Pizzino Poetico digitale di un magno amico della magna grecia
Pizzino Poetico
Tornerà in un soffio la sera a sorprenderti il tempo
Cercherai di ingannare l’attesa affollando le ore
Troverai fra le ceneri spente e i ricordi anche il mio
Sentirai se ancora ti scalda e saprai come farlo sfumare
V.zo
Ho trovato tra le mie vecchie carte, mentre cercavo altro, questo pizzino poetico scritto con il computer, un pizzino poetico digitale, e stampato con una stampante ad aghi, di quelle che usavano solo il modulo a carta continua.
Non c’è una data ma risale a più di venti anni fa, tra il 1992 e il 1994. appunto scritto da un amico ternano di nascita ma di cultura meridionale, Vincenzo, che in procinto di andar via, mi lasciò questa oscura quartina, che mi sono ritrovato tra le mani dopo tanti anni mentre cercavo ben altro ( il mio pin per accedere ai servizi Inps per la precisione, per scaricare il 730 precompilato 🙂 ).
Un pizzino poetico che ha riacceso i ricordi di una forte amicizia, dei tempi passati, di una persona colta e raffinata, semplice e affabile, del tutto indifferente a onori e ricchezze, in cerca solo di valori veri, di affetti sinceri, di non trovare alcun verso alla follia della vita e del lavoro.
Il primo verso del pizzino poetico pone già, il mistero del tempo, quel mistero che affascina poeti e scienziati, teologi e analfabeti, … Quelle lancette dell’orologio che scorrono senza mai fermarsi ripetendo ciclicamente un percorso, quell’alternarsi tra giorno e notte e giorno, tra luce e tenebra, mentre le cose della vita trascorrono, mentre si arrugginisce la tua corporeità e i ricordi si cristallizzano in pensieri lontani.
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