ASSISI NEL VENTO Centenario di Fatima Sabato 13 Maggio 2017 Domus Laetitiae Assisi
ASSISI NEL VENTO
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In fondo il gesto di creare una giornata mondiale della pace è una forma
di non violenza creativa, di quelle che auspica Papa Francesco stesso
al termine del suo messaggio, citando nuovamente una frase dell’Appello Assisi :
“Nel 2017, impegniamoci, con la preghiera e con l’azione,
a diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole
e dai loro gesti la violenza, e a costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune. Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace”
Quest’anno poi ricorre il centesimo anniversario delle apparizioni della Madonna a Fatima,
apparizioni riconosciute ufficialmente dalla Chiesa Cattolica
con un documento storico voluto da San Giovanni Paolo II.
Questi volle addirittura incastonare anche nella corona della Madonna di Fatima,
la pallottola con cui il 13 Maggio del 1981 un attentatore turco stava per uccidere
il giovane papa che invece rimase per molto tempo sulla cattedra di Pietro …
Dopo cento anni, viene da chiedersi se il mondo ha compreso non solo il messaggio
ma il ruolo di Maria, un ruolo profetico che non si è fermato a Fatima,
e che non essendo stato accettato non ha evitato al mondo
la prima e la seconda guerra mondiale, e quella in corso.
Quella che Papa Francesco ha definito “la terza guerra mondiale a pezzi”
e della quale l’attentato di Instabul è solo, appunto, un piccolo pezzo.
Franca Cornado
Infine quest’anno, il 10 Gennaio, ricorrono i ventiquattro anni dalla morte,
ovvero nascita in cielo, di Franca Cornado
e i cinquanta dalla fondazione del Movivento Carismatico
che il Signore le fece fondare in Assisi proprio con una messa celebrata
da un sacerdote diocesano, Mons. Filippo Rauco,
nella cappella eucaristica di San Rufino il 29 Agosto del 1967.
Non fate date La regola di chi comprende la Misericordia di Dio
Non fate date
ieri un mio amico, piuttosto anziano, mi ha mandato una mail con tanto di linke per telefono mi ha descritto l’orrore che una profezia, attribuita alla Madonna, si sarebbe visto a San Pietro.
Un attentato in piena regola peggiore di quello avvenuto a Bruxelles, che avrebbe costretto il papa a fuggire sopra una fila di cadaveri e di moribondi sofferenti e mutilati.
Non ho sorriso, né ho pensato che fosse scemo o stupido, quel mio amico, che comunque pregava e invitava a pregare perché ciò non accadesse, ma dentro di me pensavo a quello che accadde a Milano dopo l’attentato delle Torri Gemelle quando si diffuse la leggenda metropolitana di una dottoressa che curando un paziente arabo, per riconoscenza da lui ebbe il consiglio di non prendere il metrò in un preciso giorno della settimana.
Fu il caos totale, nessuno prendeva più i mezzi pubblici (cosa che va fatta solo quando viene comunicato dall’autorità il livello di emergenza alto) e dopo vari appelli fatti dalle autorità comunali la gente piano, piano ricominciò la vita normale.
Il terrorismo infatti mira a creare terrore, vivere bene la propria quotidianità, senza farsi prendere dal panico e dall’angoscia, è la prima risposta concreta che possiamo dare agli atti di terrore che sono stati compiuti e a quelli che potrebbero essere compiuti nei giorni successivi.
richiamando il twitter che avevo scritto quando ho letto in rete di queste presunte profezie della Madonna di Anguera, che in modo per altro assai superstizioso legano all’ecclisi della luna gli eventi nefasti, cosa che non appartiene alla tradizione cristiana che pure nei vangeli parla di oscuramento di sole e di luna e di fatti apocalittici:
Il riferimento è agli atti degli apostoli, alla risposta che Gesù da prima di essere sollevato in cielo, in cui di fatto nega di sapere come uomo i tempi in cui sarà ricostruito il regno di Sion, e lo nega perché è un evento in cui ci vuole la collaborazione umana e che quindi non può essere fissato con una data precisa.
Nell’unica rivelazione mariana solennemente approvata dalla Chiesa quella di Fatima l’inquadramento temporale di quella che è stata la seconda guerra mondiale fu abbastanza preciso “La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore.” e fu oggetto di una polemica tra Lucia e i suoi detrattori.
Lucia, la confidente, sosteneva che la datazione della seconda guerra mondiale doveva essere fatta prendendo il primo atto di guerra che si verificò con l’invasione dell’Austria da parte di Hitler, cosa che avvenne sotto il pontificato di Pio XI, e non con l’invasione della Polonia che avvenne sotto il pontificato di Pio XII.
Probabilmente Lucia aveva ragione, ma forse le preghiere sue e di tante altre anime in cielo e in terra hanno fatto sì che questo funesto evento fosse almeno ritardato …
In ultimo un racconto che un figlio spirituale di Padre Pio, recentemente scomparso, Don Giuseppe De Santis faceva di un episodio in cui vide Padre Pio strappare un messaggio che una carismatica gli mandava, senza neppure leggerlo, conteneva profezie e date, “I disegni di Dio non sono definitivi” era il suo insegnamento.
Bisogna pregare sempre ma non rinunciare alla quotidianità cosa che avveniva anche nelle prime comunità che San Paolo doveva ogni tanto riprendere dicendo:
Beato Carlo ultimo imperatore d’Austria tra Pace e Europa
Beato Carlo
Il 3 Ottobre del 2004, Papa Giovanni Paolo Secondo (San Giovanni Paolo Secondo!) che pur malato e provato da lunghi anni di intenso pontificato, vissuto fino a quando le forze glielo hanno permesso in mezzo alla gente, in mezzo al mondo, dalle parrocchie periferiche della capitale, alle nazioni più lontane, ha voluto beatificare un personaggio storico, il cui messaggio politico oltre che spirituale è di grande attualità.
Si tratta dell’ ultimo imperatore d’Austria, Karl Maria Kaiser, da adesso per tutti il Beato Carlo d’Austria.
Il Beato Carlo d’Austria fu l’unico a condannare apertamente la grande guerra e i nazionalismi che costarono all’Europa, pochi anni dopo la sua morte, un’altra sanguinosissima e crudelissima guerra.
Il Beato Carlo d’Austria fu il primo a parlare di una grande Europa unita e di cooperazione tra i popoli europei.
Ai suoi tempi fu considerato un matto, un idealista fuori dal mondo, in realtà era un profeta e come tutti i profeti fu disprezzato, perseguitato e tradito, fino al punto di perdere tutte le sue corone, ultima quella di Ungheria, e morire prigioniero ed esule nell’isola di Madera. Visse i suoi ultimi giorni nella più totale povertà della quale non si lamentava salvo la giusta preoccupazione di lasciare in quelle condizioni di ristrettezza la moglie incinta, Zita di Borbone, morta anch’essa in odore di santità, e i suoi sette figli.
Isis Libico dal vituperato baciamano di Silvio a oggi …
Isis Libico
Correva l’anno 2010, siamo nel mese di Marzo, il presidente del consiglio Italiano, Silvio Berlusconi, con naturalezza e disinvoltura saluta l’amico e alleato Gheddafi con un baciamano che scatenò il dileggio dei suoi avversari politici, ma anche qualche malumore tra gli alleati.
Malumore ben espresso dal suo fido ministro, Ignazio LaRussa che disapprovando il gesto lo difese machiavellicamente: il fine giustifica i mezzi.