Armonizzare l'atmosfera

San Damiano Dio fa le cose a due a due …

San Damiano Dio fa le cose a due a due …

San DamianoSan Damiano è ricordata soprattutto come la prima chiesa che Francesco riscostruì su ordine diretto del Signore che gli parlava nel cuore, questo è il racconto di San Bonaventura:

Una volta uscì nella campagna, a meditare. Mentre passava vicino alla chiesa di San Damiano, che minacciava rovina per la eccessiva vecchiezza, si senti spinto dallo Spirito ed entrò a pregare.

Prostratosi davanti all’immagine del Crocifisso, durante la preghiera fu ricolmato da non poca dolcezza e consolazione.

E mentre, con gli occhi pieni di lacrime, fissava lo sguardo nella croce del Signore, udì con le orecchie del corpo in modo mirabile una voce che proveniva dalla croce e che per tre volte gli disse: «Francesco, va, ripara la mia casa, che, come vedi, va tutta in rovina» …

(FF 1334 Leggenda Minore di san Bonaventura)

Di questo racconto abbiamo, oltre a differenti versioni, l’immagine del crocifisso di San Damiano. Questo, per volere di Chiara, che intuendo o forse profetizzando il fatto che sarebbe stata seguita dalle sue sorelle nella chiesa di San Giorgio (oggi inclusa nella Basilica di Santa Chiara) in cui sarebbe stata seppellita, fu trasferito su e lasciato in custodia alle  sue figlie. Quello che è rimasto a San Damiano è solo una copia …

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Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …

Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …

Non dica Ascesi ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole …
Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole … Il Sole nel campanile della basilica di San Francesco

Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole sono le parole del XI Canto del paradiso.

Questo canto è stato oggetto di una mia relazione ad un convegno organizzato, dal Movimento Carismatico, nel 1990, proprio ad Assisi, e che aveva per tema il Paradiso.

Non è che il sottoscritto sia una dantista, sono solo un appassionato di Dante Alighieri, che ho studiato al liceo e riscoperto da adulto, ascoltando per radio le lectio dantis di Vittorio Sermonti.

Queste  lectio che mi hanno accesso una passione per il sommo poeta che ogni tanto viene fuori, spingendomi a rileggere quella poesia che a scuola mi sapeva così astrusa e difficile e che ora invece mi pare dolce, armoniosa, musicale.

E così al convegno di carismatici, invitato a parlare del Paradiso di Dante da un amico che conosceva questa mia passione,  non pretesi di dare una lettura critica e scientifica del testo che scelsi di commentare, il canto XI del Paradiso di Dante, quello da cui sono tratte le parole Non dica Ascesi che direbbe corto. 

Cercai di fare una lettura spirituale e incarnata, ricordando fin dalle prime parole ai convenuti che essi avevano il privilegio di trovarsi:  Intra Tupino e l’acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo…

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