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RIFORMA PROVINCE E RISCHIO IDROGEOLOGICO NEL TERNANO

RIFORMA PROVINCE E RISCHIO IDROGEOLOGICO NEL TERNANO

Riforma provinciaRIFORMA PROVINCE? Non ci crede ormai più nessuno, quando si tocca quest’argomento per un verso per un altro la cosa non va a buon fine e molti scommettono che anche questa volta andrà a finire così, con il governo Letta che farà il suo disegno di legge che se non si perderà nei tortuosi percorsi dei due rami parlamentari, può sempre essere oggetto di qualche ricorso sulla sua costituzionalità e abolito da una corte che in Italia ha acquisito un potere legislativo di fatto superiore a quello dei referendum popolari.  A Terni però c’è un problema in più,  la competenza della provincia sul problema acqua, perché il territorio è un vasto e complesso bacino imbrifero, …una zona cioè che raccoglie le piogge che alimentano un fiume, e che come tale deve essere gestito con molta attenzione e precisione, perché l’acqua, se mal gestita, può essere più pericolosa del fuoco.  Lo ricorda anche un versetto poetico del cantico dei cantici, ‘Le grandi acque non possono spegnere l’amore, … una fiamma di Adonai’, che qualche anno fa si poteva leggere come luminaria a Corso Tacito durante la festa di San Valentino, versetto emblematico della potenza delle acque quando queste per una tempesta, un terremoto o altre cause naturali, fanno sentire la loro forza distruttiva. Chi non ricorda le immagini dello tsunami giapponese, quello che ha causato l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima? Terni fortunatamente non ha centrali nucleari e non corre questi rischi ma ha dei rischi che meriterreberro di essere ricordati ogni tanto alla popolazione con qualche pagina web più significativa di quelle esistenti nel sito del comune di Terni e che soprattutto dovrebbero far riflettere dell’importanza di avere un consorzio di bonifica che ha come compito istituzionale quello di gestire le acque pur non essendo l’unico interlocutore come abbiamo visto in altre occasioni. Il Consorzio del Tevere Nera, finito con “striscia la notizia” sull’altare dell’informazione nazionale, è sicuramente il meno amato dei consorzi ternani, ma vale la pena farlo finire per via di quella tassa che per alcuni cittadini non supera i ventisei euro l’anno? Secondo me no! E non esito a dirlo pur sapendo di rischiare l’impopolarità, finché una legge dello stato lo sostiene, il Tevere Nera deve sussistere e deve occuparsi, come gli altri consorzi, di gestire il bacino idrogeologico e minimizzare i rischi di eventi catastrofici negativi, che costerebbero a ogni famiglia molto di più delle cifre che gli vengono annualmente richieste e questo vale sia che passi o non passi la riforma province del governo Letta Alfano. L’importante è che operi bene, che ci sia trasparenza, efficienza ed efficacia, ma sterilizzarlo come qualcuno provò a fare in passato o eliminarlo tout court non è una scelta saggia, specie nel caso che il governo Letta riuscisse ad abrogare  queste benedette province e fare passare la sua riforma province. Le grandi acque non possono spegnere l’amore ma di danni ne possono fare tanti, senza chiedersi se la riforma province è passata o meno, se l’uomo non mette tutto il suo ingegno e la buona volontà per gestirle. Claudio Pace Terni Blogger 26 7 2013


3 thoughts on RIFORMA PROVINCE E RISCHIO IDROGEOLOGICO NEL TERNANO

  1. Da anni desidero accompagnare questi “abolizionisti” a Sarno, sogno di sentirli fare un comizio sulla pubblica piazza. Chissà se la popolazione di quel luogo martoriato farebbe finire loro il discorso o li lincerebbe immediatamente?

  2. Egregio;
    nulla contro al consorzio, ma non così com’è, cioè un carrozzone composto da 31 anime di cui solo tre operai che costa più di tre milioni di euri l’anno e ne spende, per togliere qualche rametto dai fossi, 700.000, gli altri 2.300.000 dove vanno?
    Salute e vita lunga

    1. Non sono entrato nel merito dell’organizzazione, che dopo le vicende degli ultimi anni deve avere avuto certamente grossi problemi da affrontare, ma sull’opportunità di lasciare o meno il bacino imbrifero ternano alla cura del consorzio? Se la risposta fosse negativa, l’alternativa va trovata subito, e in questi tempi di crisi di risorse e di idee non è facile trovarla.

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