Armonizzare l'atmosfera

Balipedio Ternano L’importanza del primato tecnologico nella storia dell’Industria Ternana e Il Pyroshock test management nei luoghi del balipedio

Balipedio Ternano L’importanza del primato tecnologico nella storia dell’Industria Ternana e Il Pyroshock test management nei luoghi del balipedio

Balipedio

Sessione del Mattino

Nell’ambito del Convegno organizzato al Cenacolo San Marco lo scorso 30 Settembre 2017 dal titolo …

METAMORFOSI DELLA MATERIA NELLA MATERIA CONDENSATA PROVE TECNICHE DI SPERIMENTAZIONE AD USO NON ESCLUSIVO DELL’INDUSTRIA 4.0

Sono intervenuti, insieme a Don Enzo Greco che ha avviato i lavori con Teilhard De Chardin

e Carlo Piccioli che li ha conclusi con un intervento di carattere filosofico,

il ricercatore di storia Locale Sergio Dotto, che ha parlato del primato tecnologico della Terni di ieri e

Lucia Di Masso e Antonio Alvino del Serms di Terni che sono un esempio del primato tecnologico della Terni di oggi.

Il filo conduttore è il balipedio, che letteralmente significa il campo della balistica.

Di seguito i loro interventi, pdf e playlist, e a seguire l’articolo che scrissi nel blog, ben sei anni fa,

quando per caso l’incontrai ad un convegno sui brevetti dei quali allora mi occupavo.

L’importanza del primato tecnologico nella storia dell’Industria Ternana

Sergio Dotto, ricercatore di storia locale, curatore del sito archeologiaindustriale.org e vice presidente vicario del Centri Studi Malfatti

Pyroshock test management nei luoghi del balipedio

Lucia di Masso Ceo Serms Antonio Alvino, direttore tecnico

Balipedio l’articolo del 14 ottobre 2011

Dicesi Balipedio il campo sperimentale di tiro dove si eseguono tutte le prove atte a determinare il comportamento di un’arma da fuoco.

Compito fondamentale del balipedio è raccogliere i dati per il controllo e la compilazione delle tavole di tiro,

studiare le forme più opportune da dare ai proiettili,

stabilire la granitura delle polveri di lancio,

scegliere la le forme più opportune da dare ai proiettili, stabilire la granitura delle polveri di lancio,

scegliere la forma e posizione delle cinture di forzamento.

Dispositivo essenziale è la linea di tiro, che parte da un punto definito,

in vicinanza delle piazzole dei pezzi, e si prolunga in linea retta per 20, 30 fino a 40 km e più.

Fin qui la definizione che da la Treccani, ma nella città della
fabbrica d’armi e dell’acciaio, Terni, poteva mancare un balipedio?

Certamente no, ed il primo a spiegarmene l’esistenza non poteva che essere stato, Sergio Dotto,

l’autore del libro “L’acqua motore dell’industria”, un vero e proprio trattato di archeologia industriale,

un’opera preziosa che racconta, e non solo alla ristretta cerchia di studiosi,

come il nostro territorio coniuga “natura e ingegno”, come pochi altri territori in Italia e nel mondo.

Il Balipedio è per Sergio Dotto, ancora un mistero che richiede un indagine, una spiegazione: è stato distrutto?

E’ stato murato? Ci sta ancora del materiale, dei reperti, delle tracce che in qualche rara foto d’archivio è possibile ancora vedere?

Via del Balipedio

Oggi il discorso sul Balipedio è venuto fuori al convegno sui Brevetti organizzato, dalla CONFINDUSTRIA,

insieme alla CONFCOMMERCIO e al polo universitario ternano dell’università di Perugia,

al termine del quale durante il primo degli interventi non programmati ho voluto parlare del Balipedio,

ormai solo il nome di una località a malapena ricordata da uno sbilenco cartello stradale,

posto a poche centinaia di metri dal cancello principale della sede della facoltà di Ingegneria di Pentima.

Balipedio

Il cartello riporta appunto la scritta ‘Via del Balipedio’ ed essendoci solo un abitazione e niente di più,

sfugge agli occhi delle persone che per varie ragioni, di lavoro o studio, frequentano quella zona.

Ho parlato del balipedio, perché prima di me, la dottoressa Lucia di Masso presentando le attività del Serms,

un felicissimo esempio di spin off dell’università di Perugia, polo di Terni,

che ha lavorato a supporto del progetto aerospaziale AMS, dal 2011 in orbita sulla stazione spaziale internazionale,

è venuto fuori il nome di un test “PYROSHOCK che pare essere una continuazione in chiave moderna delle vecchie

prove balistiche che si eseguivano al Balipedio di Terni, forse un caso o forse questa continuazione tecnologica

nella zona di Terni è il segno che la cultura industriale nata sulle sponde del Nera,

è ancora viva pronta a sfidare i cambiamenti tecnologici e le crisi finanziarie,

ma sempre all’avanguardia della scienza e della tecnica.

Pyroshock

Di seguito una breve spiegazione del PyroShock fornitomi gentilmente dall’ing. Antonio Alvino.

Balipedio“È necessario che ogni satellite sia resistente anche a shock meccanici di tipo pirotecnico

dovuti alle esplosioni degli stadi dei razzi che li porteranno in orbita.

Il “PYRO-group”, un gruppo di ingegneri del SERMS,

sta lavorando alla progettazione di un macchinario in grado di riprodurre questo tipo di sollecitazione.

Si tratta di valori di accelerazione elevatissimi (fino a 3000 g) e ad altissima frequenza.

Pochi laboratori hanno la capacità di ottenere tali livelli con la dovuta precisione.

In USA vengono utilizzati esplosivi ma vi sono seri problemi di sicurezza nonché di ripetibilità delle prove.

Tra i diversi meccanismi utilizzati al SERMS vi sono l’utilizzo di shaker elettrodinamici

accoppiati con strutture risonanti o addirittura  cannoni ad aria compressa

con cui sparare cilindri d’acciaio ad alta velocità che colpiscono grandi piastre su cui vengono fissate le schede da testare.

Lo studio di questo tipo ti impatti ad alta energia ha portato il SERMS ad esporre i propri risultati

anche in conferenze internazionali che si occupano di qualifica  ambientale (ad esempio allo IEST ESTECH 2011 di Chicago).”

Conclusione

Signori ecco Terni la città dell’acciaio, del balipedio, della tecnologia, dei satelliti, del … PhyroShock.

Claudio Pace 1 Ottobre 2017 Balipedio al convegno sull’Industria 4.0