Armonizzare l'atmosfera

Moplen Ternano E mò e mò e mò … le ruspe

Moplen Ternano  E mò e mò e mò … le ruspe

Moplen Ternano

Quando si parla di questi argomenti, della rivoluzione del Moplen negli anni 60, del Nobel Giulio Natta, del comico Gino Bramieri, ci si accorge purtroppo di non essere più giovani, e che forse di questi argomenti, già i miei figli ne sanno molto poco.

Già parliamo di Carosello, della Tv che comincia ad entrare in ogni casa dal tetto tramite delle antenne che captano dei segnali analogici, fino ad ancora a qualche anno fa, che in una scatola di legno si trasformano magicamente in immagini alle quali sono sincronizzati suoni, musiche, parole, vibrazioni, rumori, … solo i profumi e i sapori non sono entrati nel cinescopio e ancora non vi entrano.

E con la TV nascono i primi personaggi televisivi, come Gino Bramieri, nasce la pubblicità televisiva che fa decollare letteralmente i consumi delle aziende che la usano, nasce Carosello che diventa una specie di liturgia laica serale delle famiglie italiane che imparano ad usare saponi, dentifrici, elettrodomestici, carta igienica e … il Moplen della Montecatini.

Ecco Gino Bramieri in uno dei suoi spot, che resero celebre il Moplen … un prodotto inventato da un premio nobel della Chimica Italiana, Giulio Natta, prodotto a Terni negli stabilimenti della Polymer

[youtube]https://youtu.be/DKDkfHgz2YY[/youtube]

Read More…Read More…

StartUp Terni le donne incitano a cambiare mentalità

StartUp Terni le donne incitano a cambiare mentalità

StartUp Terni

StartUp Terni 4
StartUp Terni il tavolo dei relatori: Tiziana Tombesi, Leopoldo Di Girolamo, Ada Urbani, Simona Vicari, Giuseppe Flamini, Anna Amati, Chiara Damiani

Lavoro, lavoro, lavoro è una delle parole ormai più inflazionate che esistono in Italia, nei discorsi dei politici, in rete, nelle preoccupazioni di Papa Francesco, nei dati dell’Istat e se l’incontro di giovedì scorso presso la sala della Camera di Commercio di Terni è stato pieno di gente, con una nutrita rappresentanza istituzionale, presente il sindaco Leopoldo Di Girolamo insieme ad assessori della sua giunta, non è stato un caso.

A Terni, forse un pochino meno che in altre realtà italiane, il problema del lavoro si sente molto.

Si sente la mancanza di lavoro, la precarietà del lavoro, il problema dell’immigrazione ‘selvaggia’ per il lavoro di persone, di giovani che vengono dalle parti più povere del mondo, la realtà della nuova emigrazione dei nostri giovani, specie i più bravi e preparati che scelgono altre zone del mondo per realizzarsi nel lavoro che hanno scelto o trovato applicando spesso, e a favore di altri popoli, quel percorso di studio che hanno fatto da noi e che da noi non sono riusciti a sfruttare.

Gli inglesi per esempio, presumo per ragioni elettorali, si lamentano che gli italiani a Londra sono troppi ma intanto si godono i frutti della loro preparazione che abbiamo pagato tutti noi, famiglie e stato.  

Tra i tanti problemi del lavoro a Terni, quelli delle persone che hanno accettato l’incentivo all’Esodo proposto dall’Ast, l’Isrim, la Basell, tre situazioni diverse per certi aspetti ma con unico denominatore comune, la questione lavoro.

StartUp Terni 2
L’articolo sulla NewEco tratto dalla cronaca di Terni del ‘Il Giornale dell’Umbria’ di oggi

Per l’Isrim oggi, in piena campagna elettorale, leggiamo sulla stampa di un parziale  assorbimento da parte del personale da parte di una municipalizzata, unico spiraglio che segue a tanti interventi, presunti interessamenti e proposte.

Nulla a che vedere con le parole del sottosegretario al Mise, Simona Vicari,  che ha illustrato i dati nudi e crudi sulle start up umbre e sul loro accesso ai fondi del Mise e delle banche.

Il nulla o quasi a Terni e in Umbria, nessun interessamento, nessun progetto, nulla di rilevante o quasi, eppure ci sono bandi, sgravi, fondi di garanzia, microcredito,etc. ma ci vuole chi abbia voglia di rischiare, di intraprendere e chi sappia assistere chi decida di percorrere questa strada, … L’Europa, lo stato, la regione e il comune dovrebbero essere in prima linea, ma ci sono le competenze?

C’è la mentalità? Una città abituata a vivere di lavoro nella grande fabbrica, nell’indotto e nei servizi, riesce a cambiare rapidamente la sua mentalità? Quei lavoratori della Basell che aspettavano e speravano di essere assorbiti da altre realtà locali e che non hanno voluto lasciare Terni per Ferrara, hanno mai pensato di diventare imprenditori di se stessi? E se sì sono stati aiutati a farlo? E i soldi che sono arrivati sulla città, indirettamente dagli incentivi all’esodo da parte dell’Ast, sono diventati una forma di investimento e sviluppo per il territorio?

Territorio dove si fabbricava il Moplen di Giulio Natta, come ha ricordato anche il sottosegretario Simona Vicari, citando Terni come esempio storico dell’innovazione italiana degli anni sessanta e della necessità di continuare anche a Terni questa tradizione innovativa del lavoro.

[youtube]https://youtu.be/4RyALqnlyyQ[/youtube]

Read More…Read More…