Armonizzare l'atmosfera

Ultime dalla stazione Tiburtina

Ultime dalla stazione Tiburtina

Ultime dalla stazione TiburtinUltime dalla stazione Tiburtinaa, un titolo da corrispondente di guerra; non deve stupire, purtroppo. La vita del pendolare è una guerra continua. Una guerra contro chi dovrebbe facilitare e rendere possibile la tua vita, la vita di chi, per esigenze di ogni genere, ha deciso di vivere lontano dal proprio posto di lavoro. Sappiamo che quasi sempre non è una scelta quella di essere pendolari ma un qualcosa imposto dalle circostanze che siano questioni familiari oppure economiche oppure entrambe. E più che una guerra è un continuo difendersi e trincerarsi, cercando di barcamenarsi e trovare rimedio ai continui attacchi alla propria esistenza e al proprio tempo libero operati da chi invece dovrebbe mettere a disposizione un servizio adeguato ed efficiente, proprio per permettere ai 3,5 milioni di Italiani che usano quotidianamente il treno di raggiungere il posto di lavoro in modo sereno e tranquillo. I continui attacchi alla nostra esistenza già penalizzata da ore dedicate ai trasferimenti sono operati in continuo.

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Anagrafe gelata nel palazzo comunale del Pentagono a Terni.

Anagrafe gelata nel palazzo comunale del Pentagono a Terni.

anagrafe gelataAnagrafe gelata.

Non è ancora Natale e di buono c’è che grazie alla crisi i primi panettoni e pandori si cominciano a vedere solo adesso. Ricordo qualche anno fa che già ai primi di Novembre gli scaffali erano pieni di panettoni e pandori, che francamente stonavano, cambiando, per il dio euro, i ritmi delle nostre feste, che nonostante la globalizzazione continuiamo a vivere.

A Novembre è d’obbligo comprare i crisantemi, visitare al cimitero i nostri cari scomparsi, ricordarci di loro, con la preghiera per chi crede nella loro resurrezione, solo con il ricordo per chi non crede affatto. Tra poco invece comincia il tempo di Natale, preceduto dal tempo di Avvento per la chiesa cattolica, tempo di attesa del ritorno del Cristo e del Natale liturgico, della celebrazione cioè della festa più importante della cristianità, dopo la Pasqua. E con l’attesa del Natale ricominciano le luci (purtroppo non nelle periferie e nei sobborghi della città che sono un po’ trascurati),  i canti, il desiderio di avere vicino e stare vicino alle persone in cui crediamo, anche se magari stanno fisicamente lontano da noi.

Non so se è questo spirito natalizio, ma al comune di Terni, all’ufficio anagrafe, che più richiama il Natale (per via delle registrazione delle nascite), forse per caso o per altro,  si comincia a viverne una parte, non la migliore, quello che si richiama alla  famosa poesia e canzone, scritta dal poeta e santo, Sant’Alfonso Maria de Liguori che comincia cosi:

Tu scendi dalle stelle al freddo e al gelo…

anagrafe gelata corriere umbria

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Teatro Verdi Un Va pensiero dedicato alla giunta comunale

Teatro Verdi Terni Un Va pensiero dedicato alla giunta comunale

Teatro VerdiTeatro Verdi Terni.

Va’ pensiero, sull’ali dorate;  Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli  L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta, Di Sïonne le torri atterrate.
Oh mia patria sì bella e perduta! Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù!

Un passaparola via Facebook, Twitter, mail e telefono ed ecco in corso Vecchio davanti alla splendida facciata del Teatro Verdi, che purtroppo non corrisponde ad un interno altrettanto splendido, un coro di persone, un piccolo pubblico, qualche giornalista, un blogger, fotocamere, cellulari, ipad, iphone ed ecco la protesta è fatta, 

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Stazione Tiburtina: Cattedrale nel deserto?

Stazione Tiburtina: Cattedrale nel deserto?

Stazione Tiburtina, un inarrestabile fiume di soldi nostri per una cattedrale nel deserto inaugurata ormai un anno e mezzo fa, in corso d’opera.  Due anni invece sono già passati dal rovinoso incendio dovuto a colpevoli mancanze di controlli e sicurezza da parte della gestione della stazione. Un incendio le cui cause sono ancora ignote, un incendio che ha messo in luce la pericolosa superficialità di chi doveva custodire il sistema di controllo della stazione. Ma mentre nulla si sa sulle responsabilità dell’incendio gli utenti, le migliaia di pendolari che ogni giorno transitano per questo cruciale nodo di scambio scontano ancora le conseguenze dell’incendio e degli interminabili lavori di ristrutturazione.  

Una buona metà dei binari è ancora inagibile e ciò causa ritardi e disagi soprattutto per i pendolari i cui treni devono sempre e comunque dare la precedenza ai treni Alta Velocità anche nel caso, non infrequente, in cui  siano questi ultimi ad essere in ritardo.

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