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Fiuggi magica dall’acqua che spacca le pietre a …

Fiuggi magica dall’acqua che spacca le pietre a …

Fiuggi Magica

Fiuggi Magica 16Il più illustre estimatore dell’acqua di Fiuggi, pare sia stato Michelangelo Buonarroti che con le pietre aveva a che fare e non solo come materia prima con cui faceva i suoi capolavori.

Infatti soffriva di calcoli renali e riuscì dopo due mesi di cure idropiniche a eliminare gran parte del suo problema.

Ma oggi il dato storico  e la fama popolare non basta, ci vuole il dato scientifico e l’università “La Sapienza” lo ha tirato fuori con degli studi che confermano, statistiche alla mano, che l’uso dell’acqua spaccapietre, specie se continuo nel tempo,  favorisce la … risoluzione dei calcoli, con la loro espulsione.

Fiuggi Magica 12

Confortato dalla fama e dagli studi scientifici anch’io, che ho l’onere di avere lo stesso problema di calcoli dell’illustre scultore italiano – cosa che non è di alcun conforto né consolazione – sto facendo il tentativo di risolvere il “doloroso” problema che mi affligge.

Con l’occasione, tra una bevuta e una passeggiata, sto scoprendo l’altra Fiuggi Magica, quella che si osserva per esempio guardando verso il cielo, tra un sorso di acqua calda e il prescritto movimento corporeo, oppure guardando degli splendidi esemplari di sequoie sempreverdi presenti nel parco o un albero che con le sue radici spacca dei sassi che sono autentiche rocce, una testimonianza simbolica di quella antica battaglia tra vita e roccia, spirito e materia.

Fiuggi Magica 0

C’è da scoprire un po’ di magia della Fiuggi Magica, anche passeggiando per le vie del borgo antico, che solo grazie all’intuizione di un consigliere comunale degli inizi del secolo scorso, avallata poi da Giolitti, si chiama Fiuggi e non più Anticoli di Campagna.

Un’ idea, quella del cambio nome, che potrebbe essere copiata anche da Terni, che potrebbe assumere il nome di San Valentino, dal nome del famoso santo protettore di cui conserva le spoglie … e che nonostante sia celebrato con una festa internazionale e non solo religiosa, il San Valentino day, non riesce a essere sfruttato a pieno sotto il profilo della valorizzazione turistica del territorio.

L’idea pare poco applicabile, perché a differenza di Anticoli, Terni, per via dell’acciaio, ha un nome che è già marchio conosciuto in tutto il mondo e inoltre l’acciaio ha dato alla città una cultura del lavoro in cui quella del turismo ha molta più difficoltà ad attecchire.

[youtube]https://youtu.be/rwWdb86Pk9I[/youtube] Biagio Terrinoni, in arte Biagio da Fiuggi, pittore ed insegnante d’arte racconta la gocciofiaba

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Acciaierie dimenticate nella storia e la congiuntura siderurgica

Acciaierie dimenticate nella storia e la congiuntura siderurgica

Acciaierie dimenticate

Ovvero ci sono pagine di storia dell’acciaieria di Terni che sono state dimenticate, per il tanto tempo trascorso ma che grazie agli studiosi e la loro passione, ci vengono riproposte suscitando un certo interesse per le lezioni che la storia ci da e per la sorprendente attualità, anche dei nomi e dei personaggi che sono in gioco.

Tra questi studiosi l’amico Sergio Dotto, vice presidente del Centro Studi Malfatti, che ha pubblicato (clicca QUI per visualizzarla) un interessante pagina della rivista dei Gesuiti, Civiltà Cattolica (Anno 57, Vol. 4, 1906), in cui si fa cenno ad uno sciopero durato ben 59 giorni, correva l’anno 1906,  e che, sono le parole della rivista dei gesuiti, mise in pericolo la vitalità delle officine. 

Non sembra di leggere le preoccupazioni odierne sulle conseguenze nefaste che potrebbero esserci dal ripetersi di uno sciopero come quello recente dell’Ottobre-Novembre 2014?

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