Armonizzare l'atmosfera

Santa Rita La Rosa e la Spina, la Misericordia e la Grazia …

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 Vivere la virtù dell’obbedienza

 

Entrando nell’antico convento che si trova accanto alla moderna basilica di santa Rita a Cascia, si entra nel cortile dove è custodita come una reliquia una vigna che la tradizione vuole sia stata il segno dell’obbedienza di Rita novizia al comando delle sue superiori. Una tabella lo ricorda al visitatore:

“Arido Legno innaffiato da Santa Rita per ubbidienza si convertiva in questa vita rigogliosa.”

Nella notte dei tempi quando il progetto uomo, creare una creatura capace di vivere lo stesso amore che il Padre e il Figlio vivevano in modo talmente forte da far procedere da essi una Persona Divina, forse era appena iniziato  concependo la “Donna”, è facile  immaginare come l’angelo più bello di tutto il creato Lucifero, che probabilmente ebbe da Dio il dono di conoscere le cose future potesse trovare qualcosa da ridire su quelli che erano i disegni di Dio e rifiutare l’obbedienza dichiarando davanti a tutti gli angeli il suo famoso grido di ribellione: “Non Serviam”.

Forse conobbe prima degli altri,  che Maria, la  perfettissima nella fittissima creazione, la sapienza creata che dirige ispirando le opere della creazione divina poteva un giorno, prendere la sua dimora in Sion, essere destinata in sposa ad un umile artigiano, di una sconosciuta e periferica provincia dell’Impero Romano, divenire di lei vedova ed essere presa con lei nella casa di un giovane adolescente, fino al termine dei suoi giorni terreni, e infine essere sposa per sempre dello Spirito Santo. Essa avrebbe vissuto per prima il mistero della  deificazione della sua carne immacolata e glorificata dal sacrificio che permise al suo figlio di compiere perché tutti gli uomini, ottenessero l’adozione a figli. Tra il Fiat di Maria, da intendersi come accettazione non solo della pericolosa gravidanza ma dell’intero disegno divino e il ‘non Serviam’ dell’avversario, Rita nella sua semplicità sceglie il Fiat e il segno del legno secco che si trasforma in una vite feconda, è il simbolo della trasformazione della sua vita e della trasformazione della vita di chi si avvicinerà a lei nei secoli, non solo per chiedere grazie materiali, ma per chiedere prima di tutto quella spirituale della conversione.

Conversione che nasce dall’obbedienza al Divin Volere che potrebbe anche essere quello di non guarire né con i medici né con grazie straordinarie da un brutto male che ci ha colpiti o che ha colpito una persona a noi molto cara.

Come a Lourdes o a Medjugorie, la persona che  viene esclusivamente con la speranza di ottenere un miracolo, anche se questo miracolo non lo ottiene, scopre spesso di ricevere un miracolo ben superiore a quello che chiedeva.  Entrare nel vortice della Misericordia di Dio,  riconoscere e apprezzare quel dono che Dio gli ha messo nel suo cuore, che si chiama fede, che forse non immaginava nemmeno di avere.

Santa Rita Pozzo
Il pozzo che i visitatori incontrano nel percorso dei luoghi del convento dove ha vissuto Santa Rita

La fede è cieca ma ti dice, “cammina!

Un cammino alla sequela delle orme del Cristo che inaspettatamente si presenta alla tua anima.

Il pozzo a te mi ha unita, il pozzo in te mi ha fatta entrare, altro non v’era tra noi che il suo splendore profondo vibrante, come chiara pupilla nell’orbita di Pietra. Il pozzo mi ha introdotto nei suoi occhi, in essi mi ha chiusa.

La Samaritana una poesia di

Papa Giovanni Paolo secondo detto magno.


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