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Patrimonio pubblico ternano una risorsa da non sprecare

Patrimonio pubblico ternano una risorsa da non sprecare

Patrimonio pubblico ternano

L’immagine della Zuccona, mennona o sfinge che dir si voglia sfigurata non dal solito gruppo di anonimi vandali ma da un operaio incaricato dal comune di Terni che, pagato dal comune di Terni, ha fatto un lavoro a “regola d’arte” spaccando il manufatto e appiccicandoci sopra un rubinetto metallico, probabilmente voluto per evitare lo spreco dell’acqua,  è emblematica per capire come funziona la macchina comunale ternana, come gestisce il patrimonio pubblico ternano, quali sono le sue competenze e come mai ogni qual volta l’amministrazione comunale fa una iniziativa, come il recente Open day di Papigno, subito emerge la preoccupazione che qualche altro pezzo di patrimonio pubblico ternano venga distrutto, e con esso la memoria, il presente e il futuro.

Chi è fedele nel poco lo è anche nel molto, e chi è incapace nel poco lo è anche nel molto e se è vero che sbagliare è umano, perseverare è diabolico come nel caso del Ponte Canale Cocchi, intervento esaltato dall’Assessore ternano Bucari come pietra miliare del turismo religioso, ma che a parte il fatto che di turisti che passano di la non è che se ne vedano tanti (al più qualche ciclista) il Ponte Canale Cocchi è stato un altro esempio di maltrattamento del patrimonio pubblico ternano per il modo come è stato sfigurato il prezioso manufatto ottocentesco.

E nonostante ciò l’assessore Bucari parla di ‘scarsa consapevolezza di essere una città importante’ ma si tratta di scarsa consapevolezza o scarsa capacità di gestire una città importante, a partire dalla gestione del patrimonio pubblico ternano?

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