Luce Immacolata Voce Immacolata Carne Immacolata l’omaggio del sole e delle Creature a Santa Maria Regina Degli Angeli
Luce Immacolata Voce Immacolata Carne Immacolata
Luce Immacolata
Per visualizzare le foto scattate da Marcello Betti dentro la Basilica clicca sulla data dic-20169-dic 2017
Qui invece per vedere le foto del compianto amico Cosmo Oliva
Per l’articolo del Corriere dell’Umbria clicca QUI
Segue la playlist degli interventi e alcune foto, le relazioni (filmati e file di 2 presentazioni) ed un breve racconto dell’evento del 9 dicembre 2017.
Nella pagina seguente altre foto e il racconto della ‘prima esperienza’ del fenomeno solare.
Il Giubileo della Misericordia ha la sua genesi nella festa della Immacolata e grazie anche ad un amico sacerdote che mi ha procurato un biglietto per piazza San Pietro oggi ho potuto partecipare alla Santa Messa celebrata da Papa Francesco, alla presenza del papa emerito, Papa Benedetto, tanti vescovi e sacerdoti e migliaia di fedeli, a cui è seguita la cerimonia di apertura della porta santa e l’Angelus.
La giornata scelta è stata la festa dell’Immacolata, che quest’anno coincideva con i cinquanta anni del concilio vaticano secondo, del quale alcuni brani sono stati letti prima della recita del Rosario, in attesa dell’inizio della Santa Messa.
Felice scelta questa del papa, che ribadisce l’importanza e l’attualità del concilio vaticano secondo, che è stata una apertura della chiesa verso il mondo, e anche il canto scelto per intervallare la lettura è stata significativa e non solo per le parole, misericordias domini in aeternum cantabo, ma per il fatto che è uno dei canti di Taizè, il luogo da dove tanti di noi giovani del 1975 abbiamo cominciato a cantarla, da Taizè a Roma, Palermo, Monreale, Filaga e tanti altri posti dove ci si radunava per pregare per l’unità dei Cristiani nello spirito dei documenti conciliari che invitavano a superare gli steccati che dividono le varie confessioni cristiane.
Magistero mariano e magistero petrino due luci per il mondo
Magistero mariano
La recente decisione di Papa Francesco di istituire un dicastero per la comunicazione fa comprendere molto bene che la comunicazione delle notizie, delle informazioni, la tutela dell’immagine della Chiesa, sia per papa Francesco molto di più di un dettaglio da curare, ma qualcosa che va molto al di dentro della stessa dottrina cristiana che si basa sul Vangelo, che altro non significa che ‘buona notizia’.
Un significato del termine greco Vangelo come buona notizia che rischia di perdersi nella sua traduzione italiana quando lo si traduce con vangelo e non con notizia, essendo ormai nel nostro linguaggio la parola vangelo legata al libro, ognuno dei primi quattro libri del Nuovo Testamento si chiama infatti vangelo o come sinonimo di verità, per via della nota espressione popolare: ‘vero come il vangelo’.
La ‘notizia’ a cui uomini come Paolo dedicavano tutta la loro vita per viverla e diffonderla, è che un profeta galileo, crocifisso dai romani alla periferia di Gerusalemme non era un pinco pallino qualsiasi, ma il Cristo, l’unto di Dio, il figlio di Dio e che essendo tale, è risorto, sconfiggendo la morte una volta per tutte.
E coloro che ascoltano questa buona notizia, credendovi, conformando la loro vita a questo annuncio, sono destinati a diventare altri Cristo, a sconfiggere con lui la morte, assumendo come lui un altro aspetto, un’altra forma con un corpo glorificato con cui vivere eternamente, assumendo per partecipazione la natura divina che il Cristo aveva di suo e che assumendo la natura umana che non aveva, ha donato a noi che abbiamo la natura umana ma non ancora quella divina.
E il papa di cui i media riportano anche le omelie che ogni mattina pronuncia a braccio nella celebrazione della sua Messa quotidiana a Santa Marta, tutte le sue comunicazioni le orienta alla comunicazione per eccellenza del vangelo-notizia: Cristo è risorto è veramente risorto.