Testo e playlist della sesta e della settima edizione della Festa della Mia Parola celebrata al chiostro delle Grazie e al santuario di San Francesco di Terni nil primo e il tre di ottobre del 2022 con Orsola Felici, Lucia Di Veroli, Francesco Locci e Giuseppe Tirrito
Ibisco una poesia di Don Luigi Principe: la pianta di Ibisco
Ibisco
Non sono molte le poesie che si trovano su questo bellissimo fiore che orna le nostre case e i nostri giardini, approfittando del brutto tempo di questo weekend prolungato del 25 Aprile, scarufando sui libri di casa, ne ho pescata una, che riporto sotto.
È stata scritta da un sacerdote salesiano (morto a Palermo nel 1966) a cui da bambino ero così affezionato che mio padre per un po’ mi nascose la notizia della morte.
Di questo sacerdote, Don Luigi Principe, che amava scrivere poesie, ho custodito gelosamente una sua raccolta “Canti moderni e Canti Antichi” pubblicata nel 1965 a Palermo, in cui ho appunto ritrovato la poesia sull’Ibisco che vi invito a godere, insieme alle foto dell’Ibisco Giallo che in questi giorni è fiorito ed è sfiorito nel giardino di casa e dell’Ibisco Rosa ancora in fiore ma non per molto …
Rocco Rindone un salesiano di Ballarò con lo stile di papa Francesco
Con gli auguri di Natale, ho ricevuto qualche giorno fa una interessante biografia di Don Rocco Rindone, un salesiano siciliano nato a Pietraperzia il 10 11 1939 e morto a Messina il 30 3 1988.
L’ho voluta pubblicare proprio oggi , giorno di fine anno, perché Don Rocco Rindone per me rappresenta uno dei periodi più belli della mia vita, la mia adolescenza, che ho potuto trascorrere con lui e con un gruppo nutrito di ragazzi e di ragazze, e non con un pizzico di nostalgia pensando a lui mi tornano alla mente tanti ricordi.
Tra questi il primo incontro che ebbi con lui, nel vecchio oratorio, proprio a due passi dal famoso mercato di Ballarò, dove mi accolse con quel sorriso compiaciuto e ironico allo stesso tempo, e con quel suo accarezzarsi la barba, tormentone tipico del suo modo di fare …
Chissà cosa avrà pensato di quel ragazzotto sbarbatello che veniva dalla Palermo bene, che frequentava il liceo di villa Ranchibile e che da quelle parti era proprio come un pesce fuor d’acqua.