che ha condotto l’intervista alla mitica Costanza Miriano, il blog non c’è l’ha, pur avendo un confratello, padre Pietro Gasparri,esperto in materia, più volte chiamato in causa sull’argomento durante la conferenza.
Bernardo Estrada famiglia e società secondo papa Francesco
Bernardo Estrada famiglia
Chi come il sottoscritto era presente ieri a Pesaro, all’ intervista del dr. Luigi Luminati (giornalista e direttore del ‘Il Resto del Carlino’ di Pesaro) a Don Bernardo Estrada (sacerdote e professore di Sacre Scritture presso la Pontificia Università della Santa Croce), il tema era ‘le sfide di Papa Francesco la Famiglia pilastro della società’, ha potuto apprezzare, una volta tanto, la trattazione di un argomento fatto in modo approfondito e documentato su un tema tanto delicato quanto la famiglia pilastro della società.
Siete stati mai ad Ascoli Piceno nella Ascoli Carismatica?
Io sì più di una volta, e vi confermo che è proprio una Ascoli Carismatica e lo sono, ‘carismatici’, anche i dintorni, tra i quali ho scoperto ieri, su suggerimento del Vescovo mons. Giovanni D’Ercole, un posto meraviglioso:
l’Abbazia di San Benedetto in Valledacqua.
Il nome Valledacqua non è casuale, nella vallata sora acqua è la protagonista assoluta e proprio vicino all’Abbazia vi passa un affluente del Tronto.
Nell’Abbazia stessa c’è una sorgente dove l’acqua la puoi bere, in un contesto naturale davvero particolare, dove l’occhio, ovunque si posa scopre qualcosa di nuovo e di bello … (vedi qualche foto anche in questa pagina).
Provate ad immaginare …
Un castello a presidio della valle in basso, dove venivano mandati i nobili più scapestrati a refrigerare un po’ i loro bollenti spiriti.
I fiori della primavera che resistono pur se messi alla prova dall’improvviso peggioramento del tempo.
Un fiore di altre ere stampato sul travertino da quell’artista stupendo che è la natura, e i colori del cielo, l’aria, una meridiana, i sassi, le rocce, i dipinti vecchi e nuovi nella vetusta chiesa e nella casa moderna e accogliente, nella cui cucina marchigiana tipica anche il palato riesce ad assaporare le bellezze del posto, giusto per non farsi mancare nulla.
Eterofobia dilagante contro le Sentinelle in piedi, quali i motivi?
Eterofobia dilagante
E’ dell’altro giorno un segnale preoccupante ma molto significativo, un segnale di intolleranza nei confronti del movimento ‘Sentinelle in piedi’, un gruppo di persone che difende i valori della famiglia naturale, che da secoli hanno animato tutto il mondo occidentale, e non solo quello occidentale, e che in Italia sono radicati nella nostra costituzione Italiana, che all’articolo 29 (il primo della parte prima, diritti e doveri dei cittadini titolo secondo rapporti etico-sociali) afferma:
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Un movimento costituzionale, che costituzionale non si può e che non vuole ledere e offendere nessuno ma che non può accettare che in nome di una presunta omofobia si manifesti una eterofobia dilagante che non permetta nemmeno una manifestazione pacifica e silenziosa, di persone che leggendo un libro, un libro qualsiasi a loro scelta, stanno cominciando a dare con la loro presenza molto fastidio …
Una esposizione ben curata e ben disposta che racconta non solo la città che c’era, come nell’intenzione dei curatori ma quella che ci potrebbe essere, se nel costruire e pensare il futuro della città, anche in questi tempi di crisi, si saprà dare una giusta attenzione al passato, non solo architettonico (con una vera valorizzazione dell’archeologia industriale per es.), ma anche ai valori del passato.
Oggi non mi sono fatto scappare l’occasione di vederla, e devo dire che era piena di gente, con un Paolo Cicchini, tra i curatori anche del catalogo, visibilmente emozionato e soddisfatto, totalmente impegnato a illustrare e spiegare a chiunque gli chiedeva qualcosa.
Cicchini non è solo un critico d’arte, è un vero appassionato di storia, arte e di Terni, e quello che fa, lo fa con amore e si vede!
Basti osservare la collocazione dei quadri nella sala che appare, armonica, esaustiva e completa, ci sono persino gli strumenti musicali che finché ha avuto salute Orneore Metelli ha usato con entusiasmo, conciliando insieme l’amore per la raffigurazione e l’amore per la musica, immagine e suono, vista e udito …