— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) June 4, 2016
Non potevo pensare che la foto di una rosa del mio giardino in via Trevi a Terni, potesse avere tanti clic su twitter e con essa immagino, la paginache ho linkato in cui veniva riportata una traduzione di una splendida poesia di Jorge Luis Borges diventato famoso in Italia grazie ad una scitazione del primo ministro @matteorenziin Argentina.
Nel twittare, il trend era #ConBorges, ed è nato anche uno scambio di twit assai interessante …
Ognuno ovviamente parla secondo i suoi schemi, la sua cultura, a Borges la rosa richiamava i persiani e l’Ariosto, a me più modestamente, la Rosa richiama alla mente diverse cose.
Prima di tutto il Cantico dei Cantici, dove la lei del Cantico ad un certo punto si autodefinisce Rosa del Sharon e fa quasi diventare lui un giglio di Engaddi o di Ein Gedi come è conosciuta modernamente la suggestiva Oasi vicino al Mar Morto.
Se si pensa la cultura non proprio femminista dell’epoca, l’eroina del Cantico dei Cantici è davvero quella sorella piccola che si ribella è afferma di se:
Io sono un muro
e i miei seni sono come torri!
Così sono ai suoi occhi
come colei che ha trovato pace! Ct 8,10
Ma ci sono anche la Rosa e la Spina di Santa Rita, la Rosa di Rialp del fondatore dell’Opus Dei, l’Apparizione della Rosa Mistica a Pierina Gilli legata ad un altro fondatore, Franca Cornado, e perfino la rosa nella storia di mistico sponsale tra San Pio e Cleonice Morcaldi che fanno conoscere al mondo un Padre Pio molto diverso da quel burbero frate la cui profonda spiritualità troppo spesso viene diluita in un generico possesso di carismi straordinari e di capacità esorcistiche.
E che dire della Rosa dei Beati del paradiso di Dante o del “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco dove l’amore tra un giovane frate e una ignota ragazza del popolo crea una suggestione tutta particolare in una trama che ha come filo logico il sorriso e di conseguenza l’amore?
[youtube]https://youtu.be/G5QjhRJh-BQ[/youtube]
Insomma la Rosa con i suoi variopinti colori evoca in ognuno di noi cose molto diverse, il bello dei social media e che fa incontrare, talvolta scontrare, queste diverse sensibilità e culture, un incontro che il rumore della rete per il momento non è riuscito ad impedire.
Infine l’immagine suggestiva estrapolata da il deserto di Borges e riportata anche essa in un tweet:
[…] Questa è una parabola, Prima di sprofondarmi nell’inferno i littori del dio mi permisero di guardare una rosa. Quella rosa è ora il mio tormento nell’oscuro regno.
[…]
Santa Rita La Rosa e la Spina, la Misericordia e la Grazia …
Santa Rita
La Festa di #SantaRita è una festa sentita in ogni parte del mondo per via della fama di santità e di grazie che Dio ha concesso e concede per intercessione di questa donna umbra, le cui notizie storiche non sono abbondanti, ma che ha mantenuto e mantiene una grande popolarità tra la gente semplice ma anche tra la gente ‘colta’, l’ordine a cui appartiene è infatti stato fondato da Agostino che non era un pinco pallino qualsiasi, ma un uomo che con la sua cultura e preparazione filosofica ha influenzato il pensiero del mondo occidentale.
Tra le notizie che mi è piaciuto diffondere in rete, quelle di un ragazzo uscito dal coma a Taranto, un miracolo attribuito all’intercessione di Santa Rita appunto, quella di una ragazza svedese, dichiaratamente atea caduta nella trappola di un balordo criminale che a Milano l’ha tenuta segregata per mesi e che ha trovato in Santa Rita il sostegno nella sua battaglia verso la libertà.
Ma il tweet che ha avuto più successo su Santa Rita è stato quello che ho scritto su ciò che è veramente impossibile, dato che la santa è conosciuta per intercedere presso Dio nei casi ritenuti impossibili:
#Sapevatelo oggi festa di #SantaRita. A Santa Rita chiediamo l`impossibile, convertirci veramente a Dio …
Se c`è un libro della Bibbia che non é di facile lettura, questi è il libro dell’ Apocalisse o della Rivelazione, certamente scritto in un contesto non solo di persecuzioni religiose, come quello odierno in cui si celebra il Free2pray, ma anche di divisioni e di incertezze tra le comunità cristiane ormai radicate nel Mediterraneo.
Un libro che gli addetti ai lavori invitano a prendere con le molle del contesto storico in cui fu scritto e del genere letterario usato dal o dagli autori, il genere apocalittico appunto, ma che rimane pur sempre Parola di Dio, che non cambia dai primi secoli della Chiesa, scritto quando per ricordare i martiri non c`erano i free2pray di Twitter ne la Tv, ma si scrivevano i libri sacri e si celebravano le memorie liturgiche di fronte le sacre ossa dei martiri.
I messaggi mandati agli angeli delle chiese di allora ci interrogano ancora oggi, siamo caldi o freddi o siamo tiepidi da provocare vomito in Dio per noi?
Andiamo dietro ai Nicolaiti di oggi o restiamo uniti e fedeli ai nostri pastori e al nostro papa Francesco?
Quello che sta accadendo nel nostro tempo nel nostro mare, ci fa capire se sono già suonati gli squilli degli angeli ai quali però continuiamo a non prestare ascolto?