Armonizzare l'atmosfera

Specchio rotto, novità dell’isola ecologica nr. 529 di Terni

Specchio rotto, novità dell’isola ecologica nr. 529 di Terni

Specchio Rotto
Specchio Rotto o meglio in disuso abbandonato nell’isola ecologica di via Trevi

Specchio rotto.

Uno specchio rotto, tra le novità dell’isola ecologica, ormai famosa grazie al mio blog e alle mie interrogazioni circoscrizionali, che poi non era proprio uno specchio rotto ma in disuso,  e comunque messo accanto al contenitore del vetro, tutto sommato un comportamento al limite dei regolamenti ma non certamente il peggiore. L’altro giorno ho visto dei copertoni seminuovi di una moto enduro, qualcuno li avrà ripresi e riciclati e poi di tutto di più.

Stavo pensando che se si avesse la pazienza di raccogliere tutti gli oggetti che vengono buttati nell’isola,  compreso lo specchio rotto di oggi, per poterli esporre in uno spazio espositivo adeguato, disposti in modo sapiente ed artistico ne verrebbe fuori una mostra di arte contemporanea di sicuro interesse.  Lo dico con un po’ di ironia ma anche con un po’ di spirito propositivo,  ho visto infatti qualche anno fa i resti di una grande linea industriale messa in disuso, che creavano nella piazzola dove sono stati deposti un ambiente molto suggestivo, perché non metterli nelle rotonde delle piazze, negli angoli delle strade delle periferie, come proposi tempo fa’ attraverso un atto di indirizzo proposto alla prima circoscrizione?

La trasformazione in pezzi artistici dei residui degli impianti industriali,  non è un’utopia irrealizzabile, il problema è destinare un po’ di risorse umane, tra volontari e dipendenti pubblici,  per dedicarsi ad un attività che può apparire strana ma che ha già dei precedenti apprezzabili e poi c’è il problema dei furti trattandosi di metalli, purtroppo il furto è di moda …

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Donne misteriose dei quadri di Otello Fabri

Donne misteriose dei quadri di Otello Fabri

Donne MisterioseDonne misteriose.

Nessuna persona che si accosti alla pittura di Otello Fabri può omettere di osservare la ricorrenza di un volto femminile o di due volti femminili, donne misteriose, che le testimonianze dei parenti non riescono a identificare in nessun volto particolare, e che forse non devono essere identificati in nessun volto particolare ma rimanere nel loro contrasto, nel loro essere due, due donne, due donne misteriose. Due, il numero due, è per eccellenza il numero del contrasto, della divisione, della lotta che non ha necessariamente un significato negativo, anzi può avere un significato fecondo, come nell’espressione tipica delle radici giudaico-cristiane: ‘L’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sole’. L’espressione è di Genesi, e verrà ripresa poi nel vangelo dal rabbi Gesù che obbietta la sentenza dell’antica Toràh, a chi gli propone di accettare un compromesso sulla pratica del divorzio, contestando il potere che aveva il maschio israelita di liberarsi della propria moglie, se per esempio questa fosse stata sterile e non avesse potuto garantirgli discendenza o per casi simili. Ma Otello nei suoi non raffigura una coppia uomo-donna ma due donne e nei loro atteggiamenti non c’è nulla di saffico o di simile che appartiene più alla sensibilità di questo periodo storico che non a quello in cui Otello dipingeva e che non mi pare che voglia in alcun modo esprimere … 

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Largo Otello Fabri a Terni Intitolazione e Inaugurazione di una mostra

Largo Otello Fabri a Terni Intitolazione e Inaugurazione di una mostra

Largo Otello FabriLargo Otello Fabri.

Il nove Novembre, data scelta per l’intitolazione del largo ad Otello Fabri e l’inaugurazione della mostra a Palazzo Primavera, cade di sabato. Sarà più facile per chi non lavora di sabato partecipare all’evento e credo che ne valga proprio la pena.

L’Amministrazione comunale ha deciso infatti di dedicare, alla memoria del pittore ternano, un largo, largo Otello Fabri, appunto perché anche nella toponomastica della città, proprio vicino al posto dove lui aveva il suo laboratorio, sia ricordato questo pittore le cui opere abbiamo potuto ammirare già in una mostra  l’anno scorso, mostra che ha avuto una grande affluenza di pubblico e che è stata, se non ricordo male, perfino prorogata …

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Lacrimosa Mozart nella parrocchia San Giacomo di Medjugorje

Lacrimosa Mozart nella parrocchia San Giacomo di Medjugorje

Lacrimosa.

Medjugorje non è un santuario né una basilica o altro ma una parrocchia e come in qualsiasi altra parrocchia può capitare che entrando trovi un coro che tenga un concerto di musica sacra.

Cosi è stato per me giovedì scorso,  nella ormai piccola chiesa parrocchiale, piccola rispetto al continuo  flusso dei pellegrini provenienti da tutto il mondo, in vista della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, la Corale Accademica “Pro Musica” di Mostar ha eseguito il famoso “Requiem KV 626” di W. A. Mozart” del quale ho rubato un pezzetto con la mia fotocamera compatta,  eccolo: 

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