti Nomi possibili la Parola di Dio , sceglie ciò che è essenza della Parola, il Verbo, e del Verbo il più semplice ed essenziale l’Io SoNo, a noi non resta che sperare di potere cantare il Suo Nome con Inni Onoranti, Suoni Onoranti, Note Onoranti come imparato dalla Spiritualità di Franca Cornado.
Questo il senso del “Tu Sei” finale della Poesia Essenziale.
Ne parleremo sabato prossimo al Cenacolo San Marco a Terni.
Claudio Pace su Poesia Essenziale 5 Novembre 2011 ripescata da Facebook
( Clicca QUI per condividere l’evento tramite facebook, QUI per condividerlo con Google+ Clicca QUI per il Comunicato Stampa)
Carissimi amici,
relatori, co-organizzatori o persone che semplicemente ci seguite,
come purtroppo abbiamo, non solo visto in tv, ma sperimentato essendo vicini all’epicentro, il Sisma del 30 Ottobre ha definitivamente impedito di celebrare a Norcia la Festa della Mia Parola prevista per il 12 Novembre, ci spostiamo a Terni presso il Cenacolo San Marco, stessa data 12 Novembre ma anticipando un po’ l’inizio dei lavori: alle 9 e mezzo.
Trepidazione
Immagino il dispiacere, la trepidazione di tutti, nel vedere le immagini della Basilica di San Benedetto distrutta, dopo aver già visto la distruzione della Abbazia di Sant’Eutizio e di tante altre chiese della Valnerina, con i loro affreschi e statue di gran valore per l’arte ma soprattutto per la fede cristiana, ma nel contempo tutti noi credo dobbiamo ringraziare Dio perché non c’è stato nessun ferito grave né tra la popolazione, né tra i vigili, tecnici e frati che con affetto e dedizione sfidavano il sisma anche per vedere le condizioni della Basilica e della altre chiese.
Una scritta in latino dentro la Basilica di San Benedetto ricordava che la Chiesa era stata distrutta tre volte e tre volte ricostruita dai monaci benedettini, adesso scriveranno quattro volte, speriamo prestissimo.
Vicinanza
Volevamo essere vicini alla popolazione di Norcia, così duramente colpita, lo saremo lo stesso celebrando lo stesso il nostro evento Kairos a Terni, nella sala del Cenacolo San Marco, che Stefania Parisi e Don Enzo Greco ci hanno messo a disposizione e che pubblicamente voglio ringraziare.
Non appena ci saranno le condizioni chiederemo di nuovo all’amministrazione di Norcia di celebrare il nostro evento Kairos a Norcia, chissà, già in Primavera.
Patrocinio del comune di Terni
Proveremo ad invitare qualche amico di Norcia, dell’amministrazione comunale, del Monastero dei Benedettini o semplicemente della città di Norcia, anche se immagino sarà difficile la loro partecipazione in questi momenti ancora così concitati.
Marco Onofri il violinista che sarebbe venuto a Norcia con il suo Duo Umbria ed un violinista norvegese ripetendo il concerto che farà la sera prima ad AcquaSparta ha garantito la sua partecipazione, come già ad Assisi ( vedi QUI ) questa volta le letture saranno sugli attributi di Dio e sull’incontro mistico tra Benedetto e Scolastica ( vedi in fondo a questa pagina tratta dal proprio dell’Ufficio delle Letture di Santa Scolastica )
Per chi avrà la possibilità e lo desidera, prima di iniziare il nostro evento Kairos, alle ore 9 attraverseremo la Porta Santa della Cattedrale di Terni (chi vuole potrà essere lì già dalle 8.30 per la Messa) per poi recarci a piedi alla vicina sede del convegno al Cenacolo San Marco in via Leone 12.
Chi viene da fuori può agevolmente e gratuitamente parcheggiare in via G. Prati evitando di puntare il Tom Tom su via Leone 12 perché è in piena zona ZTL!
Ricordo anche il pomeriggio Lenr e Creato (più o meno verso le 15) che la volta scorsa fu così animato e interessante.
Grazie per l’attenzione e Buona Festa di Ognissanti a Tutti
Claudio Pace Terni 1 Novembre 2016 su Evento Kairos
Una carismatica vissuta il secolo scorso, Franca Cornado pregó Gesù così: “Signore, Tu sei Onnipotente e vedi quanta sofferenza c’è sulla terra, … Perché Tu, che tutto puoi, non estirpi in una sola volta tutto il male?“.
La stessa si sentì rispondere:
“Vedi Franca, è vero, Io Sono Onnipotente e se volessi in un batter d’occhio il male sarebbe distrutto sulla terra. Gli uomini diventerebbero Angeli. Ma io non ho bisogno di Angeli: ne ho miriadi in Cielo. Io invece ho bisogno di Dei. Solo gli uomini lo possono diventare se, dopo la caduta, sanno attraversare la sofferenza. Valorizzate la sofferenza.”
— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) June 4, 2016
Non potevo pensare che la foto di una rosa del mio giardino in via Trevi a Terni, potesse avere tanti clic su twitter e con essa immagino, la paginache ho linkato in cui veniva riportata una traduzione di una splendida poesia di Jorge Luis Borges diventato famoso in Italia grazie ad una scitazione del primo ministro @matteorenziin Argentina.
Nel twittare, il trend era #ConBorges, ed è nato anche uno scambio di twit assai interessante …
Ognuno ovviamente parla secondo i suoi schemi, la sua cultura, a Borges la rosa richiamava i persiani e l’Ariosto, a me più modestamente, la Rosa richiama alla mente diverse cose.
Prima di tutto il Cantico dei Cantici, dove la lei del Cantico ad un certo punto si autodefinisce Rosa del Sharon e fa quasi diventare lui un giglio di Engaddi o di Ein Gedi come è conosciuta modernamente la suggestiva Oasi vicino al Mar Morto.
Se si pensa la cultura non proprio femminista dell’epoca, l’eroina del Cantico dei Cantici è davvero quella sorella piccola che si ribella è afferma di se:
Io sono un muro
e i miei seni sono come torri!
Così sono ai suoi occhi
come colei che ha trovato pace! Ct 8,10
Ma ci sono anche la Rosa e la Spina di Santa Rita, la Rosa di Rialp del fondatore dell’Opus Dei, l’Apparizione della Rosa Mistica a Pierina Gilli legata ad un altro fondatore, Franca Cornado, e perfino la rosa nella storia di mistico sponsale tra San Pio e Cleonice Morcaldi che fanno conoscere al mondo un Padre Pio molto diverso da quel burbero frate la cui profonda spiritualità troppo spesso viene diluita in un generico possesso di carismi straordinari e di capacità esorcistiche.
E che dire della Rosa dei Beati del paradiso di Dante o del “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco dove l’amore tra un giovane frate e una ignota ragazza del popolo crea una suggestione tutta particolare in una trama che ha come filo logico il sorriso e di conseguenza l’amore?
[youtube]https://youtu.be/G5QjhRJh-BQ[/youtube]
Insomma la Rosa con i suoi variopinti colori evoca in ognuno di noi cose molto diverse, il bello dei social media e che fa incontrare, talvolta scontrare, queste diverse sensibilità e culture, un incontro che il rumore della rete per il momento non è riuscito ad impedire.
Infine l’immagine suggestiva estrapolata da il deserto di Borges e riportata anche essa in un tweet:
[…] Questa è una parabola, Prima di sprofondarmi nell’inferno i littori del dio mi permisero di guardare una rosa. Quella rosa è ora il mio tormento nell’oscuro regno.
[…]
Gioia dono e virtù da vivere nel giubileo della Misericordia
Gioia
[youtube]https://youtu.be/Uw0daiwfJyE[/youtube]
Ormai è un classico della musica del Gen Verde, è un piccolo ma significativo inno alla gioia.
Le parole sono brevi e semplici e sono un ‘ottima sintesi della Spiritualità di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei focolari, per la quale la gioia non è un’utopia …