Armonizzare l'atmosfera

SLOW RAIL Umbro Sabino da disagio a opportunità

SLOW RAIL Umbro Sabino da disagio a opportunità

SLOW RAIL
SLOW RAIL

SLOW RAIL Umbro Sabino, ovvero ferrovia lenta e purtroppo anche disagiata. Ne abbiamo parlato e ne riparlermo ancora per segnalare i disagi che vivono i pendolari permanenti e quelli occasionali come il sottoscritto che per andare a Roma o Assisi o a Perugia predilige il treno alla macchina. Ma la slow rail potrebbe essere una opportunità per il territorio ternano e umbro reatino se Trenitalia sollecitata da assessori regionali, sottosegretari e onorevoli, a cui farò avere la mia sullo Slow Rail, accogliesse la mia proposta. La mia proposta è molto semplice, e a basso costo, fare di Terni il terminale dell’attuale treno che dall’aeroporto di Fiumicino giunge ad Orte,

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Pista ciclabile di Via Vulcano poco ciclabile: proposta

PISTA CICLABILE POCO CICLABILE IN VIA VULCANO A TERNI: Modificarla in un uno spazio per i cani.

Pista ciclabile poco ciclata di via Vulcano a Terni
Via Vulcano a Terni Pista Ciclabile

PISTA CICLABILE nei quartieri Est della città?

Un sogno che qualcuno ebbe qualche anno fa,

e che cominciò a prospettare con un piano di realizzazione di piste ciclabili nel

comune di Terni ma che a distanza di diversi anni,

ha prodotto nella zona di Prisciano,  solo un topolino,

la pista ciclabile di via Vulcano che per come è situata però è davvero poco ciclabile.

E la ragione è molto evidente, e non è legata agli Oleandri che spesso non curati,

esondano la pista ciclabile stessa, ma al fatto che per entrarci dentro,

il presunto ciclista dovrebbe lasciare la via Vulcano,

che non è allargabile prima della pista perché costeggia il torrente Serra,

e poi fermarsi perché la pista non prosegue a causa di una proprietà privata ben recintata, 

e re-immettersi con molta attenzione nella via Vulcano stessa,

manovra da fare con molta cautela se non si vuole finire sotto qualche automezzo pesante

che spesso transita la zona per andare al Magazzino Merci dell’AST.

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Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …

Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …

Non dica Ascesi ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …
Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole … Il Sole nel campanile della basilica di San Francesco

Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole sono le parole del XI Canto del paradiso.

Questo canto è stato oggetto di una mia relazione ad un convegno organizzato, dal Movimento Carismatico, nel 1990, proprio ad Assisi, e che aveva per tema il Paradiso.

Non è che il sottoscritto sia una dantista, sono solo un appassionato di Dante Alighieri, che ho studiato al liceo e riscoperto da adulto, ascoltando per radio le lectio dantis di Vittorio Sermonti.

Queste  lectio che mi hanno accesso una passione per il sommo poeta che ogni tanto viene fuori, spingendomi a rileggere quella poesia che a scuola mi sapeva così astrusa e difficile e che ora invece mi pare dolce, armoniosa, musicale.

E così al convegno di carismatici, invitato a parlare del Paradiso di Dante da un amico che conosceva questa mia passione,  non pretesi di dare una lettura critica e scientifica del testo che scelsi di commentare, il canto XI del Paradiso di Dante, quello da cui sono tratte le parole Non dica Ascesi che direbbe corto. 

Cercai di fare una lettura spirituale e incarnata, ricordando fin dalle prime parole ai convenuti che essi avevano il privilegio di trovarsi:  Intra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo…

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Misteriosa donna vestita di nero al Metrò della stazione Termini

Misteriosa donna vestita di nero al Metrò della stazione Termini

misteriosa donna vestita di nero
Misteriosa donna vestita di nero

La misteriosa donna vestita di nero, che si vede nell’ immagine, era  ferma al metrò della  stazione Termini, lo scorso 15 Luglio verso le 10.40.

Avvistata mentre mi recavo al convegno del Cirps della Sapienza di Roma sul LENR, dopo una mattinata iniziata male, di ordinaria sfortuna, tipica di chi usa i trasporti ferroviari locali.

Il convegno iniziava alle ore 10.30 ed ho deciso quindi di prendere il treno delle 9.02 che  arriva alle 9.56 a Roma Termini.

Un  treno IC che costa sedici euro in seconda, più del doppio della tariffa per la tratta Roma Termini-Terni che è di sei euro e ottanta e che è partito con venticinque minuti di ritardo per poi arrivare con mezz’ora di ritardo e, colmo dei colmi, si è fermato al primo binario est,  oltre cioè il termine di tutti i binari della stazione Termini.

Un percorso dal binario est alla stazione  da fare tutto a piedi e con questo caldo non è certo un utile esercizio. Sedici euro per fermarsi al binario est, con mezz’ora di ritardo  che vergogna di servizio pubblico!

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Ritardo treni viaggiatreno – La sfortuna del viaggiatore

Ritardo treni viaggiatreno – La sfortuna del viaggiatore

ritardo treni viaggiatreno
ritardo treni viaggiatreno

Ritardo treni viaggiatreno : ci sono treni che nascono sfortunati, o, meglio, sono i viaggiatori che li usano ad essere sfortunati. Ad esempio tutte le mattine guardando il tabellone luminoso della stazione Tiburtina non posso fare a meno di notare che il treno per Torino PN (un Intercity , il 794 per l’esattezza) proveniente da Salerno ha un ritardo variabile tra i 20 e i 45 minuti. Oggi, ma è l’eccezione che conferma la regola, non c’era nessun ritardo e lo sottolineo con stupore. Molti altri treni sono costanti nel loro ritardo, e si tratta spesso di InterCity.

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